Non si placano gli effetti a catena delle dimissioni di Andrea Agnelli e di tutto il Cda in seno alla Juventus. Dopo la prima scossa di “terremoto”, forte, fortissima, dell’altra sera, nella giornata di ieri ci sono state diverse scosse di assestamento tese a riportare la normalità in casa della Vecchia Signora.
Ma si stava per profilare un altro scossone, altrettanto forte, che avrebbe investito anche il piano tecnico e la squadra: le dimissioni di Massimiliano Allegri. E non solo anche quelle di Federico Cherubini. Poi rientrate ed ora la Juve, come ha detto John Elkann cerca stabilità, vediamo come, proprio con il tecnico livornese.
- Terremoto Juve, il gesto di Allegri: retroscena dimissioni
- Juve, non solo Allegri: anche Cherubini si era dimesso
- Juve: Agnelli respinge le dimissioni di Allegri... a cena
- Juve, Elkann conferma Allegri: Max ha pieni poteri
Terremoto Juve, il gesto di Allegri: retroscena dimissioni
Torino, 29 novembre. Sono passate nemmeno 24 ore dalle dimissioni di Andrea Agnelli da presidente della Juventus, e in blocco di tutto il Cda, compresi il vicepresidente Pavel Nedved e l’ad Maurizio Arrivabene. Mentre la proprietà Exor con i testa John Elkann ridisegnano il nuovo quadro societario con il nuovo presidente Gianluca Ferrero e il neo dg Maurizio Scanavino, un altro terremoto rischia di investire la Vecchia Signora.
Le dimissioni di Allegri. L’allenatore della Juve, Max Allegri infatti decide di rassegnare al “suo” oramai ex presidente Agnelli le dimissioni dall’incarico di guida tecnica della prima squadra. Forse un atto dovuto, forse un gesto di vicinanza ad una figura importante anche per l’Allegri uomo da sempre legato ad Agnelli anche da un’amicizia che va oltre i rapporti di lavoro in seno alla Juve, cosa che i due non hanno mai nascosto. Senza dimenticare che proprio Agnelli ha voluto fortemente il ritorno di Allegri sulla panchina bianconera e lo ha difeso strenuamente dopo l’inizio orribile della squadra.
Juve, non solo Allegri: anche Cherubini si era dimesso
Unico dirigente del vecchio assetto societario rimasto in piedi dopo lo tsunami delle dimissioni di Agnelli, anche Federico Cherubini aveva rassegnato nella giornata di ieri le dimissioni da direttore sportivo bianconero. Cherubini aveva preso il testimone lo scorso anno da Fabio Paratici. Quest’ultimo, ora al Tottenham, risulta tra i maggiori indiziati delle indagini del filone giudiziario che ha coinvolto la Juve sul fronte delle plusvalenze e non solo, di fatti portando al terremoto societario.
Juve: Agnelli respinge le dimissioni di Allegri… a cena
Come riportato dalla Gazzetta in edicola oggi, sarebbe stato il presidente uscente Andrea Agnelli a respingere le dimissioni di Allegri, e di conseguenza, anche quelle di Cherubini. L’ex presidente avrebbe chiesto ad Allegri e Cherubini non solo di continuare, ma di chiudere la stagione in corso con un trofeo.
La cena della vecchia Juve. Il tutto sarebbe avvenuto nel corso di una cena, come spesso successo nei rapporti tra Agnelli e Allegri, molto legati anche fuori dal mondo calcistico, in un ristorante del centro di Torino a cui erano presenti l’allenatore, il ds, il presidente e tutti i membri del CdA bianconero appena dimessosi.
Juve, Elkann conferma Allegri: Max ha pieni poteri
Se si pensa che Max Allegri poco più di un mese fa fosse sull’orlo dell’esonero per la partenza fallimentare della sua Juve, tra problemi tecnici e infortuni, eliminata dalla Champions e in grave ritardo in campionato, fa specie pensare che in ora la figura di Max ne esca fortemente rinvigorita in seno alla Juventus, non solo dal punto di vista tecnico.
Allegri manager all’inglese della nuova Juve degli Elkann. Nell’avallare la decisione, forse l’ultima, di suo cugino Andrea Agnelli, di respingere le dimissioni di Allegri, John Elkann ne ha rinforzato la posizione oltre la guida tecnica. Dando al tecnico toscano pieni poteri manageriali. Di fatti una figura all’inglese.
Cosa che Allegri ha messo subito in pratica chiamando, a quanto pare, proprio insieme a Cherubini, i giocatori per rassicurarli su quello che stava succedendo in seno alla società, invitandoli anche compattarsi ulteriormente per cercare di mettere sul campo forze ed energie per svoltare definitivamente una stagione che sembra essere nata sotto una cattiva stella, nel rettangolo di gioco e non solo.