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Sci Alpino, le parole di Sofia Goggia hanno "svegliato" i maschietti (soprattutto Vinatzer). Brignone vuole tutto

A pochi giorni dal via dei mondiali di Saalbach, l'Italia manda segnali anche al maschile: Vinatzer è rinato, Franzoni può essere la sorpresa. Brignone e Goggia alleate per la Coppa

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

L’Italia s’è desta anche in slalom e soprattutto al maschile, il che non è certo una brutta cosa pensando al fatto che tra una settimana a Saalbach scattano le prove iridate 2025. Con Alex Vinatzer che è sembrato rispondere alla “provocazione” tutt’altro che velata di Sofia Goggia, che aveva detto in mondovisione che al fabbisogno stagionale di podi contribuivano soltanto le donne. Evidentemente serviva una scossa ai maschietti per fare qualcosa di veramente importante, e la scossa Sofia l’ha data per davvero.

Franzoni l’uomo nuovo tra gli uomini-jet

Vinatzer è il volto bello e felice dell’Italia che se n’è venuta via da Kitzbuhel con il podio meno atteso, pensando a quelle che erano le lecite speranze di vedere Paris, Casse o Schieder nelle posizioni che contano nelle gare veloci sulla Streif.

Alla fine però quello che ha fatto l’impressione migliore è stato Giovanni Franzoni, decimo in supergigante e 14esimo in discesa libera (ma partendo col pettorale 53: praticamente come una vittoria, pensando che ha pagato appena un secondo dal canadese Crawford, vincitore a sorpresa). Franzoni che pure un posto “sicuro” per Saalbach in discesa ancora non ce l’ha: il complesso sistema di qualificazione interna, che tiene conto dei piazzamenti ottenuti sul podio e nelle prime 6 posizioni della Coppa del Mondo, al momento impone una riflessione sulla gara per eccellenza del programma della velocità, dove risulta iscritto per risultati acquisiti soltanto Paris (quarto a Wengen).

Probabile però che alla fine i tecnici FISI decidano di schierare il medesimo quartetto per entrambe le gare veloci, con Casse (che pure è uscito dal primo gruppo di merito in discesa), Schieder e appunto Franzoni pronti a giocarsi le chance di medaglia.

Vinatzer ha unito i puntini: è al livello dei bigi (se lo vuole…)

Di sicuro c’è Alex Vinatzer, dopo aver “salvato” la spedizione italiana al maschile di due anni fa a Courchevel-Meribel con il bronzo in slalom, potrebbe presentarsi ancora una volta come il salvatore della patria in campo maschile. Il podio tra i pali stretti mancava proprio dalla gara iridata del 2023, ed è di buon auspicio il pensiero che sia tornato a ridosso dell’appuntamento di Saalbach.

A Kitzbuhel il bolzanino s’è dovuto arrendere per soli 9 centesimi al campione olimpico in carica Clement Noel, ma ha dimostrato che quando riesce a unire tutti i punti (quando cioè riesce a concludere due manche intere senza errori) può tranquillamente giocarsela con i migliori interpreti al mondo. E viste le difficoltà del settore velocità, rimarcate anche da Sofia Goggia nell’intervista di Garmisch dopo la prova di discesa di sabato, l’auspicio è che tra Vinatzer e Luca De Aliprandini si possa trovare un modo per riuscire a rompere le uova nel paniere nella dicotomia svizzero-norvegese, solo a tratti insidiata da austriaci o mine vaganti (tipo Popov).

Le due prove in notturna in programma a Schladming (domani gigante e mercoledì slalom) serviranno a fare l’ultimo check prima del mondiale e a testare ulteriormente le ambizioni degli italiani. Che non avranno molto da perdere, ma che dovranno cercare di sfruttare ogni minima opportunità si presenterà loro davanti.

Brignone ha un alleato contro Gut-Beharmi: è… Sofia Goggia

Problemi che in misura differente sanno di avere le ragazze della velocità, con Federica Brignone uscita rinfrancata dal week-end di Garmisch (160 punti conquistati su 200 disponibili e 15 guadagnati su Lara Gut-Behrami). Federica ai mondiali ci tiene, ripensando alle due medaglie conquistate nel 2023, quando vinse l’oro in combinata e l’argento in gigante dietro a Mikaela Shiffrin. Che non rappresenta più uno spauracchio in ottica Coppa del Mondo, dal momento che il distacco nell’ultimo week-end si è fatto troppo ampio (554 punti sono troppi da recuperare, anche perché la statunitense al massimo gareggerà in 9 gare, e la prima sarà lo slalom di Courchevel di giovedì), ma che al mondiale farà al solito paura.

Per la sfera di cristallo, ormai è tutto un duello con Gut-Behrami: l’elvetica, come da previsioni, è salita di condizione proprio a ridosso dei mondiali, e oltre alle medaglie iridate punterà certamente anche alla Coppa del Mondo, ben sapendo che ormai sono rimaste solo lei e Federica a giocarsi il trono (Camille Rast ha meno gare a disposizione, non avendo possibilità di fare risultato nelle discipline veloci).

Un alleato per Brignone potrebbe avere il volto di Sofia Goggia, che è in lotta con la compagna per la coppetta di specialità in discesa e che potrebbe contribuire a togliere punti pesanti alla svizzera, come successo sabato scorso a Garmisch. Prima però vorrà provare a prendersi una medaglia a Saalbach: due anni fa a Meribel era assente per infortunio, stavolta potrà offrire al contingente italiano una carta decisamente “pesante” da calare al momento opportuno.

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