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Tancredi Palmeri minacciato in diretta a Milano, lo salvano due napoletani

Disavventura per il giornalista di Sportitalia: è stato salvato da due giovani napoletani: la chiusura di un cerchio dopo il caso-Parlato

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Carmine Roca

Carmine Roca

Giornalista

Giornalista pubblicista, appassionato di calcio in tutte le sue sfaccettature, con una particolare predilezione per i campionati minori.

Un brutto episodio ha visto protagonista Tancredi Palmeri, giornalista di Sportitalia, aggredito per le strade di Milano, durante un collegamento. Ad arrivare in suo soccorso tre ragazzi, due di questi napoletani, che hanno evitato che la situazione degenerasse.

La chiusura perfetta di un cerchio aperto nell’ultimo giorno di mercato, quando il giornalista, inviato all’Hotel Sheraton di Milano, prese in giro il Napoli rimasto a bocca asciutta dopo la cessione di Kvaratskhelia al PSG. Un siparietto che portò al licenziamento di Manuel Parlato, collaboratore di Sportitalia, che protestò per l’ironia del collega.

Tancredi Palmeri aggredito e “salvato” da due napoletani

Sarebbe potuta andare peggio a Tancredi Palmeri, giornalista di Sportitalia inviato a Milano, dove ieri sera è rimasto vittima di un tentativo di aggressione, per fortuna senza conseguenze, ma che avrebbe potuto avere risvolti ben più gravi se non fossero intervenuti tre volenterosi ragazzi accorsi in aiuto al giornalista.

Il destino ha voluto che due dei tre soccorritori, che hanno fermato un giovane un po’ troppo alterato, fossero napoletani, provenienza sottolineata dal giornalista in collegamento con gli studi di Sportitalia e col suo direttore, Michele Criscitiello.

L’emittente televisiva, in un post sui social, ha descritto l’accaduto: “Nel cuore di Milano, durante un collegamento a SportitaliaMercato, il nostro inviato Tancredi Palmeri è stato nuovamente fatto bersaglio di un vile tentativo di aggressione. Un episodio che sarebbe potuto degenerare se non fosse stato per il provvidenziale intervento di tre giovani spettatori, due dei quali napoletani, che con prontezza si sono schierati in sua difesa”.

Palmeri-napoletani, la chiusura di un cerchio

Una sottolineatura, quella della provenienza dei giovani soccorritori di Palmeri, un po’ forzata, ma comunque necessaria, alla luce di quanto accaduto nell’ultimo giorno della finestra di mercato invernale e nei giorni seguenti.

Nei minuti successivi al gong della fine del mercato, lo scorso 3 febbraio, Tancredi Palmeri, inviato da Sportitalia all’Hotel Sheraton di Milano, prese in giro la scadente campagna di rafforzamento del Napoli, reduce dall’addio di Kvicha Kvaratskhelia, passato per 70 milioni di euro al Paris Saint Germain.

Ne venne fuori un siparietto simpatico, ma mal digerito dai tifosi del Napoli (e non solo), con Palmeri che provò a riaprire le “porte del mercato” per verificare, in tono ironico, se all’interno della stanza, dove venivano ratificate le ultimissime operazioni, ci fossero stati Garnacho, obiettivo sensibile del Napoli, rimasto poi al Manchester United, oppure Adeyemi del Borussia Dortmund, o ancora Saint-Maximin.

“C’è Okafor, è passato, è andato effettivamente…”, concluse Palmeri, a sugellare la fine di uno sfottò che generò il licenziamento in diretta di un collaboratore di Sportitalia, Manuel Parlato, che durante una trasmissione, nei giorni seguenti, prese le distanze dal siparietto e le difese del Napoli, ricevendo in cambio il benservito da Michele Criscitiello.

Un episodio che portò alle proteste formali dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, ma che non fece arretrare di un millimetro il direttore di Sportitalia, che pochi giorni fa ha interrotto la collaborazione anche con Jolanda De Rienzo, giornalista campana, sembra per la vicinanza mostrata in una tv napoletana al collega Parlato.

Palmeri salvato dai napoletani, la voce dei social

Sui social, sotto al video della tentata aggressione a Palmeri per le strade di Milano, c’è chi ha commentato ironicamente “È molto amato… Chiudiamo il sipario”, ma anche chi ha sottolineato quanto sia, a volte, forzato il dover rivelare la provenienza di un soccorritore, per scucire etichette di dubbio gusto: “Siamo arrivati al punto che dobbiamo sottolineare che i ragazzi sono napoletani, come se i napoletani fossero tutti malviventi e mafiosi”, ha scritto Diego Mazzieri nella pagina Facebook “Ne parlamo ar Clab”.

C’è anche chi non è convinto che l’accaduto sia reale: “Solo a me sembra tutto preparato a tavolino? Ma poi cosa c’entra sottolineare che erano napoletani”, si domanda Pasquale Scognamiglio. Esilarante, invece, il commento di Guido Buchwald: “Nun te preoccupà Tancrè ce sta o Naviglio for”, che fa il verso alla sigla della serie tv Mare Fuori.

Nando Casaluci, infine, dà un suggerimento a Palmeri per i prossimi collegamenti: “Basta collegarsi in una zona più tranquilla, invece che collegarsi dai Navigli”.

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