La causa lanciata dalla PTPA continua a essere argomento di discussione nel mondo del tennis. L’ultimo attacco arriva dallo statunitense Chris Eubanks che analizza punto per punto gli errori contenuti nel documento presentato dal sindacato che ha messo nel mirino le principali organizzazioni del tennis.
Eubanks all’attacco
Tra i tennisti che hanno più voglia di informarsi e di indagare c’è Chris Eubanks. Lo statunitense già in passato ha dimostrato di essere uno di quelli che non si fermano alla “prima riga” e lo dimostra anche in questa occasione. Ospite del podcast di Andy Roddick, l’americano analizza la causa della PTPA (il sindacato fondato da Djokovic) e spiega quali sono le cose che non lo convincono, analizzando in particolare il passaggio riservato a Sinner.
“Uno dei problemi che ho con la causa è quello legato alle parole usate alla rappresentazione sbagliata del caso di Sinner, ma ovviamente la cosa non mi ha sorpreso. Dopo aver parlato di una ITIA molto severa, presentano il caso in un modo che non racconta in modo adeguato tutto il processo. C’è un passaggio che diventa strano. Parlano di un’accettazione immediata della spiegazione di Sinner, ma non è così. La spiegazione di Sinner è stata accettata immediatamente solo per eliminare la sospensione preventiva, poi sono serviti 4-5 mesi perché il processo si svolgesse. Rappresentano in modo sbagliato i fatti, era una cosa assolutamente non necessaria”.
L’allarme di Medvedev
Il caso Sinner sembra aver aperto le porte a tante preoccupazioni, così come quello di Iga Swiatek. Le contaminazione involontarie sono il principale nemico di un tennista come rivela anche il russo Daniil Medvedev nel corso di un’intervista a National News: “Nella vita normale se stai male prendi dei farmaci, nel tennis se stai male e hai un match il giorno dopo puoi arrivare a prendere anche 10 integratori. Ma in generale senza questi integratori morirei sul campo. Ma la situazione attuale mi fa preoccupare. Paraoico è la parola giusta da usare, anche spaventata. Non importa quello che prendi, non sai se un prodotto può essere contaminato”.
I casi Sinner e Swiatek
Il russo rivela di vivere la situazione in maniera stressante alla luce degli ultimi casi di doping nel mondo del tennis: “Gli integratori fanno parte della vita di tutti ma nel nostro caso possono anche rovinarci la vita, basta che qualcuno sbagli in un laboratorio. A una persona nomale non succede niente, ma per noi cambia tutto. Ed è una situazione che crea stress”. Pensiero che in una recente intervista aveva espresso anche la tennista bielorussa Aryna Sabalenka, che oggi sfida Jasmine Paolini.