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Sinner sfida Gasquet e il pubblico francese: sarà la “last dance” di Richard? Bartoli trova la “debolezza fatale” di Jannik

Secondo match per Jannik Sinner al Roland Garros e seconda sfida con un beniamino di casa: il numero 1 al mondo se la vedrà con Gasquet che ha annunciato il ritiro dopo il torneo

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Un altro match da prendere con le pinze. Jannik Sinner non sfida soltanto Richard Gasquet nel secondo turno del Roland Garros ma se la vedrà anche con tutto il pubblico parigino che farà il tifo per uno dei suoi beniamini. E ai tennisti francesi arrivano anche i consigli dell’ex Marion Bartoli.

La “last dance” di Gasquet

38 anni e una carriera leggendaria alle spalle: Richard Gasquet per anni è stato uno dei tennero isti più amati del circuito. L’età avanza e il ranking attuale (numero 166 al mondo) non testimonia il valore di un tennista che in carriera vanta anche un best ranking da numero 7: 16 i titoli vinti dal francese con l’ultimo ad Auckland nel 2023. Qualche mese fa però è arrivato l’annuncio dell’imminente ritiro con il francese che ha rivelato che proprio questa edizione del Roland Garros sarebbe stata la sua ultima apparizione nel tour.

La spinta dei tifosi francesi

Sinner ha dimostrato di sapersela cavare piuttosto bene anche in situazione di tifo complesso. Era accaduto lo scorso anno proprio a Parigi quando l’azzurro si trovò ad affrontare proprio Gasquet al secondo turno e poi Corentin Moutet. Ed è accaduto anche quest’anno visto che l’esordio di Sinner è stato contro il transalpino Rinderknech. La Francia non vuole ancora dire addio Gasquet e quando si scenderà in campo sul Centrale è lecito attendersi una vera e propria bolgia.

“Il difetto fatale”: la rivelazione di Bartoli

Come si fa a battere Jannik Sinner. E’ una domanda che si pongono in molti e la risposta sembra averla Marion Bartoli, l’ex tennista francese sembra sicura di aver trovato una debolezza nel gioco del numero 1 al mondo: “Sinner come atleta è cresciuto moltissimo e anche sulla terra rossa ha fatto un grande passo in avanti. Ricordo una partita con Nadal che riusciva a spostarlo come voleva, ma ora non è più la stessa situazione. Credo però che ci sia ancora una debolezza fatale nel suo gioco, quando la partita supera le quattro ore di gioco fisicamente comincia a risentirne molto. L’unica difficoltà è riuscire a prolungare il match fino a quel punto”.

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