Il giorno ĆØ ancora piĆ¹ dolce, perchĆ© il risveglio del popolo perugino ĆØ stato di un incanto mai provato prima. Anche perchĆ© 6 anni, pensando a tutti gli investimenti fatti da Gino Sirci in questi anni, saranno sembrati lunghi unāeternitĆ . QuellāeternitĆ che la Sir Susa Vim sāĆØ regalata mandando agli atti una stagione perfetta, fatta di 4 trionfi in altrettante competizioni disputate. Una vittoria ādi squadraā, perchĆ© trovare un roster profondo come quello di Perugia era impresa ardua sul suolo nazionale, e a pensarci bene sono state proprio le carte estratte dal mazzo al momento opportuno a consegnare ad Angelo Lorenzetti il pass per la gloria.
- L'umiltĆ di Lorenzetti: "Sono capitato nell'anno giusto"
- Monza, non ĆØ la fine della storia: il futuro ĆØ giĆ qui
- Il gran finale di Leon, il capitano del secondo scudetto
- Leon, il messaggio d'addio: "Felice di quello che ho fatto"
LāumiltĆ di Lorenzetti: āSono capitato nellāanno giustoā
PerchĆ© proprio il coach dei Block Devils ĆØ stato il primo a riscrivere la storia: quinto scudetto conquistato in carriera, con 4 piazze differenti che hanno beneficiato della sua conclamata esperienza. Lorenzetti ha avuto soprattutto un merito: quello di schivare il āfuoco amicoā che tante volte ha finito per āguastare la vegliaā in quel di Perugia, dove parole fuori posto nel corso degli anni si sono sommate a mugugni che hanno tolto serenitĆ allāambiente, finendo per generare tensioni di cui tutti avrebbero fatto a meno.
Il tecnico di Fano perĆ² non ĆØ caduto nel tranello: ha predicato sempre calma, estraniando la squadra da qualsiasi contesto che avesse a che fare con polemiche e critiche diffuse. E ha vinto la sua sfida, collezionando Supercoppa, Mondiale per Club, Coppa Italia e scudetto, riconoscendo anche i meriti di chi lāha preceduto. āSono stato fortunato perchĆ© sono capitato su questa panchina nellāanno di raccoltaā. Un esempio da mostrare in mondovisione.
Monza, non ĆØ la fine della storia: il futuro ĆØ giĆ qui
Quella di Perugia non ĆØ stata una vittoria scontata. PerchĆ© Monza sāĆØ rivelata essere una squadra tostissima, capace di riuscire sempre a risalire la corrente. Forse perĆ² a lungo andare proprio la ācostanteā dellāessersi ritrovati sempre a rincorrere ha finito per prosciugare energie a una squadra che non aveva le stesse risorse tecniche (e tantomeno la panchina lunga) dellāavversario.
Massimo Eccheli ha dato vita a una stagione entusiasmante: ha raggiunto tre finali, cioĆØ in tutte le competizioni disputate, senza riuscire ad alzare alcun trofeo, ma comunque lasciando una traccia profonda di un lavoro partito da lontano, che ha premiato lungimiranza e programmazione. E poco importa se la Mint il prossimo anno dovrĆ rifarsi il look: Galassi, Maar e Takahashi sono ai saluti, Loeppky potrebbe fare a sua volta le valigie, ma quel che piĆ¹ conta ĆØ aver creato una mentalitĆ vincente in grado di dare un futuro a una societĆ che ha fame di palcoscenici veri.
Il gran finale di Leon, il capitano del secondo scudetto
Quella fame che Wilfredo Leon ha dimostrato di avere nei sei anni vissuti a Perugia, nei quali perĆ² i trofei portati a casa (almeno fino alla stagione corrente) non erano certo congrui al valore del giocatore e alle aspettative della piazza. Al punto che quello tra Leon e la Sir ĆØ stato un rapporto che nel tempo ĆØ andato affievolendosi, quasi al punto da considerare il cubano (naturalizzato polacco) il capro espiatorio dei fallimenti degli anni passati.
La serie di finale con Monza ha perĆ² ribaltato ogni giudizio: Leon ha saputo incidere meglio di qualunque altro giocatore, cambiando radicalmente le proprie abitudini (prima di questa annata, mai aveva fatto la riserva nel suo ruolo) ma prendendo per mano i compagni nel momento piĆ¹ delicato, proprio come un leader e capitano ĆØ chiamato a fare.
Senza le sue giocate, difficilmente Perugia avrebbe chiuso la serie in 4 partite. Di piĆ¹: difficilmente si sarebbe cucita il tricolore, perchĆ© nessun giocatore come Leon ha saputo far male alla difesa di Monza. Un rompicapo al quale Eccheli e il suo staff non ha saputo porre rimedio. Semplicemente perchĆ© contro questo Leon rimedio non cāera.
Leon, il messaggio dāaddio: āFelice di quello che ho fattoā
Wilfredo proprio nella giornata di lunedƬ ha consegnato a un lungo messaggio su Instagram il suo saluto alla piazza perugina. PerchĆ© da mesi la Sir ha deciso di voltare pagina: Ishikawa, in arrivo da Milano, ĆØ il sostituto del cubano, che andrĆ in Polonia (cioĆØ il paese della moglie Malgorzata) al Lublin allenato da Massimo Botti.
Il suo messaggio dāaddio perĆ² ĆØ intriso di gioia e soddisfazione per aver concluso la sua parabola bianconera come meglio non avrebbe potuto: āLa mia storia a Perugia ĆØ giunta al termine. Ci sono molte persone che vale la pena menzionare e ringraziare, ma prima di tutto voglio ringraziare in modo speciale questa societĆ . Ho avuto lāonore, il piacere e la benedizione di essere il capitano di questa incredibile squadra e spero di averla servita bene. Ho imparato molto da ogni allenatore passato: sono cresciuto come giocatore e come persona. Grazie per la vostra guida!
Ultimo ma non meno importante, voglio ringraziare il Presidente per avermi ospitato. Grazie ai dirigenti e ai membri dello staff di tutte le passate stagioni. Grazie a tutti gli sponsor e gli amici della pallavolo Perugia. Ć stata una lunga strada che abbiamo percorso tutti insieme. Personalmente ho fatto tutto il possibile per vincere quanti piĆ¹ trofei possibile. A qualcuno potrebbero non bastare 1 scudetto, 3 coppe Italia, 4 supercoppe, 2 mondiali per club. Ma per me ĆØ molto. Sono felice e soddisfatto di quello che ho ottenuto a Perugiaā.