La vittoria del Bologna nel posticipo col Verona ha chiuso la terza giornata del campionato di serie A. Ne paga le spese subito Eusebio di Francesco, per lui esonero lampo all’alba della terza sconfitta. Non se la passa bene nemmeno Max Allegri che ha fatto un punto in tre partite. La sua Juventus è un pullulare di flop anche in questo turno che oramai vede in Szczesny una presenza abituale. Roma, Napoli e Milan monopolizzano la top di giornata con Vlahovic grande protagonista con la sua doppietta.
Miglior portiere, Rui Patricio: la Roma ha trovato un nuovo Allison?
Forse è presto paragonare il portoghese al grande brasiliano che è poi passato al Liverpool. Ma siamo sulla buona strada. Sicuramente un passo avanti rispetto a Pau Lopez. La Roma può contare su un grande portiere e Rui Patricio lo ha dimostrato. Il portiere portoghese è stato formidabile negli uno vs uno con Berardi e Boga, spedendo al mittente le conclusioni ravvicinate. Menzione d’onore per Silvestri dell’Udinese, anche qui ha preso da Musso una pesante eredità, ma dopo i due gol presi dalla Juve, ha chiuso la saracinesca dell’Udinese e con lo Spezie i tre punti sono arrivati anche per merito suo.
Miglior difensore, Koulibaly: un muro insormontabile per la Juve
La Juventus già di per se spuntata e senza idee ha cozzato più volte contro il muro eretto dal difensore azzurro che ha sopperito alle amnesie di Manolas e chiuso una partita sontuosa segnando il gol della vittoria. Koulibaly è tornato il dominatore dato per disperso l’anno scorso. Partita monumentale per il senegalese che oltre al goal, sfodera anche una prestazione di grandissima qualità.
Altri però hanno brillato nella terza giornata, a cominciare da Dimarco che alla prima da titolare ha spedito un missile terra-aria sotto l’incrocio della porta di Audero aprendo le marcature in Samp-Inter. Tutto dentro una partita nella quale, come sempre, Dimarco si dimostra adatto a tutto. Citazione d’obbligo per Fares: grandissimo debutto per il terzino ex Lazio. L’algerino entra e segna una doppietta di vitale importanza.
Miglior centrocampista: Tonali sontuoso, Samardzic impressiona
Dopo una stagione di apprendistato a metà tra Brescia e Milano, contrattualmente parlando, tutto il talento di Sandro Tonali sta esplodendo in questo inizio di stagione. Che assomigli più a Pirlo o a Gattuso lo scopriremo solo vivendo, nel frattempo, lui mette in mostra tutto il suo campionario…da campione: dinamismo, grinta, tempismo, e buon piede a disposizione della squadra, anche sui calci da fermo. Contro la Lazio ruba palla e riparte, creando spesso la superiorità numerica.
Si contende la palma del migliore con Lazar Samardzic, per tutti Laki, 19enne berlinese con evidenti origini serbe che si è messo in evidenza nell’Udinese che ha battuto lo Spezia con un suo gol. Se il buongiorno si vede dal mattino, sentiremo parlare spesso di questo ragazzo già conteso dal gotha dei club europei. Da citare gli altri centrocampisti top di questo turno: Cristante tornato ai suoi standard, Anguissa piacevole novità del mercato last minute del Napoli ma anche il talento di Bajrami dell’Empoli.
Miglior attaccante, Vlahovic dà ragione a Commisso: implacabile!
Il patron della Fiorentina lo ha trattenuto quasi a forza a Firenze. Lo volevano in tanti, la Juve ma soprattutto Tottenham (in caso di partenza di Kane verso il City) e l’Atletico Madrid. Vlahovic è rimasto in viola e dopo una giornata di rodaggio si è messo a segnare come sa fare. All’Atalanta ha messo dentro due rigori con freddezza da implacabile goleador, ha una delle migliori medie di realizzazione dal dischetto, e ha sfiorato diverse volte la tripletta su azione.
Tra gli altri bomber di giornata come non citare il sempreverde Zlatan Ibrahimovic che a 40 anni suonati torna in campo dopo una operazione e un altro lungo stop e centra subito il bersaglio da par suo. Highlander. Un applauso anche a Lautaro Martinez che dopo un jet leg mica da ridere ha giocato una partita all’ora di pranzo di gran lunga i migliori della sua Inter.
Flop: tutta la Juve o quasi da Szczesny a Kean
Le note dolenti finora hanno un solo colore, il bianco e nero della Juventus. Che finisce in bianco a Napoli per la seconda giornata di fila battuta e nel nero di una crisi che appare quasi senza via di uscita, sicuramente senza gioco e con poche idee. Senza stare qui a stilare una lista infinita di insufficienze, dai generosi ma inadatti De Sciglio e Pellegrini sulle fasce fino ai sempre impalpabili Rabiot e Bernardeschi, è quasi comico come ancora una volta sia stata la stessa Juve a farsi gol. Prima il recidivo Szczesny che fa rimpiangere non solo il non aver preso Donnarumma ma anche aver congedato un ultra 40enne come Buffon… E poi c’è Kean: è entrato come se dovesse spaccare il mondo sulle ali dell’entusiasmo del suo ritorno alla Juve e della doppietta in azzurro. Il suo stacco di testa da calcio d’angolo sarebbe stato perfetto, peccato che fatto nella porta sbagliata. Terza nomination per Manolas che nella stessa partita del Maradona si era addormentato favorendo il gol di Morata, ma il Napoli, buon per lui, non ha pagato dazio.