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Uefa, Ceferin replica alla lettera di Boban: affronta razzismo e fa a pezzi la Superlega

Il presidente del massimo organismo calcistico internazionale usa parole sprezzanti per l'ex Milan che si è dimesso e tende la mano alla Juventus

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

“Incompatibilità con il presidente Aleksander Ceferin che non vuole rinunciare alla fine del suo mandato ma prolungarlo modificando lo Statuto per consentirgli di ricoprire, ancora, la carica di numero uno del calcio europeo”. Questa la motivazione addotta da Zvone Boban che ieri, con una mossa a sorpresa, si è dimesso da “Chief of Football”, ossia Capo del Calcio a Nyon nell’ambito Uefa, dove era entrato nel 2021. Un vero terremoto che ha scosso il mondo del calcio e che fa presagire scenari di cambiamento.

La lettera di dimissioni di Boban

L’ex centrocampista del Milan ha scritto una lettera per motivare la sua decisione: nella missiva ha espresso a Ceferin “la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso” ma la risposta è stata che non esiste, secondo la visione di Ceferin, “nessun problema legale né tantomeno etico morale e che avrebbe perseguito senza alcun dubbio la propria aspirazione”.

La lettera di addio alla sua carica nell’Uefa continua con Boban che ricorda quanto proposto dallo stesso Ceferin nel 2017 con un pacchetto di riforme che volevano eliminare proprio la possibilità che adesso intende modificare a proprio piacimento il capo dell’Uefa. Quelle riforme, come sottolinea il croato, “dovevano proteggere l’Uefa e il calcio europeo dalla ‘bad governance’, per anni il modus operandi di tutto il vecchio sistema: di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente”.

Ceferin risponde a Boban

La replica del presidente dell’Uefa non si è fatta attendere. In un’intervista a ‘La Repubblica’, Ceferin spiega: «Lui non merita il mio commento. Chi conosce lui e me arriverà naturalmente alle proprie conclusioni. Il Congresso, e non un singolo individuo, detiene l’autorità per determinare l’adeguatezza di qualsiasi cambiamento. Confidiamo nel nostro processo decisionale collettivo e democratico, per guidarci efficacemente verso il futuro».

Per Ceferin serve pugno duro contro il razzismo

Intanto non mancano i problemi, come il razzismo coi casi Maignan a Udine e Palmer a Sheffield.
«Un disastro, una vergogna. Ma non possono essere solo gli organismi calcistici a intervenire. Devono farlo i governi nazionali. Questi comportamenti idioti nascono a casa e a scuola. Vanno estirpati alla radice: è un tema educativo».
«Per ora questa è principalmente una nuova era in cui il populismo e l’estrema destra puntano al potere in tutta Europa. L’Italia dovrebbe preoccuparsi del razzismo. Noi possiamo punire i club e chiudere gli stadi, ma non siamo la polizia. In Croazia hanno arrestato due razzisti e li hanno incarcerati e banditi dagli stadi».

Ceferin demolisce la Superlega

Infine un accenno alla Superlega: «La Superlega è contro ogni logica del calcio. E se nessuno la vuole, nessuno la fa. Il rapporto con i club italiani e in particolare con la Juventus? Solo 2 club in Serie A non ci hanno appoggiato, e tra questi non c’è la Juventus. I dirigenti del calcio italiano stanno facendo del loro meglio».

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