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Tennis, Amburgo: Musetti vola ai quarti, Djere bestia nera sulla terra. Lorenzo sa: i grandi la chiudono bene

Campione in carica sulla terra rossa tedesca, Lorenzo ha battuto Jozef Kovalik in 3 set. Gara interrotta ieri e ripresa oggi per assenza di impianto di luci. L'azzurro in rimonta: 3-6, 6-2, 6-4

Pubblicato:

Auden Bavaro

Auden Bavaro

Giornalista

Lo sporco lavoro del coordinamento: qualcuno lo deve pur fare. Eppure, quando ha modo di pigiare le dita sulla tastiera, restituisce storie e racconti di sport che valgono il biglietto

Amburgo dice che Musetti può bissare il successo del 2022. Lorenzo se ne va ai quarti di finale dell’Atp 500 di terra tedesca e lancia il guanto di sfida a Laslo Djere, serbo 28enne numero 57 Atp che diventa, allo stato delle cose, il banco di prova più significativo. Serve che Lorenzo faccia Musetti un po’ più di come ha fatto? Forse sì, per un motivo di sostanza: si sono affrontati 5 volte sulla terra e ha sempre vinto il serbo. Lorenzo lo ha battuto solo sul cemento.

Tre set per battere Kovalik

Galeotta l’assenza di illuminazione che ha fatto slittare la seconda metà del match tra Lorenzo Musetti e Jozef Kovalik di un giorno? No, in realtà no: vero che l’italiano non aveva iniziato bene ma la fase di ripresa era già nel pieno della cristallizzazione quando si è fatto ricorso al lunghissimo break.

Partito male Musetti, questo sì: un rodaggio pericoloso che ha avuto il suo clou tra i giochi 7 e 8: è lì che Lorenzo si è trovato dal potenziale break al break subito senza aver capito come.Sul servizio dello slovacco ha bruciato tre palle per svoltare, sul suo (che pure ha servito bene per tutto il match) ha regalato due palle break. A Kovalik è bastata la prima: sul 5-3, col servizio in mano, ha archiviato la pratica senza problemi.

Quando Lorenzo ha cominciato a girare bene

Quando Musetti ha cominciato a girare bene bene – dritto, rovescio: indistintamente – il cambio di passo si è visto subito. Secondo set facile, subito un 4-1 Musetti, poi la pausa di sospensione.

Si temeva l’effetto rebound, invece al rientro è andato liscio e ha piazzato anche il secondo break, all’ottavo game, per replicare con un 6-2 al set perso.

La paura che non vogliamo avere

Nel terzo, la scioltezza che ti aspettavi non c’è, piuttosto un equilibrio sostanziale che fa meglio all’animo di Kovalik che a quello di Musetti: capito che poteva tenergli testa, lo slovacco non s’è tirato indietro.

Bravo Musetti a stringere i denti quando c’era da soffrire: tradotto, un quinto gioco pessimo dell’azzurro che sforna errori gratuiti e prende male la mira. Tre palle break a Kovalik, in quel frangente, sono un rischio che non ti devi permettere ma ne è uscito alla grande, Lorenzo, assistito dal servizio nei momenti topici.

I grandi la vanno a chiudere bene

Tra il sesto e l’ottavo gioco gli attimi di paura: perché Musetti prima fallisce il break con errori marchiani, poi da linfa al black out cedendo il servizio con eccessiva facilità. Lo credi scarico, lui si ricarica: ottavo game, si costruisce una palla break, non la spreca.

Tiene il servizio al nono, sul 4-5 Musetti e Kovalik al sevizio, Lorenzo fa quello che fanno i grandi. Vanno a chiuderla bene bene. Tre match point, sul secondo può esultare.

Musetti può bissare la vittoria del 2022?

Musetti da numero 18 del ranking per cercare il bis ad Amburgo: strada spianata sulla terra rossa tedesca? Sulla carta si può fare: detentore del titolo dopo il giorno di gloria della passata edizione – 24 luglio 2022, un Carlos Alcaraz già sulla via della mostruosità non poté fare nulla per porre dei limiti a Musetti, capace di volare: tre set, 6-4 6-7 6-4 – il percorso di Lorenzo stavolta è più agevole.

Perché manca il murciano? Anche, non solo. Detta altrimenti: fatto Alcaraz, si può fare tutto. Contro Ymer ai sedicesimi è stato 2-0 in scioltezza, Kovalik in buona condizione di forma non poteva essere spauracchio, bastava un tanto così di Lorenzo per scacciare via i fantasmi.

Contro lo slovacco 172 Atp, però, qualche brivido l’abbiamo avuto. Acqua passata. A separarlo dalla semifinale, c’è Djere ai quarti. Per sfatare un tabù, quello che contro il serbo lo vede sempre sconfitto sulla terra. Gli diamo fiducia: a separarlo dall’eventuale finale, ci sarebbe con ogni probabilità Andrey Rublev, testa di serie numero 2.

Vedremo da qui in avanti quale tempra: se per Musetti varrà quello che valeva per Heinrich Heine. Amburgo è una buona città, tutta fatta di solide case.

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