Prime cartoline dalla Russia. Francesco Totti è giunto a Mosca, ospite d’onore a un evento organizzato da una nota agenzia internazionale legata alle scommesse, Bookmaker Rating. Nella serata di martedì 8 aprile è previsto il gran gala a Luzhniki, nel frattempo sono divampate – e non da poco tempo – le polemiche per la presenza dell’ex capitano della Roma nella capitale russa. “Un assist a Putin”, scrivono in tanti. “Inopportuno”, tuonano in molti. E sui social è un brulicare di meme che lo ritraggono a braccetto col presidente russo, o posare sullo sfondo dell’Ucraina bombardata. Mentre Ilary Blasi, l’ex moglie con cui è in corso una causa di divorzio, ha sottolineato maliziosa il vero motivo del sì di Totti alle avances russe: “Una cifra a sei zeri”.
- Totti a Mosca, in serata ospite d'onore all'RB Award
- In tv spunta Totti: "Contento di essere qui in Russia"
- L'ex Pupone: "Mio figlio Cristian e il peso del cognome"
- L'amore per la Roma e l'esonero rimediato da De Rossi
Totti a Mosca, in serata ospite d’onore all’RB Award
Al di là delle ragioni, chiaramente intuibili, che hanno indotto Totti da “uomo di sport” ad accettare l’invito dell’agenzia russa, la sua presenza sta provocando fibrillazione a Mosca. Georgy Cherdantsev, popolare giornalista di Match TV, è riuscito a “strappare” un’esclusiva con l’ex leggenda della Roma destinata a far discutere. Prima di presenziare all’RB Award 2025, Totti ha parlato di vari argomenti: il suo addio al calcio, la sua vita di oggi e ovviamente della squadra in cui ha giocato per l’intera carriera. Con un passaggio, inevitabile, sul suo successore, Daniele De Rossi, sedotto e abbandonato proprio dalla Roma.
In tv spunta Totti: “Contento di essere qui in Russia”
“Sono molto contento di essere tornato a trovarti. È per me un grande onore e un piacere tornare qui”, ha esordito Totti, ospite del programma televisivo condotto da Cherdantsev. “Negli ultimi anni nella mia vita è cambiato tutto. La mia partita d’addio nel 2017 è stata incredibile. Ero felice che l’intera giornata fosse dedicata a me, ma allo stesso tempo ero preoccupato per la fine di un intero ciclo di vita. È stato particolarmente difficile contenere l’eccitazione nello spogliatoio quando ho indossato la divisa da gioco per l’ultima volta”.
L’ex Pupone: “Mio figlio Cristian e il peso del cognome”
Dalle prodezze sul campo al ruolo dietro la scrivania: “Dopo aver concluso la mia carriera, sono stato dirigente della Roma per due anni. Poi ho fatto altre cose, ma ora vivo per il mio piacere. Quando giocavo a calcio, la mia vita personale era praticamente inesistente. Ho sempre pensato che una volta terminata la mia carriera, la vita sarebbe diventata subito tranquilla. Ma in realtà, per certi versi, la situazione è addirittura peggiorata”, ha assicurato Totti. “Prima mi identificavo completamente con la Roma, con tutta la squadra. Ora questo non c’è più”. E sul figlio Cristian: “Gioca a calcio con piacere. Si diverte a giocare. Purtroppo è lui a portare il peso del nostro cognome. Deve portarlo con sé. Anche se lui la prende con molta calma”.
L’amore per la Roma e l’esonero rimediato da De Rossi
Dopo aver toccato vari argomenti, tra cui il ruolo dei genitori nella crescita dei figli che vogliono fare sport, Totti ha parlato dell’amico De Rossi: “Non aveva mai pensato di diventare allenatore, ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Conoscendo le sue straordinarie doti calcistiche, credo che voglia restare vicino al campo da calcio. Con il tempo e l’esperienza, può diventare un allenatore eccezionale. Penso che nella sua situazione fosse impossibile rifiutare l’offerta di diventare allenatore della Roma. Dopo tutto, ha giocato per questa squadra per così tanti anni. La mancanza di esperienza – ha concluso l’ex capitano – lo ha frenato”.