Fabio Fognini ce l’ha messa tutta per mettere alla gogna Carlos Alcaraz. Ed è arrivato a spedirlo persino al quinto set, dove ha cercato di restare in piedi prima di arrendersi alla superiorità fisica del numero 2 del mondo. E nonostante il gioco si sia fermato per un quarto d’ora, complice un malore accusato da una donna sugli spalti, prontamente soccorsa dagli addetti alla sicurezza (probabile che sia stato un colpo di calore a provocare il malessere). Alla fine, dopo oltre 4 ore di battaglia, il 38enne di Arma di Taggia s’è dovuto arrendere all’età, al caldo e alla forza bruta del murciano: 7-5, 6-7, 7-5, 2-6, 6-1 il punteggio in favore di Alcaraz, che certo un esordio così complicato sull’erba londinese non se lo sarebbe mai aspettato. E se questo è stato un addio, Fognini saluta Wimbledon uscendo da vero eroe.
- Fognini, quanti rimpianti: Alcaraz ha tremato per davvero
- Lo sfogo di Alcaraz: "Ma questo a 50 anni gioca ancora così?"
- Tiebreak perfetto, ma quanto pesano quei dettagli...
- L'illusione, lo spettacolo, il finale inevitabile: grazie, Fabio!
Fognini, quanti rimpianti: Alcaraz ha tremato per davvero
Quell’interruzione nel quinto set era sembrata l’ennesimo segno del destino. Alcaraz aveva appena trovato il break e l’aveva confermato (a fatica), ma Fognini era ancora dentro la partita, come dimostrerà anche alla ripresa, andando subito avanti 40-0 sul proprio servizio. È lì però che la luce, di colpo, s’è spenta: 4 punti consecutivi dello spagnolo e una prima palla break annullata, poi però ne arriva una seconda e stavolta Carlitos la converte, scappando sul 4-0 e di fatto impedendo ogni possibilità di replica.
Fognini ha ancora una paio di sussulti, ma non riesce a fare altro che a prendersi i meritati applausi del pubblico presente sul Centrale, che certo mai si sarebbe atteso di assistere a cinque set tanto tirati e combattuti. E dove i rimpianti maggiori se li porta via proprio il ligure, pensando soprattutto al modo col quale Alcaraz gli ha strappato sul più bello il primo e il terzo set.
Lo sfogo di Alcaraz: “Ma questo a 50 anni gioca ancora così?”
Fognini ha disputato un match tutto cuore e grinta, dimostrando di avere ancora la stoffa e la tempra per stare al livello con uno dei più forti al mondo (ormai se la batte stabilmente con Sinner). Alcaraz ha aggiornato la sua straordinaria statistica che lo vuole praticamente sempre vincente quando arriva al quinto set, visto che in carriera ha conquistato 14 dei 15 match che si sono protratti tanto a lungo (unico ko. quello con Berrettini agli Australian Open 2022: da allora 11 vittorie consecutive).
Ma se l’è vista veramente brutta quando, nel corso del quarto set, praticamente al ligure riusciva tutto alla perfezione, fino al punto da arrivare a esclamare “ma questo ha 50 anni e guarda ancora come gioca!”.
Considerate le battute d’arresto al primo turno di Medvedev, Tsitsipas e Rune, il rischio che potesse saltare anche la seconda testa di serie è stato veramente grande, anche perché già nel primo set è stato Fognini ad avere le prime opportunità per scappare, subito rispedite indietro con un po’ di mestiere da Alcaraz nel sesto gioco. Poi, sul 5-5, un paio di dritti fuori misura condannano il ligure, che cede la battuta e non riesce ad ottenere alcun punto sul successivo turno di servizio dello spagnolo, che chiude sul 7-5.
Tiebreak perfetto, ma quanto pesano quei dettagli…
Sembrerebbe il preludio a una partita dall’esito ormai segnato, ma il secondo set diventa una roulette russa. Alcaraz nel quinto gioco trova il break che sembra stendergli un tappeto rosso ai piedi (anche perché nel game successivo tiene al solito la battuta a zero), ma Fabio non molla: ristabilisce la parità nell’ottavo gioco (risalendo da 40-15), poi si guadagna il tiebreak dove parte a razzo mettendo alle corde lo spagnolo, costretto a risalire dal 4-1 e poi da 6-2.
Fognini non sfrutta le prime tre palle set, ma alla quarta riesce a venirne a capo, sfruttando anche un tocco fuori misura di Carlitos che si vede costretto a giocare almeno quattro set. Ma quel che non sa è che i due successivi diventano durissimi: il break messo a segno da Fognini nel terzo gioco fa sognare il pubblico di fede italiana, anche se stavolta Alcaraz si sveglia presto, trovando il contro break a zero.
Si lotta su ogni palla e lo spagnolo sembra svoltare definitivamente nell’ottavo gioco, quando sale sul 5-3. Ancora una volta però è Fognini ad avere l’ultima parola: arriva subito il contro break e la partita sembra andare di nuovo incontro a un tiebreak, solo che nel dodicesimo gioco un doppio fallo costa carissimo a Fabio, che capitola dopo due palle break annullate e cede ancora per 7-5.
L’illusione, lo spettacolo, il finale inevitabile: grazie, Fabio!
Tutto finito? La logica direbbe questo, ma la logica non è la benvenuta sul Centrale nel day 1 dell’edizione 2025. E così il quarto set diventa il manifesto di Fabio, che domina ogni scambio, mette Carlos alla gogna e lo porta a spasso con irrisoria facilità. Sembra di stare sul rosso, altro che sull’erba: Fognini domina e vince per 6-2, forzando il match al quinto.
Ma nel secondo gioco, avanti 40-15, incappa in una serie di 4 punti firmati Alcaraz (il primo è un “regalo” del nastro, poi due dritti fuori, quindi sulla palla break una volée troppo corta che favorisce la risposta dell’iberico). Le due palle break non sfruttate nel gioco successivo gridano vendetta: Carlos è impiccato, ma come con Sinner al Roland Garros trova il modo per rimediare.
L’interruzione non cambia la sostanza: Fognini gioca, ma Alcaraz quando conta è ingiocabile. E alla fine ha ragione lui, tirando un sospiro di sollievo grosso come una casa. Fabio più di così non poteva fare: ha fiutato l’impresa, s’è preso la standing ovation del Centrale, oltre che i complimenti veri e sinceri di Carlos, con la moglie Flavia Pennetta che in tribuna a stento ha trattenuto le lacrime. Una celebrazione meritatissima, anche se dopodomani al secondo turno andrà Carlitos. Ed è già magone pensando che questa è stata l’ultima volta a Wimbledon.