La febbre è già altissima a Torino, dove anche i biglietti per gli allenamenti che vedono impegnato Jannik Sinner sono andati a ruba. Anche se il primo training sui campi del Circolo della Stampa-Sporting ha portato con sé anche un piccolo brivido: in coda alla seduta d’allenamento effettuata con il brasiliano Joao Fonseca, numero 1 del ranking junior e recente vincitore degli US Open juniores, Sinner s’è accomodato in panchina sotto l’occhio attento del preparatore atletico Umberto Ferrara e si è toccato per qualche lungo e interminabile secondo la schiena, con particolare riferimento al fianco destro.
Il gesto, catturato dalle telecamere (le sedute sono riprese in diretta streaming da Tennis TV), ha messo in allarme i tanti appassionati che in quel momento stavano seguendo la sessione. Nulla di cui preoccuparsi eccessivamente: Sinner ha parlottato con Ferrara, poi dopo qualche esercizio per sciogliere i muscoli s’è concesso una foto col giovane Fonseca ed è tornato negli spogliatoi. Un piccolo brivido, nulla di più, sulla strada che conduce alla settimana che potrebbe consacrarlo una volta di più nell’olimpo della racchetta contemporanea.
- Giovedì il sorteggio: i possibili incastri
- L'altra "corsa" di Sinner: il quarto posto nel ranking
- Rublev è l'unica vera minaccia nella Race 2023
Giovedì il sorteggio: i possibili incastri
Sinner è sbarcato a Torino con largo anticipo, godendo del fatto che essendosi ritirato giovedì scorso dal torneo di Parigi-Bercy ha avuto più tempo per effettuare spostamenti e organizzare ogni aspetto logistico. Continuerà ad allenarsi anche nella giornata di mercoledì, aspettando poi giovedì l’attesissimo sorteggio che lo vedrà accoppiato nel girone della prima fase con uno tra Djokovic e Alcaraz, uno tra Rublev e Tsitsipas e uno tra Zverev e Rune. Questo perché l’ATP ha previsto un sorteggio “blindato” dividendo gli 8 giocatori in 4 fasce in base al proprio ranking attuale (numero #1 e #2 non possono andare nello stesso girone, e così #3 e #4, e ancora #5 e #6 e infine #7 e #8).
Al netto di un grado di competitività assai elevato per ognuno dei finalisti, Sinner potrebbe capitare in un girone di ferro composto da Djokovic, Rublev e Zverev e uno (sulla carta) un po’ più morbido con Alcaraz, Tsitsipas e Rune. Facile a dirsi, chiaramente molto più complicato nella sostanza.
L’altra “corsa” di Sinner: il quarto posto nel ranking
Se il 2023 di Jannik è stato di per sé già indimenticabile, resterebbero ancora alcuni primati da ritoccare e migliorare. Vincere le ATP Finals sarebbe bellissimo, e consentirebbe all’altoatesino di chiudere la stagione al quarto posto nel ranking, sia per ciò che riguarda i punti conquistati nell’anno solare (la cosiddetta Race), sia per ciò che concerne la classifica corrente.
Peraltro Rublev a Torino dovrà difendere i 400 punti conquistati lo scorso anno, e questo complicherà i suoi piani di risalita fino al quarto posto del ranking. Una mano potrebbe dargliela il meccanismo di assegnazione dei punti, che alle Finals è differente rispetto a qualsiasi altro torneo: per ogni partita vinta nella prima fase, quella a gironi, si prendono 200 punti, che diventano 400 in caso di vittoria in semifinale e 500 in caso di vittoria in finale. In totale il pacchetto disponibile è di 1.500 punti, se si riuscissero a vincere tutti e 5 gli incontri.
Rublev è l’unica vera minaccia nella Race 2023
In pratica Rublev, che si ritroverà a -685 punti dall’italiano, dovrà sperare di arrivare in finale (ma vincendo obbligatoriamente due incontri nella fase a gironi) e che Sinner non vinca nessuno dei tre incontri nel girone se vorrà chiudere l’anno alla numero 4 del ranking (a quel punto sarebbe 800-0 come punti guadagnati), oppure sperare di avanzare in finale vincendo tutti e 4 i propri match e assistere a una sola vittoria nel torneo da parte di Sinner (1.000-200), oppure di vincere il torneo e vedere Jannik eliminato in semifinale, indipendentemente da numero di partite vinte (Rublev potrebbe anche perdere un incontro e chiudere 1.300-600).
Anche Tsitsipas potrebbe scavalcare Sinner, ma qui il conto è presto fatto: il greco dovrebbe vincere tutti e 5 gli incontri, e quindi conquistare il torneo, e sperare che Jannik non raccolga più di una vittoria (1.500-200: il greco partirà con 1.255 punti di ritardo). Cosa abbastanza improbabile, per quanto visto nel recente passato.
A Djokovic basterà vincere un match per garantirsi di chiudere l’anno alla numero 1: solo Alcaraz potrebbe spodestarlo, ma vincendo tutte le 5 partite e auspicando in tre ko. del serbo (insomma, solo se ci fosse di mezzo un infortunio…).