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Sinner va al J Medical Center della Juventus per preparare il ritorno in campo: obiettivo Parigi, ma senza fretta

L'altoatesino ha scelto la struttura di proprietà del club bianconero per curare il problema all'anca, altri campioni in passato l'hanno fatto

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La strada che porta a Parigi passa inevitabilmente per Torino. Dove Jannik Sinner ha cercato una sponda in uno dei centri medici più all’avanguardia del panorama nazionale, e non solo: il tennista di San Candido curerà i fastidi lamentati nel corso del torneo di Madrid presso il J Medical Center, ovvero la struttura medica della Juventus, che da anni è diventata un punto di riferimento in ambito sportivo, tanto da essere utilizzata da tantissimi atleti ben oltre l’aspetto calcistico.

La clinica dei campioni: Sinner non ha avuto dubbi

Con 200 specialisti, 19 ambulatori e una struttura alberghiera al suo interno, il J Medical è un centro tra i più rinomati nell’ambito della riabilitazione sportivo. E dopo aver accolto in passato atleti come Cristiano Ronaldo, Vincenzo Nibali, Matteo Berrettini e Federica Brignone, adesso attende Sinner, che dopo aver fatto ritorno a Montecarlo prenderà la sue cose per trasferirsi per qualche giorno a Torino, dove il programma giornaliero lo vedrà impegnato in piscina (la riabilitazione in acqua per problemi all’anca è quella che va per la maggiore) e in palestra.

Il tutto sotto gli occhi attenti di Giacomo Naldi, il fisioterapista che lo aveva preso in carico già dopo l’infortunio accusato a Sofia nel 2022 (in quel caso fu la caviglia l’arto che necessità di essere rimesso a posto). Nelle intenzioni di Jannik, la permanenza a Torino dovrà essere sufficiente per consentirgli di presentarsi tra due settimane e mezzo a Parigi, dove punta a fare strada nell’ultimo torneo sul rosso della stagione.

Parigi, ma non solo: Sinner guarda anche oltre (cioè all’erba)

Dopo il bagno di folla del Foro Italico, accolto come un imperatore (seppur senza la racchetta), Sinner ha subito rivolto lo sguardo al ritorno alle competizioni, peraltro smaltendo rapidamente anche l’attacco influenzale che gli ha impedito di partecipare alla festa organizzata dalla FIT sul Centrale per celebrare la vittoria in Davis Cup dello scorso novembre (più beffa di così…).

La tappa al J Medical sarà fondamentale per capire quali saranno gli scenari futuri dell’annata del tennista altoatesino, che punta forte sul Roland Garros ma al tempo stesso anche sulla breve (ma intensa) stagione sull’erba, con Wimbledon in cima ai pensieri. E se qualcuno (vedi l’ex tennista Juan Monaco) ha dichiarato che per le anche i campi in erba sono i nemici giurati, di sicuro Sinner al Championship non vorrà andare a fare presenza, ma a cercare di avanzare fino a quella finale che negli ultimi anni gli è sempre sfuggita prima del tempo.

L’imperativo di Jannik: “Non forzare il recupero”

Scegliendo di rivolgersi alla struttura torinese, Jannik lo ha fatto con l’intento di comprendere nel dettaglio quelle che saranno le decisioni migliori da prendere in relazione alla complessità del problema all’anca: lui stesso nei giorni scorsi aveva spiegato di non voler forzare i tempi di recupero per non compromettere anche la parte successiva della stagione, sebbene in tanti abbiano interpretato quelle parole come dettate da un po’ di inevitabile paura e sconforto. Per questo ha voluto affidarsi alla clinica migliore.

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