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Juventus, Yildiz: lite a Pressing tra Trevisani e Ordine e per Zazzaroni resta un giocatorino

Il giovane turco della Juventus, autore di una doppietta nel 4-4 contro l'Inter, divide stampa e opinione pubblica: è davvero un predestinato?

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Carmine Roca

Carmine Roca

Giornalista

Giornalista pubblicista, appassionato di calcio in tutte le sue sfaccettature, con una particolare predilezione per i campionati minori.

L’eroe del 4-4 di Inter-Juventus è Kenan Yildiz: entrato al 17’ della ripresa, sul 4-2 per i nerazzurri, con una doppietta da urlo ha salvato Thiago Motta, rimontando le due reti di scarto fino al rocambolesco pareggio finale. Il 19enne turco, nato in Germania (a Ratisbona), ha le stigmate del campione. La Juventus se lo coccola, mentre intorno giornalisti ed esperti si dividono sulle sue potenzialità: merita davvero la numero 10 che fu di Sivori, Platini, Baggio, Del Piero e Pogba?

Inter-Juventus, la mezzora da urlo di Yildiz

Il 4-4 di Inter-Juventus ha la faccia pulita del giovane Yildiz: numero 10 sulle spalle, eredità pesantissima, che farebbe tremare le gambe a chiunque, il 19enne ha preso per mano la Juventus, nel momento più difficile della partita.

Thiago Motta, che ieri l’ha tenuto inizialmente in panchina, l’ha mandato in campo al 17’ del secondo tempo, al posto di Weah, che aveva portato avanti i bianconeri, dopo il pareggio di Vlahovic e prima del micidiale uno-due firmato Mkhitaryan-Zielinski (doppietta su rigore).

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Sul 4-2 (di Dumfries), Thiago Motta ha puntato sul talentuoso turco, ottenendo in cambio due gol di pregevole fattura, che hanno evitato un’altra pesantissima sconfitta dopo il flop in Champions League contro lo Stoccarda.

Nell’esultanza del secondo gol, Yildiz ha pure mostrato la linguaccia, gesto che fu di Del Piero nell’ultima parte della sua carriera: un ipotetico passaggio di consegne tra chi ha scritto la storia del club bianconero e chi, forse, continuerà a scriverla.

Yildiz è un predestinato: la stampa si divide

Ma Yildiz, a soli 19 anni di età, è già capace di dividere e spaccare l’opinione pubblica. Ne è un chiaro esempio la prolungata disamina di ieri sera, nel corso della trasmissione “Pressing” andata in onda su Italia 1.

A tessere le lodi di Yildiz c’ha pensato Riccardo Trevisan, tra i più convinti sostenitori del talentuoso turco: “Per me è un giocatore straordinariamente forte, tra due anni, nel 2026, sarà nei primi 30 del Pallone d’Oro, ha commentato il giornalista.

Molto meno convinto del collega, Sandro Sabatini ha risposto: “Dopo 8 partite da titolare, Yildiz è stato messo in panchina. La motivazione sul fatto che non sia stato all’altezza della situazione, l’ha data Thiago Motta, non io. A me piace Yildiz, è un ottimo prospetto, magari vincerà il Pallone d’Oro, ma è stato mandato in campo a 22 minuti dalla fine, per disperazione. E nella migliore partita della Juventus quest’anno, a Lipsia, Yildiz è stato sostituito. Attenzione con le valutazioni….

A dare manforte a Trevisani, è stato Fabrizio Biasin: “Yildiz è il tipo di calciatore che manca all’Inter, ha caratteristiche che mancano alla rosa nerazzurra. Ha una qualità immensa, mi piace tanto. Più ironico il commento di Franco Ordine, che, dopo aver ascoltato le parole al miele del giovane collega, ha punzecchiato Trevisani: “Ma non lo sapete? La Juventus prima di quest’anno non esisteva. È nata quest’anno…“.

Yildiz, il chiarimento di Ivan Zazzaroni

Chiamato in causa nel botta e risposta, il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha dipinto Yildiz come “un apprendista grande, che va centellinato”. Poi, in risposta al commento della scorsa settimana, quando definì Yildiz un “giocatorino”, ha proseguito: “Per me resta un giocatorino, non cambio idea. Dire che, ad oggi, Yildiz sia giocatorino non è un’offesa, è bravo, ma deve avere i suoi tempi. E’ entrato deresponsabilizzato, in un momento in cui l’Inter era sfiancata e ha segnato due bei gol, ma ha bisogno di una gestione calibrata, nell’Inter non giocherebbe, neppure nel Milan perché Leao è più forte. Poi gli auguro di entrare nella lista dei 30 del Pallone d’Oro…”

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