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Torino-Juventus: Giallo sulle parole di Allegri, cosa è successo davvero

Prima del derby il tecnico bianconero ha chiarito come si è arrivati al ritiro ma ci sono alcune incongruenze sospette

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ultima fermata derby. La Juventus aspetta la stracittadina di questo pomeriggio come fosse Capodanno, per capire se è arrivata la svolta tanto attesa o se il tunnel resta ancora buio e lungo con possibili conseguenze anche sul futuro del suo allenatore. Il Torino ha vinto solo uno degli ultimi 32 derby della Mole (il 26 aprile 2015), bianconeri sono ancora a digiuno in trasferta in questa stagione, anche se questa è una trasferta solo per il calendario. A far discutere però, prima che la parola passi al campo, sono le parole dette alla vigilia da Allegri.

Torino-Juventus, Allegri spiega i motivi del ritiro

Si possono racchiudere in quattro punti le considerazioni di Allegri nella conferenza di vigilia: 1) Il ritiro non è punitivo; 2) Il gruppo è compatto; 3) Derby da vincere; 4) Il Presidente ha dato la carica a gruppo e ambiente.

Torino-Juventus, per Allegri è falso che i giocatori non volessero il ritiro

Allegri spiega: «Il ritiro non era una punizione ma il modo per dare un po’ di ordine perché quando mancano i risultati si vede più nero di quello che è». Poi chiarisce: «La squadra non ha mai chiesto di non andare in ritiro, assolutamente no, sono voci infondate».

Torino-Juventus, le incongruenze sulle parole di Allegri

Il Corriere dello sport però avanza il dubbio. Al di là delle voci di un ammutinamento dei giocatori sull’aereo di ritorno dalla trasferta col Maccabi e dei rumours su alcuni bianconeri che si sarebbero schierati apertamente contro la decisione del tecnico, emergono alcune cose che non tornano nella narrazione del tecnico.

Allegri parla di un allenamento svolto nel tardo pomeriggio al rientro dalla trasferta israeliana mentre la società aveva informato che nulla era stato fatto, a parte i classici massaggi post gara, per mancanza oggettiva di tempo dopo il lungo volo da Tel Aviv. E non convince la spiegazione sul cambio di programma di mercoledì pomeriggio. Stando a quanto stabilito da Allegri dopo la sconfitta con il Maccabi, la squadra avrebbe dovuto andare in ritiro subito al ritorno a Torino; ritiro iniziato invece giovedì mattina dopo un confronto tra allenatore e squadra.

«Ho parlato con loro quando siamo rientrati, dovevano andare a casa a prendere la roba e allora ho detto: ci vediamo domani mattina». Difficile credere a una motivazione simile. Sul fatto di avere il gruppo dalla propria parte, poi, l’allenatore glissa: «Sembra che la squadra non sia compatta, credo che invece ci sia tanta voglia di arrivare al risultato e di invertire la tendenza».

La parola ora passa al campo: il derby dirà se la squadra è con Allegri o no ma leggendo i commenti sui social dei tifosi si registra una tendenza raccapricciante: in tanti assicurano che tiferanno per i granata pur di vedere l’esonero dell’allenatore.

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