Che Mike Maignan lo abbia eletto come suo idolo giovanile non stupisce: Edwin van der Sar, proprio come il portiere del Milan, aveva cominciato a giocare in attacco (fino ai 16 anni addirittura) e come il francese ha sempre fatto della freddezza tra i pali il suo punto di forza. Il portiere olandese ex Juventus ora è chiamato alla parata più importante, dopo il ricovero in terapia intensiva per un’emorragia cerebrale.
- Van der Sar ha avuto un malore in vacanza
- Van der Sar, la Juve lo prese dall'Ajax per 17 miliardi
- La canzona ironica dei tifosi su van der Sar
- Il cucchiaio di Totti spina nel fianco di van der Sar
- La rinascita di van der Sar in Premier League
Van der Sar ha avuto un malore in vacanza
Si trovava in vacanza in un’isola della Croazia Van der Sar quando ha avuto un malore. Trasportato in ospedale in elicottero, gli è stata diagnosticata un’emorragia cerebrale ed è stato ricoverato in terapia intensiva. L’ultimo bollettino parla di condizioni stabili.
Van der Sar, la Juve lo prese dall’Ajax per 17 miliardi
Van der Sar è stato il primo portiere straniero nella storia della Juventus: fu pagato 17 miliardi per sostituire Peruzzi ma Edwin van der Sar rimarrà nella memoria dei tifosi bianconeri più per i tanti nomignoli che gli diedero, da “Edwin mani di forbice” a “saponetta” fino a “Ice Rabbit” (coniglio di ghiaccio) che per le sue prodezze.
A proposito della differenza fra l’Ajax e la Juventus l’olandese spiegò: «Sono squadre ugualmente famose nell’area europea. Due enormi realtà che hanno conquistato anche il mondo. Qui, però, un calciatore vive sotto pressioni molto robuste da parte di giornali e televisioni. Se perdi una partita con il Bari dopo quattro giorni se ne discute ancora, in Olanda non è così. Gli Agnelli? Sono uomini di gran classe e amabili intenditori di calcio. Quando parlo con loro, e mi capita di frequente, mi sembra di perdere molti centimetri e di diventare piccolo piccolo».
La canzona ironica dei tifosi su van der Sar
La prima stagione bianconera si conclude senza infamia e senza lode; la Juventus perde il campionato all’ultima giornata, sotto il celebre diluvio di Perugia ma nel campionato successivo cominciano i dolori. Van der Sar è messo sul banco degli imputati: troppi errori. I tifosi sono inferociti, piovono grida non molto gentili verso il portiere, cori coniugano pesanti rime con il suo cognome.
Nacque addirittura un’ironica e graffiante canzoncina ispirata a “Papaveri e papere”: “Lo sai che le tue papere son diventate tante, diventi preoccupante, metodico allarmante, se resterai tra i pali non vincerete nulla, se giocherà Rampulla, qualcosa parerà”.
Lui ammise: «È un periodo buio per me, non mi è mai successo in carriera, ma sono certo che presto tutto si risolverà. Non ho problemi di vista, nell’ultimo test è risultato tutto a posto, voglio riscattarmi con la Juventus. Non m’importa se non ho la fiducia di qualche tifoso, l’importante è avere quella di società e compagni. Mi sono chiesto tante volte perché sto commettendo tutti questi errori, ma non ho saputo darmi risposta, mi sento responsabile dei risultati negativi».
Il cucchiaio di Totti spina nel fianco di van der Sar
Ancelotti va avanti per la propria strada e Edwin resta a difendere la porta bianconera. Partita dopo partita, Van der Sar riacquista fiducia nei propri mezzi ma, proprio nella partita decisiva contro la Roma, ecco il patatrac. Nakata fa partire un tiro dal limite, Van der Sar ci arriva, ma sbaglia totalmente la direzione della respinta, consentendo a Montella di insaccare il goal scudetto. Un 2000 da dimenticare che si chiude con gli Europei, quando la sua Olanda viene eliminata ai quarti dall’Italia e il portiere ormai già mezzo ex Juve subisce il famoso rigore a cucchiaio di Totti agli Europei in Olanda.
Anche a distanza di oltre 10 anni, in diretta tv, van der Sar fece capire di non aver ancora digerito quel gol e a una domanda anche sul cucchiaio di Totti rispose così: “Poteva tirarlo a destra, a sinistra o al centro. E’ stato solo un gol su rigore. Abbiamo perso con l’Italia ma l’Olanda era stata migliore nella partita, noi abbiamo sbagliato tanto lui ha segnato solo un rigore“.
La rinascita di van der Sar in Premier League
La Juve lo vende al Fulham e qui inizia la sua rinascita: in Premier gioca dal 2001 al 2005 vincendo l’Intertoto e il premio di miglior giocatore del club per l’annata 2003-2004. Poi passa al Manchester United e vince ancora, arrivando anche ad alzare la Champions, Decisivo in quella del 2008 contro i rivali del Chelsea (1-1 al 120′) quando parò il penalty di Anelka laureandosi campione d’Europa per la seconda volta in carriera. Giocherà fino a 45 anni (nel VV Noordwijk, club olandese di quarta serie) per diventare poi ambasciatore della Make-A-Wish Foundation. Dal novembre 2016 è dg dell’Ajax, ruolo lasciato lo scorso maggio ed è stato anche opinionista per l’emittente olandese Nos Studio Voetbal.