Un vero e proprio dominio: 7 partite vinte per Jannik Sinner a Melbourne lasciando per strada solo due set e con una finale letteralmente dominata. Zverev, numero 2 al mondo, non riesce neanche a impensierirlo e chiude la sua avventura australiana in lacrime. Arriva il terzo Slam per Jannik Sinner che dimostra ancora una volta di essere il numero 1 al mondo, e non solo come giocatore.
L’abbraccio di Sinner al tedesco
Zverev a 27 anni è uno dei veterani del circuito. Ma il peso di non aver vinto ancora un major sembra pesare come un macigno. Alla fine della partita tutta la delusione del tedesco che è scoppiato in lacrime. E ancora una volta a dimostrare tutta la sua signorilità ci ha pensato Jannik Sinner. Il tennista italiano è andato immediatamente a consolare il suo avversario che ha dovuto fare i conti con una profonda delusione. Una dimostrazione del carattere dell’altoatesino che da mesi nel mirino della critica e anche di qualche collega, non ha mai perso la sua signorilità riuscendo sempre ad avere il comportamento giusto.
I fantasmi di Zverev
E’ stata una finale complicatissima per Sascha Zverev. Il tedesco era alla sua terza finale in uno slam e al momento non è arrivata neanche una vittoria. Negli US Open era arrivato a un passo dal successo contro l’austriaco Thiem, lo scorso anno una partita tiratissima contro Alcaraz al Roland Garros e ancora un ko. A Melbourne arriva una sconfitta nettissima.
Secondo nel ranking mondiale, Zverev ha confermato di essere uno dei migliori tennisti al mondo e un giocatore da rispettare sempre. Ma le occasioni per vincere un major ora diventano di meno. Nella finale contro Sinner si sono visti tutti i fantasmi del tedesco che dopo aver perso un secondo set tiratissimo è calato moltissimo nel terzo e contro Jannik non ha mai avuto una sola vera possibilità. E le lacrime nel finale nel sono la testimonianza.
Sinner-Zverev: tutte le emozioni della finale
L’ammissione di Sascha
La delusione è palpabile nelle parole del tedesco Zverev al momento della premiazione e soprattutto arriva una netta ammissione: “Vi assicuro che fa schifo essere qui e non poter toccare il torneo che è così vicino. Sei il numero 1 al mondo e non di poco, speravo di poter essere più competitivo ma sei troppo forte in questo momento. Nessuno si merita questo trofeo più di te, complimenti a te e al tuo team che state facendo. Grazie anche al mio team ma sono io che non sono abbastanza forte”.