L’Atalanta monopolizza o quasi la giornata che ha chiuso il girone di andata del campionato di serie A. Non poteva passare inosservato il 3-0 rifilato ai campioni di inverno del Milan che per una settimana finiscono tra la lavagna dei cattivi alla pari del Napoli in crisi totale dopo il flop di supercoppa con la Juve. C’è anche tanta Roma, nel bene e nel male. Ma andiamo a vedere reperto per reparto il top e i flop della diciannovesima giornata in A con qualche conferma e qualche sorpresa.
Miglior portiere: Perin batte Audero
Genova detta legge in fatto di portieri, non con una ma ben due cleen sheets. Perin torna quello di un tempo, che si era conquistato la nazionale e la Juventus a suon di parate, rinvigorito pure lui dalla cura Ballardini, salva il risultato in varie circostanze soprattutto nel primo tempo, nel secondo comanda la difesa e regala tranquillità a tutti. Dietro la risalita del Genoa ci sono anche le sue parate. Fa meglio, di poco, rispetto all’altro numero uno della Lanterna, Audero che fa la differenza a Parma nella vittoria della Samp al Tardini.
Miglior difensore: Romero sale, sale…e segna
Ad aprire la breccia nella porta di Donnarumma ci ha pensato per primo lui, Romero, difensore rognoso e arcigno sempre meno falloso e sgraziato, prestato all’attacco nel primo gol che scatena la Dea a San Siro. Francobolla Ibrahimovic come pochi sono riusciti a fare quest’anno, un vero e proprio muro che resiste inattaccabile anche quando il Milan sfodera tutto il suo arsenale offensivo, da Rebic a Mandzukic. Come se non bastasse fornisce l’assist per il terzo gol atalantino. Menzione d’onore per Chiellini che blinda ancora una volta la difesa della Juve per la seconda partita di fila, la vecchia guardia non muore mai.
Migliori centrocampisti: Zaccagni e Lazovic, Verona vola
Nel Verona che asfalta il Napoli sono in due a fare la voce grossa. Lazovic è un motorino inarrestabile, una presenza fissa che semina il panico e mette in crisi Di Lorenzo praticamente per tutto il match, regalando anche a Zaccagni un pallone squisito per il gol che chiude l’incontro. Già, proprio Zaccagni. L’enfant prodige continua a stupire pur non essendo più una sorpresa di questo campionato. Conteso da mezza serie A, quella che conta, aggiorna le sue statistiche, realizzando il gol che chiude i conti col Napoli facendo volare il Verona di Juric. Citazione d’obbligo per l’americano sempre più nel cuore del centrocampo della Juve e dei suoi tifosi: Wes McKennie, imprescindibile nel gioco di Pirlo, anche in versione goleador.
Miglior attaccante: Ilicic disegna calcio
Ancora Atalanta e non potrebbe essere diversamente, Ilicic è tornato e l’ha presa in mano nel momento più difficile, il dopo Gomez, diventando lui il fulcro delle giocate, chiedere al Milan per ulteriori chiarimenti. Segna su rigore contro Donnarumma, e non è da poco, ma poi disegna calcio, finte e passaggi utili come nessuno. Un’altra categoria, un vero top player in questo momento. Carico. Da segnalare Borja Mayoral, è una sicurezza per la Roma, segna sempre giocando da titolare, un’altra doppietta. E l’assenza di Dzeko potrebbe non essere semplicemente una tantum.
Miglior giocatore: Pellegrini, anima de Roma
Nella Roma che la spunta all’ultimo secondo sullo Spezia c’è il suo zampino in tutti i sensi. Lorenzo Pellegrini che segna allo scadere il gol del 4-3 ma in questo momento è lui l’anima della Roma che rischiava di perdersi dopo il flop nel derby, l’eliminazione in coppa e il polverone sollevato dai contrasti interni e dalle critiche verso Fonseca. Anima.
Flop: Milan e Napoli messe male
Come la scorsa settimana sulla Juve dominata dall’Inter, difficile trovare i peggiori tra Milan e Napoli rimasti al palo in questo turno di serie A. Tra i rossoneri a soffrire più di tutti è Kalulu alla prima vera bocciatura, si perde Romero sul primo dell’Atalanta, sovrastato sullo stacco, mai davvero in palla, e le parole di Ibra: “Senza titolari i sostituti mancano di esperienza” pesano sulla sua prestazione.
Nel Napoli che sbanda pericolosamente a Verona va male, malissimo Di Lorenzo, tra i peggiori ma giusto per citarne uno, dal momento che sarebbero parecchi gli azzurri a dover finire sul banco degli imputati. Infine le ambasce della difesa della Roma che ne ha prese tre dallo Spezia, dopo i 4 in coppa, hanno un colpevole preciso, Smalling, atteso e preteso per tutta l’estate, non sta dando quel quid in più alla causa giallorossa.