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Volley, Francesca Piccinini tra Pechino Express, la lite con Keba Phipps e Playboy: "Ho ancora il calendario"

Francesca Piccinini, l'ex regina del volley italiano, tra le protagoniste del programma tv: in un'intervista verità, le sue impressioni e i suoi ricordi più significativi.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Francesca Piccinini si mette a nudo in un’intervista verità concessa ad Alessandro Ferrucci per Il Fatto Quotidiano. In senso letterale, ovviamente. A nudo, del resto, si era già messa – stavolta in tutti i sensi – per Playboy qualche annetto fa: calendario andato letteralmente a ruba. Tra pochi giorni scatterà la nuova avventura di Francesca, da protagonista della nuova edizione di Pechino Express. Un’esperienza elettrizzante, per l’ex regina del volley italiano.

Francesca Piccinini e l’avventura a Pechino Express

Per affrontare al meglio il reality, un viaggio senza soldi, cellulari e mappe tra Vietnam, Laos e Sri Lanka, Piccinini ha confessato di aver vinto una sua ‘ossessione’: “La pulizia e l’ordine in casa. Mi rilasso con l’aspirapolvere. Non indosso scarpe, solo pattine. Ce ne sono di sexy. Problemi con Pechino-Express? Mi sono troppo divertita, volevo restare lì tutta la vita“. Nel tour asiatico ha avuto (pardon, televisivamente parlando: avrà) come partner un’altra icona dello sport italiano, l’ex sciatore Kristian Ghedina. “A Pechino ho ritrovato un po’ di quell’adrenalina, di quella tachicardia, di quella competizione”, l’ammissione di Francesca.

La lite con Keba Phipps per quell’autografo mancato

Un altro passaggio significativo dell’intervista è relativo a uno screzio con una leggenda del volley, la statunitense Keba Phipps. Forse il primo, vero mito pallavolistico di Piccinini, una delle più forti giocatrici ad aver calcato i parquet italiani. “Mi sono reso conto di essere diventata famosa nel momento in cui hanno iniziato a fermarmi per strada”, ha spiegato Francesca. “Mi piace tanto, e cerco di accontentare tutti. Da ragazzina ho vissuto un brutto episodio: andai a veder giocare il mio mito, Keba Phipps, e a fine match non mi ha autografato la palla. Ho pianto per due giorni. Poi ci ho giocato, a 19 anni, e l’ho insultata a raffica; firmo tutti gli autografi”.

Il calendario di Playboy e l’amicizia con Maurizia Cacciatori

Infine, Playboy. Insieme a Maurizia Cacciatori, del resto, Francesca Piccinini riempiva i palazzetti solo di ammiratori: “Pure lei era figa; eravamo fighe”. Tanto da attirare le attenzioni del Coniglietto più birichino che ci sia. “Il calendario? Lo chiesi a mio padre: ‘Mi andrebbe, è un ricordo per quando sarò vecchia. Poi non si vede nulla, solo il seno: ma le mie tette sono delle ciliegine’. Ce l’ho ancora, conservato. Coi soldi guadagnati mi sono tolta subito uno sfizio, uno zainetto di marca. Che fine ha fatto? Mia mamma dopo qualche anno lo ha pure buttato“.

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