Igor Tudor, da poco più di una settimana al capezzale dell’Udinese (a Benevento il suo esordio con un pirotecnico 3-3 che ha fermato la incredibile serie di ko dei friulani), non dimentica il gesto di Francesco Totti, che lo derise dopo un 4-0 tra Roma e Juventus. “Cose da campo, di 20 anni fa. Se resto qui il prossimo anno e gioco contro la Roma, quando lo vedo gli do un bacio. Totti è uno dei più forti di sempre” racconta alla Gazzetta dello Sport.
Domenica c’è l’Inter. “L’Inter è forte, ha un grande allenatore come Spalletti che ha molto migliorato Brozovic – aggiunge il croato -. Perisic spero non si scateni contro di noi. Rispettiamo l’Inter, ma proviamo a giocarcela. La motivazione viene da sola. E io quando entravo a San Siro pensavo sempre che fosse il top. Ci perdevo raramente con loro”.
“A Lippi devo tantissimo. Mi ha fatto fare tre ruoli, difensore, terzino e centrocampista. La Serie A ha ancora il suo fascino, enorme. Se vieni ad allenare qui, puoi allenare ovunque. E non siete messi così male, la Roma è arrivata a un passo dalla finale di Champions. È successo tutto molto in fretta. In un giorno. Il mio agente Anthony Seric mi ha chiamato e sono venuto a fare una chiacchierata con i Pozzo. Bisognerebbe chiedere a loro perché hanno scelto me, ma penso perché sono bravo” prosegue l’ex allenatore del Galatasaray e del Paok Salonicco.
“Siamo rimasti in contatto, come con Montero. Difficile non volergli bene e poi serviva uno che parla italiano. Non potevo portarmi per poche partite lo staff croato. Alla Juve ho segnato il gol più importante della carriera al Deportivo e sono diventato uomo. E il segreto era uno solo: le persone giuste al posto giusto. Da dirigente, quando giocavo, Luciano Moggi è stato bravo. Ma non l’ho più sentito” chiude infine Tudor nel parlare dei suoi trascorsi con i bianconeri piemontesi.
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