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Volley Champions League, Trento ipoteca la finale: Lube ko 3-1. Chieri mette le mani sulla Cev Cup femminile

Nella semifinale d'andata l'Itas vince in quattro set e mette una seria ipoteca sulla finale. Michieletto firma 23 punti, alla Lube non basta Nikolov. Chieri ipoteca la Cev Cup.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non sbaglia Trento nella notte che consegna mezzo pass per la finalissima di Champions. Contro la Lube è battaglia vera, ma alla fine Civitanova deve arrendersi alla maggiore qualità e concretezza dei ragazzi di Fabio Soli, trascinati da un Michieletto in serata di grazia e capaci di trarre il massimo da tanti interpreti differenti a seconda del momento della partita. Il 3-1 finale consente all’Itas di andare a giocare giovedì prossimo la gara di ritorno all’Eurosuole Forum con quattro risultati su 6: basterà vincere due set per trovare posto in finale, quasi certamente contro i polacchi dello Jastrzebski Wegiel, che hanno liquidato per 3-0 i turchi dello Ziraat Bankasi faticando solo nel terzo set.

Michieletto e Rychlicki senza freni. Nikolov unica luce Lube

Chicco Blengini non è riuscito ad arginare lo strapotere della capolista della regular season, che ha saputo imprimere le accelerate giuste in un match che pure ha vissuto tanti momenti all’insegna dell’equilibrio. Michieletto è stato l’uomo della provvidenza in tante fasi calde della sfida (23 punti di serata), indirizzando già il primo set sui binari desiderati e poi premendo forte sull’acceleratore nel terzo parziale, quello che in qualche modo ha spezzato definitivamente la lancia a favore dell’Itas.

Che ha pagato dazio a un passaggio a vuoto nella prima parte del secondo set, per merito anche di un Nikolov al quale il braccio non ha mai tremato. Ma il bulgaro è stato lasciato troppo solo: la discontinuità di Yant e Lagumidzija ha impedito a Civitanova di tenere il passo, anche perché nei due set decisivi tanto Lavia quanto soprattutto Rychlicki hanno notevolmente alzato l’asticella.

Fondamentali anche un paio di giocate di Kozamernik, buone per chiudere i conti nel finale di terzo set e consentire poi a Trento di risalire con più calma nel quarto parziale, chiuso da un ace dell’opposto lussemburghese che ha mandato all’aria i propositi di rimonta di Nikolov e compagni. Che adesso sono chiamati a compiere un’autentica impresa: vincere 3-0 o 3-1 e poi conquistare anche l’eventuale golden set. Per quanto visto negli ultimi tempi (la Lube è sotto 2-0 contro Monza anche nel quarto di finale dei play-off di Superlega) un proposito forse troppo alto.

Chieri, è qui la festa: 3-0 a Neuchatel, Cev Cup ipotecata

La serata del volley italiano s’era aperta con la trasferta della Reale Mutua Fenera Chieri a Neuchatel nella finale d’andata della Cev Cup, che come da pronostico ha sorriso alle ragazze di Giulio Cesare Bregoli. Le quali hanno imposto il loro ritmo sin dalle prime battute, imponendosi con un secco 3-0 con i parziali di 25-23, 25-13, 26-24.

Una vittoria che apparecchia la tavola in vista della sfida di ritorno, in programma tra sette giorni in casa delle piemontesi, alle quali basterà vincere due set per avere la certezza di alzare il secondo trofeo continentale consecutivo dopo aver già vinto la Challenge Cup nella passata stagione. In casa della Viteos non c’è stata storia: Chieri ha dominato un po’ in tutti i fondamentali, faticando soltanto nella prima parte del primo set (quando s’è ritrovata due volte a inseguire a -3), trascinata dai 17 punti di Kaja Grobelna e dai 13 di Avery Skinner.

Malinov orchestra. Grobelna: “Ora completiamo l’opera”

La differenza a livello tecnico è parsa evidente, con Ofelia Malinov (nuovamente in odore di convocazione in nazionale: a Velasco il “gravoso” compito di valutare il ritorno della palleggiatrice in azzurro) che ha avuto gioco facile nell’innescare le bocche da fuoco bianco blu. Decisamente convincente anche la prova del libero Ilaria Spirito, che ha davvero fatto cadere pochi palloni.

“È stata la partita che ci aspettavamo, in un ambiente caldo e molto rumoroso, ha commentato Grobelna. “Le svizzere giocano in modo diverso rispetto alle squadre italiane e all’inizio abbiamo faticato a trovare le giuste contromisure. Poi però quando abbiamo cominciato a giocare come sappiamo abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, e pure bene. Ma abbiamo fatto solo il primo passo, ora c’è da completare l’opera nel ritorno”.

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