Paulo Fonseca, allenatore della Roma, ha duramente commentato lo striscione contro Zaniolo esposto da un gruppo di tifosi laziali fuori dal centro sportivo di Trigoria alla vigilia del derby della Capitale: “Chi lo ha fatto non è un tifoso di calcio, non è una persona che ama il calcio” ha detto con fermezza nel corso della conferenza stampa di presentazione della stracittadina all’ombra del Colosseo.
Lo striscione, esposto nella notte tra venerdì e sabato, paragonava lo sfortunato talento della Roma, infortunatosi al legamento crociato nel match di campionato contro la Juventus, a Francesco Rocca, giocatore giallorosso degli anni ’70, costretto a ritirarsi dal calcio giocato a soli 26 anni proprio per problemi alle ginocchia.
Un gesto che ha scatenato, tra l’altro, la reazione indignata della figlia di ‘Kawasaki’, com’è soprannominato l’ex terzino, Chiara Rocca: “Vi sentite meglio adesso? Vi sentite più forti, più grandi, più intelligenti? Buon per voi – ha scritto sul suo profilo Facebook -. A me fate schifo invece. E mi fate schifo non in quanto laziali, ma in quanto esseri umani, individui con cui purtroppo condivido l’appartenenza alla specie”.
“Non si tratta di Roma e Lazio, quello che è stato scritto stanotte fuori Trigoria va ben oltre – si legge ancora -. E’ la prova senza eguali di quanto sia malata la società di oggi che riesce a trasformare anche un gioco bello come il calcio, per cui qualcuno ha dato la vita, in un luogo malato, dove non esiste solidarietà, umanità, ma soltanto violenza“.
“Probabilmente chi ha scritto una cosa del genere non ha idea del calvario legato a un infortunio, non ha idea di quello che ha passato mio padre, portandosi dietro gli strascichi per sempre e di quello che, mi auguro in maniera inferiore, sta passando Nicolò Zaniolo”.
Zaniolo, operato lo scorso 13 gennaio, salterà il resto della stagione, anche se proverà a recuperare per Euro 2020. Già lo scorso weekend era stato bersaglio di cori da parte di un gruppo di tifosi biancocelesti, cui lo stesso giocatore aveva risposto, via Instagram, con un eloquente “Fate pena”.
SPORTAL.IT