Continua a regnare il caos intorno alla nazionale spagnola femminile. Il trionfo Mondiale è stato offuscato dallo scandalo del bacio senza consenso che l’ormai ex presidente della Federazione Rubiales ha dato alla calciatrice Jenni Hermoso. Quest’ultima, non convocata dalla nuova ct Montse Tomé ufficialmente per salvaguardarla, ha emesso un duro comunicato: “Da chi o da cosa devono proteggermi?”.
- Spagna femminile nella bufera: ecco che cosa sta succedendo
- Il duro comunicato della Hermoso a difesa delle sue colleghe
- Cosa rischiano le calciatrici che non rispondono alla convocazione
Spagna femminile nella bufera: ecco che cosa sta succedendo
Le dimissioni di Rubiales non sono bastate a ripristinare il sereno. Diverse campionesse del mondo avevano comunicato di non voler tornare a indossare la maglia della Roja in mancanza di una ‘pulizia’ generale della RFEF, la Federcalcio spagnola.
Ciò nonostante, la nuova ct ha ugualmente convocato le calciatrici, anche quelle che si erano ammutinate nel corso della precedente gestione Jorge Vilda. Della lista dei convocati, però, non fa parte Hermoso.
Il duro comunicato della Hermoso a difesa delle sue colleghe
Jenni Hermoso torna a farsi sentire. Esclusa dalle convocazioni perché per la nuova ct l’attaccante va salvaguardata, in un comunicato ha replicato così: “Hanno detto che l’ambiente è sicuro per tutte noi, poi in conferenza è stato annunciato che non mi avrebbero chiamato per tutelarmi. Per proteggermi da cosa? O da chi?” ha dichiarato.
“Le stesse persone che ci chiedono fiducia sono quelle che convocano calciatrici che hanno chiesto di non essere selezionate. Per noi è chiaro che siamo davanti a un’altra strategia di divisione e manipolazione per intimidirci e minacciarci con ripercussioni legali e sanzioni economiche. Non è cambiato niente”.
Cosa rischiano le calciatrici che non rispondono alla convocazione
Il presidente del Consiglio Superiore dello Sport, Víctor Francos, ha spiegato che il governo sarà costretto ad applicare la legge, se le calciatrici convocate in Nazionale non dovessero presentarsi. “Sono fiducioso: dal canto nostro, faremo il possibile per risolvere il problema. Ma la legge è legge”.
E quella sullo Sport della Spagna prevede sanzioni che vanno dai 3mila ai 30mila euro, un’eventuale sospensione della patente da due a 15 anni e il divieto di accesso agli stadi per un periodo non superiore a cinque anni.