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Tennis Australian Open, Bolelli e Vavassori "ispirano" Sinner: sono in finale nel torneo di doppio

Bolelli e Vavassori rispettano il pronostico e conquistano la finale nel torneo di doppio agli Australian Open: sfideranno i fortissimi Bopanna ed Ebden.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Una finale, nel dubbio, ce la siamo già presa: Simone Bolelli e Andrea Vavassori sono la terza coppia italiana di sempre in doppio ad avanzare all’atto conclusivo di un torneo dello slam, pronta a sfidare quelli che a tutti gli effetti oggi sono i due tennisti più forti al mondo nella disciplina. L’hanno fatto avanzando al termine di una semifinale dalle mille emozioni contro la coppia tedesca composta da Yannick Hanfmann e Dominik Koepfer, che a dispetto delle attese ha reso la vita difficilissima al tandem azzurro, bravo però a sfruttare le poche occasioni concesse nei momenti decisivi del match.

Una semifinale, mille emozioni: come hanno vinto

Bolelli e Vavassori se la sono vista brutta quando, dopo aver dominato il primo set (un break in apertura e uno nella seconda parte, ma tenendo sempre tutto sotto controllo) e aver ceduto in avvio di secondo parziale un break non più recuperato, si sono visti costretti a forzare la partita al terzo e decisivo set. Nel quale ogni punto è stato giocato col coltello fra i denti, sebbene sul 5-4 in favore della coppia italiana e servizio tedesco è arrivata una palla break (cioè un match point) non sfruttata, consentendo poi ad Hanfmann di realizzare ai vantaggi il punto più spettacolare di giornata con un mirabolante colpo dietro la schiena, di quelli destinati a essere fatti vedere nei corsi di tennis di tutto il mondo.

Inevitabile la coda al supertiebreak, nel quale gli azzurri hanno dovuto rimediare a un minibreak iniziale, salvo poi infilare un parziale di 4-0 dal 6-5 in loro favore, chiudendo i giochi e prendendosi la meritata finale dopo un torneo giocato in modo eccellente.

L’ostacolo più duro: Bopanna ed Ebden fanno paura

Il difficile arriva adesso, perché in finale sabato la coppia italiana troverà quella che è per evidenti meriti ottenuti sul campo la lineup più forte che ci sia in doppio: l’indiano Rohan Bopanna e l’australiano Matthew Ebden occupano le prime due posizioni del ranking mondiale, e soprattutto inseguono un titolo che avrebbe tanti significati sui quali poter scrivere per giorni.

Bopanna a 43 anni è divenuto numero uno al mondo e non vuole certo fermarsi, suggellando il momento con un titolo slam da mettere in bacheca. Sulla carta il pronostico penderà tutto dalla parte della coppia avversaria, ma il tennis insegna che fino a quando non è caduta due volte l’ultima pallina non si può dire come andrà a finire.

Bolelli-Vavassori come Pietrangeli-Sirola e Bolelli-Fognini

Bolelli e Vavassori avanzano all’atto conclusivo dando ragione alla scelta di giocare assieme (nel 2023 avevano raggiunto la finale sull’erba ad Halle e sulla terra a Umago, dunque su superfici diverse dal cemento di Melbourne), tanto che questo rappresenta il loro primo banco di prova a livello slam.

Curioso il fatto che siano diventati soltanto la terza coppia di sempre ad aver centrato una finale nel torneo di doppio a questo livello: dopo le tre conquistate da Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola tra il 1959 e il 1960 (una vinta al Roland Garros e due perse a Parigi e Wimbledon) c’è stata quella del 2015 vinta proprio in Australia da Bolelli e Fognini.

Una coppia d’oro anche in chiave Davis

A un anno dal varo del sodalizio, si può dire che i risultati non si sono fatti attendere. “Chicco”, che va ormai quasi per le 40 primavere (a ottobre compirà 39 anni), ha ritrovato il gusto di giocare e la bravura nell’intuire che concentrarsi sul doppio avrebbe potuto allungargli la carriera. Vavassori, seppur meno avvezzo, ha fatto passi da gigante e ha imparato ormai i trucchi del mestiere.

L’Italia si ritrova così una coppia potenzialmente fortissima anche in chiave Davis (sebbene Volandri a Malaga abbia utilizzato Sinner e Sonego, decisamente con profitto), dimostrando che dietro Sinner c’è un movimento che continua a crescere e stupire positivamente.

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