Lo sbarco è avvenuto in un caldo pomeriggio australiano. Dove la temperatura alta è l’ultimo dei problemi, perché Rafa Nadal in testa aveva solo e soltanto il campo centrale del Queensland Tennis Center di Brisbane. Quello che ha calcato per l’ultima volta nel lontano 2017, quello che tra qualche giorno ne segnerà il ritorno nel circuito ATP a distanza di più di 11 mesi da quando, sconfitto da Mackenzie McDonald al secondo turno degli Australian Open, si apprestava a lasciare il campo senza sapere tutti i problemi che avrebbe dovuto affrontare nei mesi successivi, tra operazioni e il lento recupero. La luce in fondo al tunnel è arrivata grazie al volo che l’ha riportato nel continente oceanico, dove tutto nuovamente avrà inizio. Forse per l’ultima volta, ma con Nadal non si può mai sapere cosa riserverà il prossimo capitolo.
- Rafa, la mina vagante: tutti lo temono al sorteggio
- Arnaldi unico italiano "sicuro" nel main draw
- Rafa e Matteo, tanta voglia di dimenticare il 2023
- Berrettini, il futuro è nuovamente un'incognita
Rafa, la mina vagante: tutti lo temono al sorteggio
Rafa ha impiegato poco a togliersi di dosso le tossine del viaggio intercontinentale. Ha subito indossato scarpe e racchetta e s’è diretto sul campo centrale, allenandosi con Holger Rune, testa di serie numero 1 del primo torneo della stagione. Rune che potrebbe anche ritrovarsi a che fare con Nadal già al primo turno: lo spagnolo non è testa di serie, e pertanto il sorteggio che nella notte italiana tra venerdì e sabato potrebbe riservare subito sorprese.
Con Rune peraltro non ci sono precedenti, quindi si tratterebbe di una prima volta assoluta. E così anche con Ben Shelton, l’altra stella in tabellone, mentre Grigor Dimitrov è uno che Nadal ha incontrato tante volte in carriera (14-1 per l’iberico il bilancio). E chissà che non ci scappi un incrocio amarcord con Andy Murray, degno rappresentante della magica epoca dei Fab4, col quale Rafa è avanti negli scontri diretti 17-7.
Arnaldi unico italiano “sicuro” nel main draw
La pattuglia italiana per il momento a un solo rappresentante nel tabellone principale, che risponde al nome di Matteo Arnaldi. Il ligure, rivelazione dell’ultima annata e reduce dalla vittoriosa cavalcata di Malaga in Davis Cup, ripartirà proprio da Brisbane per cercare di alzare l’asticella e mettere piede nella top 40 mondiale. Altri tre italiani sono impegnati nelle qualificazioni: Giulio Zeppieri, Federico Gaio e Alessandro Giannessi proveranno a fare compagnia ad Arnaldi, guadagnando punti preziosi per avvicinare la top 100.
Chi invece ha dovuto ancora una volta rinunciare a scendere in campo è Matteo Berrettini, costretto al forfait per via di un problema al piede riscontrato durante la fase di preparazione di dicembre, e che s’è rivelato essere molto più fastidioso del previsto. Una tegola enorme per il tennista romano, che a questo punto è certo di uscire dai primi 100 giocatori al mondo, e che starebbe anche pensando di utilizzare il cosiddetto “ranking protetto” (come fatto da Nadal) per evitare di dover ripartire faticosamente dalle qualificazioni in tutti i prossimi tornei nei quali risulterà iscritto.
Rafa e Matteo, tanta voglia di dimenticare il 2023
Nadal e Berrettini, a modo loro, sono state due tra i protagonisti più sfortunati del 2023 del tennis mondiale. Se lo spagnolo ha messo assieme la miseria di 4 incontri, di cui addirittura tre persi (i due in United Cup e quello col McDonald: unica vittoria quella con Draper nel primo turno degli Australian Open), il romano di match ne ha giocati 26, vincendone 14 e cedendo in 12 occasioni.
Se si eccettuano gli ottavi di finale conquistati a Wimbledon, dove è riuscito a strappare un set al futuro vincitore (cioè Alcaraz), il bilancio però è certamente in chiaroscuro, col ritiro contro Rinderknech nel corso del match di secondo turno agli US Open che ha fatto scendere i titoli di coda alla sua annata con 4 mesi d’anticipo, facendogli saltare anche gli impegni di Davis Cup.
Berrettini, il futuro è nuovamente un’incognita
Se l’obiettivo di Nadal è quello di prepararsi a fondo per la stagione sulla terra rossa, da sempre la sua prediletta, Berrettini aveva un focus differente: cercare di ripartire forte per provare a fare strada anche nei tornei primaverili sul cemento (Indian Wells e Miami), per poi gestire le forze in vista della stagione sull’erba (quindi giugno), dove spera di tornare a giocarsi qualcosa di importante.
Il problema al piede, però, ha ricordato a tutti la fragilità di un corpo che fatica a contenere l’esuberanza e la voglia di tornare protagonista di un atleta che sente di essere in debito con la sorte. E che adesso rischia di non partire nemmeno per l’Australia, dove nella migliore delle ipotesi si ritroverebbe a giocare nel primo turno del primo slam della stagione a digiuno di incontri disputati. Un rischio che potrebbe anche pagare a caro prezzo.