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Tennis Australian Open, Bolelli e Vavassori come Sinner: sono in semifinale nel torneo di doppio

Arrivano altre soddisfazioni da Melbourne per i colori azzurri: Bolelli (che ha vinto nel 2015 in coppia con Fognini) e Vavassori stanotte alle 5 partiraanno favoriti nella semifinale contro Hanfmann e Koepfer

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non di solo Sinner vive il tennis italiano. Che in Australia ha portato altri due tennisti in semifinale: Simone Bolelli e Andrea Vavassori giocheranno infatti il penultimo atto del torneo di doppio, pronti a sferrare l’assalto per accedere alla finale che metterà in palio il primo torneo slam della stagione. Una corsa esaltante, quella della coppia azzurra, che diventa anche un po’ motivo per sorridere in chiave nazionale, pensando all’affiatamento dimostrato nel corso delle prime settimane della stagione.

Un’altra notte italiana fatta di sogni

Questa notte, presumibilmente intorno alle 5 (il match è il terzo in programma alla Rod Laver Arena), ci sarà da arginare la verve della coppia tedesca formata da Yannick Hanfmann e Dominik Koepfer, che contenderà a quella italiana il pass per la finale, dove accederà anche una coppia tra quelle composte da Thomas Machac (Repubblica Ceca) e Zhizhen Zhang (Cina) da una parte e Rohan Bopanna (India) e Matthew Ebden (Australia) dall’altra, quest’ultima decisamente favorita dal momento che racchiude i due giocatori in vetta al ranking ATP di doppio (Vavassori e Bolelli sono rispettivamente numero 30 e 32).

Altro ostacolo tedesco: stanotte pratica liquidata in due set

Il successo sulla coppia tedesca formata da Kevin Krawietz e Tim Puetz ha confermato l’ottimo statori di forma del tandem italiano, che nel corso del torneo ha lasciato per strada appena due set nei primi due incontri, riuscendo poi ad avanzare senza alcun tentennamento tra ottavi e quarti di finale. Stanotte la pratica è stata liquidata con un break per set, ma è stata grande la resilienza della coppia azzurra nel riuscire ad annullare tutte e 6 le palle break concesse agli avversari.

Una vittoria che proietta Bolelli e Vavassori come la coppia da battere in una semifinale che li vedrà godere dei favori del pronostico, opposti a due buoni giocatori che pure non sono così tanto specialisti in doppio (Koepfer è numero 95, Hanfmann 121). Insomma, sulla carta spazio per sognare ce n’è abbastanza: Bolelli a Melbourne ha già vinto un titolo nel 2015, in coppia con l’amico di una vita, Fabio Fognini, mentre per Vavassori è la partecipazione in una semifinale slam.

Bolelli e Vavassori adesso credono nell’impresa

Dopo la vittoria su Krawietz e Puetz, coppia che tornava a disputare assieme un torneo dopo i fasti del passato (hanno 6 titoli in bacheca in doppio, tra cui due Roland Garros), Bolelli e Vavassori non hanno nascosto la voglia di provare a puntare decisamente in alto. “Abbiamo disputato una partita aggressiva, riuscendo a tirarci fuori anche da situazione complicate come quando eravamo sotto 0-40 sul 3-2 per i tedeschi nel corso del primo set o quando Andrea ha dovuto salvare una palla break nel gioco iniziale del secondo set, ma credo che abbiamo dimostrato di essere decisamente sul pezzo, pronti alla battaglia”, ha commentato Bolelli, che certe emozioni a Melbourne le ha già provate una decina di anni fa.

Emozioni del tutto nuove per Vavassori: “Il nostro è stato un cammino non troppo lineare, pensando a quanto abbiamo rischiato nell’esordio contro Weissborn e Arneodo quando siamo arrivati a un passo dall’eliminazione, rimontando da 1-4 nel tiebreak. I tornei a volte girano su pochi scambi: da quel momento abbiamo preso forza e fiducia e l’orizzonte è cambiato. Abbiamo avuto delle occasioni e siamo stati bravissimi nel coglierle, e questo fa tutta la differenza del mondo”.

Contro Hanfmann e Koepfer però la coppia italiana avrà tutto da perdere. “Loro sono singolaristi prestati al doppio, e quindi giocheranno con la testa sgombra da pensieri. Questo aumenterà il coefficiente di difficoltà dell’incontro, ma siamo consapevoli di poter dire la nostra e poter far valere la maggiore propensione a giocare questo tipo di incontri“.

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