Sofia Goggia fuori dagli schemi. La campionessa bergamasca continua a stupire tutti per le sue vittorie e i suoi risultati ma anche per il modo che ha di raccontarsi lontano dalle piste. L’intervista al Corriere dello Sport svela il carattere della sciatrice azzurra che si prepara ai Mondiali di Saalbach e sembra avere le idee più chiare che mai.
Le ipotesi di ritiro
L’infortunio patito lo scorso febbraio sembrava il colpo da ko, quello da cui neanche una come lei poteva tornare. E invece ancora una volta Sofia Goggia è stata capace di stupire tutti, non solo tornando, ma facendolo con una serie di risultati impressionanti: “Ripenso a quando il piede è uscito dallo scarpone, mi sono accorta subito di essermi rotta tutto e non sapevo come dirlo allo staff. Dopo i primi giorni ho sentito la solitudine. Per questo ho deciso di andare a trovare Baggio. A volte mi sveglio e penso a quello che avrei potuto fare senza le operazioni, con una caviglia con una mobilità diversa o se il ginocchio fosse ancora intatto. Ma mi sento graziata”.
Gli obiettivi per il futuro
Non ha nessuna voglia di smettere nonostante i tanti infortuni che l’hanno costretta a continue ripartenze. Sembrava avere ben chiaro i piani per il futuro: “Vorrei arrivare ai Mondiali di Crans Montana nel 2027. Se le ginocchia reggono e anche la testa. Non penso di diventare mamma per altri quattro anni. Sono in quella fase in cui tutti di sposano e io ho ancora gli sci ai piedi. Voglio provare a vincere il più possibile. Quei Mondiali li voglio fare e magari andare anche avanti. Ma prima c’è Milano-Cortina”.
La battuta su Sinner
Non solo piste, Sofia Goggia ha dimostrato anche di essere brava a comunicare, scherzare e ad accendere su di sé i riflettori al punto che ammette: “Se Fiorello rifacesse Viva Rai2! mi offrirei come spalla. Nella medianicità ci sguazzo, mi piace stare sotto i riflettori”. Una famiglia che con lo sport aveva poco a che fare quella di Sofia con mamma professoressa di latino e papà ingegnere e lei rivela: “Ma non è questione di imprinting. Ho scelto lo sci ma se avessi trovato un maestro altrettanto convincente e persuasivo nel tennis avrei giocato a tennis. Sinner? Pazzesco, scia una volta e tiene le ginocchia parallele: un dettaglio tecnico sul quale ancora lavoro col mio allenatore. Sotto le sue ci passa un treno”.