Il Brasile conquista l’oro olimpico a Tokyo nel torneo calcistico maschile battendo 2-1 la Spagna dopo una gara equilibrata che si è decisa ai tempi supplementari. Nonostante un calcio di rigore fallito da Richarlison, la Seleçao ha ottenuto la seconda affermazione olimpica consecutiva dopo quella casalinga di Rio 2016.
Il Ct. dei sudamericani, Jardine, punta su Matheus Cunha e Richarlison in attacco, De La Fuente tiene in panchina Rafa Mir e risponde con Oyarzabal ‘Falso nueve’ e Asensio e Dani Olmo ai suoi lati. La Spagna ricorre alla consueta manovra fitta di passaggi in mezzo al campo, mentre il Brasile prova a impensierire le Furie Rosse con improvvisi break offensivi. La partita è molto equilibrata, con rare fiammate dall’una e dall’altra parte. Al 25′ ci prova da posizione defilata sulla sinistra dell’area Richarlison, ma calcia sull’esterno della rete.
La risposta delle Furie Rosse arriva al 32′: tentativo di tiro a giro dalla destra di Asensio, che trova tuttavia il portiere verdeoro Santos molto attento. Meno attento è dall’altra parte il portiere spagnolo Unai Simón, che con un’uscita fuori tempo con il braccio alto travolge Matheus Cunha. L’arbitro, dopo i soccorsi dei sanitari al giocatore brasiliano, consulta il VAR e assegna un calcio di rigore alla Seleçao.
Sul pallone va Richarlison, che prima arresta all’improvviso una strana rincorsa, poi tentenna troppo, infine calcia altissimo sopra la traversa di Unai Simón, sprecando l’occasione più ghiotta per portare in vantaggio i suoi. Ma il gol è soltanto rimandato: nel recupero della prima frazione, Arena pennella una lancio lungo dalla sinistra. Dani Alves riesce ad arrivare sul pallone prima che quest’ultimo esca sul fondo e lo rimette in mezzo al volo: Pau Torres va a vuoto, Matheus Cunha, invece, è bravo a controllare e, senza che la sfera tocchi terra, trafigge Unai Simón con un tiro angolato sul primo palo.
Nella ripresa è ancora il Brasile a rendersi più pericoloso: al 52′ Richarlison si presenta a tu per tu con Unai Simón, ma il portiere è bravo nell’uno contro uno a deviare la sua conclusione sulla traversa. Dopo la ribattuta del legno, la Spagna in qualche modo si salva. La gara è sempre particolarmente equilibrata, ma al 61′ con una fiammata la Spagna perviene al pareggio. Soler crossa sul secondo palo per Oyarzabal, che in allungo, al volo, insacca sotto la traversa.
L’altro neoentrato, Bryan Gil, in zona Cesarini sfiora la prodezza che può decidere la finale olimpica: gran tiro dal limite dell’area e pallone che si stampa sulla traversa a Santos battuto. Il finale vede gli iberici riversarsi in attacco alla ricerca del gol vittoria, ma senza fortuna. Si va dunque ai tempi supplementari, e il punteggio si sblocca al 108′: lanciato in contropiede da Antony, il subentrato Malcom si presenta a tu per tu con Unai Simón e lo batte con estrema freddezza.
I tanti cambi non cambiano l’andamento dell’extra time: il Brasile soffre ma porta a casa la seconda medaglia d’oro consecutiva ai Giochi Olimpici. Per la Spagna, invece, una nuova delusione dopo la sconfitta in semifinale ad Euro 2020 ai rigori ad opera dell’Italia di Mancini.
IL TABELLINO
BRASILE-SPAGNA 2-1 d.t.s.
Marcatori: 45′ + 2 Matheus Cunha (B), 61′ Oyarzabal (S), 108′ Malcom (B)
BRASILE (4-4-2): Santos; Dani Alves, Nino, Diego Carlos, Arana; Antony (112′ Gabriel Menino), Douglas Luiz, Guimaraes, Claudinho (105′ Rainier); Richarlison (114′ Paulinho), Matheus Cunha (90′ Malcom). Ct. Jardine
SPAGNA (4-3-3): Unai Simón; Oscar Gil (90′ Vallejo), Pau Torres, Eric García, Cucurella (90′ Juan Miranda); Zubimendi (112′ Moncayola), Merino (46′ Soler), Pedri; Asensio (46′ Bryan Gil), Oyarzabal (104′ Rafa Mir), Dani Olmo. Ct. De La Fuente
Arbitro: Chris Beath (Australia)
Ammoniti: Arana, Richarlison, Matheus Cunha, Douglas Luiz (B), Eric García (S),
Espulsi: –