E ora serve la controprova. Israele non è la Francia, chiaro, ma tutta Italia si aspetta di rivedere la stessa cattiveria agonistica, la stessa voglia di lottare, lo stesso coraggio visto al Parco dei Principi. Serve vincere e al tempo stesso ribadire che questa è davvero un’altra Nazionale, capace di cancellare i fantasmi di Euro2024. Spalletti sa che gli esami per lui non sono ancora finiti ma ha visto uno spirito di squadra che lo fa indurre all’ottimismo. Parla di “fratelli d’Italia”, annuncia diversi cambi di formazione e spiega perchè anche senza purosangue alla Totti o Baggio questa nazionale può tornare a vincere.
- Spalletti cambia mezza squadra
- Spalletti e i fratelli d'Italia
- Ricci e la partita con la Francia non vista dai genitori
Spalletti cambia mezza squadra
Il ct non si fida di Israele: “Dopo la vittoria contro la Francia questa partita contro Israele può diventare una trappola se non ci arriviamo come ci dobbiamo arrivare. Loro saranno determinati nel voler far vedere il loro problema sociale, viste le difficoltà che stanno vivendo metteranno in campo il doppio della voglia che ci vuole. Vorranno dare una risposta alle difficoltà che hanno. Difficile riproporre in blocco la formazione vista in Francia, perché è difficile che possano smaltire in due giorni la fatica. Nella rifinitura vedrò come stanno tutti, ma è normale che possa cambiare quattro o cinque calciatori. Bastoni gioca. Togliere sia Calafiori che lui sarebbe sbagliato, sono due colonne. Bastoni ha esperienza e caratteristiche che possono far bene alla squadra. Frattesi è da valutare, anche se lui dice che si sente bene”.
La verve di Tonali è stata tra le note più positive con la Francia: Eravamo tutti a braccia aperte ad accoglierlo. Per noi è un calciatore importante viste le sue qualità. Abbiamo ritrovato un Tonali nuovo, voglioso di far vedere le sue doti. Ha la capacità di aiutare tutti in campo, perché sa fare tutto. E tutti gli vogliono molto bene”. Poi il ct si sofferma sullo stato di salute della Nazionale di questi anni: “Sento fare discorsi contrastanti sul discorso che ci riguarda come Nazionale. Io parto sempre da un mio pensiero, ovvero che una Nazione come l’Italia avrà sempre 20 giocatori per comporre una squadra forte. Questi presupposti ci saranno sempre, al netto del periodo. Magari bisogna essere bravi a capire i momenti, ad esempio in questo periodo qui non abbiamo il vero purosangue da un punto di vista tecnico-calcistico, non abbiamo Baggio, Del Piero o Totti. Ma ne abbiamo tanti che sanno fare molte cose, che sanno adattarsi, un calcio di sentimento e di sacrificio. E queste cose possono fare la differenza”.
Spalletti e i fratelli d’Italia
“Si torna ad essere più disponibili a saper fare tutti e a prendersi le responsabilità di squadra. Venerdì più che squadra siamo stati fratelli che hanno composto una squadra e quella è la chiave che trova la soluzione a qualsiasi difficoltà che hai. Nella gara contro la Francia ho visto tanta roba bella, ottenendo una vittoria che fa bene a tutti mettendo in mostra qualità ben visibili, che sono una scappatoia quando manca il grande campione. E io sono orgoglioso del calcio che hanno fatto vedere nell’ultima partita”.
La svolta c’è stata anche sotto il profilo psicologico e dell’umore: “Ho visto un gruppo subito molto coeso. La differenza della qualità degli allenamenti l’ha fatta anche il numero dei giocatori portati, il fatto di averne lasciato qualcuno fuori ha disturbato molto. E poi c’è il discorso di mettere sul campo, tutti, un mix di qualità differenti. Tutti si stanno adattando a fare tutto. Contro la Francia abbiamo messo in campo scuole di calcio diverse: in alcuni momenti li abbiamo pressati alti, in altri ci siamo abbassati e abbiamo fatto blocco, o ancora abbiamo tenuto palla e gestito, oppure verticalizzato subito. Su due dei gol siamo andati da una parte all’altra con qualità assoluta, costruendo dal portiere. L’altro con un recupero alto. E poi siamo stati compatti“.
Ricci e la partita con la Francia non vista dai genitori
Prima del ct aveva preso la parola in sala stampa Ricci, una delle belle nuove sorprese di questa Italia. Il centrocampista ha elogiato Tonali (“Giocare vicino a lui è facile per tutti”) e mette in guardia dal pericolo di sottovalutare l’avversario: “Arriviamo da una bella vittoria ma nessuna gara va presa sotto gamba. Hanno giovani promettenti e ci metteranno sicuramente in difficoltà, dovremo stare attenti. Bisogna dare continuità e riportare in campo quanto provato nella prima partita”.
Di Ricci ha colpito soprattutto la personalità contro mostri sacri come Mbappè e soci: “Forse anche un po’ di incoscienza. Lo spirito comunque è quello giusto, sono convinto che giocheremo contro Israele come contro la Francia. Questo è un gruppo unito, giochiamo quasi tutti in Serie A e ci conosciamo e questo credo possa fare la differenza. Chi era il mio idolo da giovane? Guardavo tanto Pirlo come centrocampista, ma ne sono passati talmente tanti… Abbiamo avuto tanti giocatori davvero forti, ma il calciatore che ho visto di più era sicuramente Pirlo. Dopo la partita con la Francia mi hanno scritto talmente tante persone… Anche persone che non sentivo da tanto tempo e mi ha fatto piacere. Poi dopo le gare mi fa sempre piacere sentire i miei genitori. Pensate, è l’unica partita che non sono riusciti a vedere perché mi hanno sempre seguito. Questa volta la partita è coincisa con la loro vacanza in Corsica”.