L’Europeo e poi, chissà, magari il ritorno in Italia. Nicolò Zaniolo ha le idee chiare e le esplicita nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Dalla bella esperienza con la Roma, conclusasi “perché le cose finiscono” al rapporto con De Rossi senza tirarsi indietro su un giudizio sull’ex condottiero giallorosso José Mourinho. Nel mezzo, la sua voglia di riprovarci in Serie A: oggi il suo cartellino appartiene al Galatasaray sebbene in questo momento sia in prestito all’Aston Villa.
L’addio alla Roma
Nicolò Zaniolo ha esordito parlando della causa che lo ha portato a separarsi dalla Roma: “Semplice. È stata una grande storia. Ho amato tanto e sono stato ricambiato. Ma le cose nel calcio come nella vita finiscono. Quando è così è meglio separarsi, pur conservando il ricordo nel cuore. Non è successo niente di particolare. La verità è che qualcosa si era interrotto nel feeling con la Roma e abbiamo deciso di comune accordo che non avesse senso trascinare la questione“.
Da Mourinho a De Rossi: l’opinione di Zaniolo
A quel punto si entra sui temi d’attualità. A cominciare dall’esonero di Mourinho: “Non me lo aspettavo e mi dispiace per Mourinho. Ma non conoscendo la situazione dall’interno non posso commentare“. Parole al miele da parte del centrocampista momentaneamente in forza all’Aston Villa nei confronti di Daniele De Rossi: “Non mi sorprende affatto il suo inizio. Daniele era allenatore già quando giocava. Un capitano pazzesco per me“.
Italia sì, Lazio no
Infine, l’ex romanista, che spera di andare agli Europei ha raccontato la sua voglia di tornare in Italia con un’unica eccezione a livello di club: “L’Italia mi manca molto. Gli amici, la famiglia, mio figlio. Ora però tocca ai club definire il mio futuro: il cartellino è di proprietà del Galatasaray. Milan? Chi lo sa. Ho chiesto al mio procuratore, Claudio Vigorelli, di informarmi solo se e quando c’è qualcosa di concreto. Ora devo concentrarmi sull’Aston Villa. Intanto lasciami dire che sono grato a Monchi per avere ancora scommesso su di me dopo avermi preso alla Roma quando avevo 19 anni. La Lazio? Non so nulla. Ma comunque voglio essere onesto: per ciò che ha rappresentato la Roma per me e anche per rispetto dei tifosi della Lazio, sarebbe una situazione improponibile“.