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Tour de France, 16a tappa: Girmay cade e lascia strada a Philipsen, che pareggia i conti delle volate

L'ultimo arrivo per velocisti sorride a Philipsen, che senza Girmay (caduto ai -1,5 dall'arrivo) ha vita facile davanti a Bauhaus e Kristoff. Pogacar saldamente in giallo.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’ha preso gusto, Jasper Philipsen: impossibile tenergli testa nell’ultima volata dell’edizione 111 del Tour de France, che da qui a domenica proporrà soltanto tappe adatte a passisti scalatori (o comunque avventurieri), oltre alla cronometro conclusiva di Nizza. Philipsen insomma s’è preso l’ultima opportunità per lasciare il segno: volata facilissima a Nimes, sia perché il treno Alpecin ha funzionato alla perfezione, sia perché il grande rivale Biniam Girmay è stato messo fuori gioco da una caduta a 1.500 metri dall’arrivo. Tanto che anche il discorso legato alla classifica a punti s’è riaperto di colpo, alimentando qualche speranza per il vincitore delle ultime due maglie verdi (appunto Philipsen).

Van der Poel perfetto, Philipsen senza rivali

Volata doveva essere e volata è stata. Di più: una vera e propria volata non c’è stata, perché con l’uscita di scena di Girmay è diventato tutto fin troppo facile per Philipsen, lanciato alla perfezione da Mathieu van der Poel, impeccabile nel ruolo di ultimo uomo del treno Alpecin.

Nonostante il tentativo generoso della Uno-X Mobility per Alexander Kristoff, alla fine i valori sono emersi in tutta la loro evidenza: Philipsen non è mai stato realmente attaccato da alcun rivale, prendendo la testa ai -250 metri e tenendo sempre una bicicletta di vantaggio sugli avversari. Bravo Phil Bauhaus a trovare il modo per garantirsi una piazza d’onore che vale, con Kristoff costretto ad accontentarsi del terzo gradino del podio di giornata. Bennett, Van Aert e Ackermann a seguire, con Cavendish e Demare che sono rimasti indietro nel sinuoso percorso degli ultimi due chilometri, chiudendo al 17esimo e 18esimo posto.

Migliore degli italiani Ballerini, che ha chiuso al 24esimo posto. La striscia senza vittorie di tappa tocca quota 101, ma questa si sapeva che non sarebbe potuta essere la giornata per interrompere il lunghissimo digiuno.

Maglia verde, appena 32 punti tra Girmay e Philipsen

La tappa invero ha raccontato poco o nulla. Il gruppo ha lasciato fare quando il francese Gachignard ha provato a lanciarsi in avanscoperta, arrivando a contare un paio di minuti scarsi di vantaggio e accontentandosi di essere ripreso ai -10 con il premio della combattività di giornata ben saldo sulle sue spalle (domani numero rosso per lui).

La volata, ampiamente prevista, ha dunque sorriso in modo fino troppo facile a Philipsen, che era stato tagliato fuori nel corso del primo arrivo allo sprint a Torino e che in qualche misura s’è ripreso la rivincita su Girmay, che mantiene 32 punti di vantaggio nella classifica della maglia verde quando ne restano da assegnare altri 200 nei traguardi volanti delle prossime 5 tappe (ma il rischio di fughe limita altamente le probabilità di fare man bassa). In classifica generale, nulla cambia: Pogacar leader incontrastato, e domani a Superdevoluy l’arrivo si prospetta scoppiettante su una salita breve, ma infingarda.

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