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Zeman: La Juve pagherà. E sulla Roma: Mourinho si è seduto sui risultati

In una intervista Zdenek Zeman torna a parlare di Juventus e delle sue questioni giudiziarie. Ma il tecnico boemo, tornato alla guida del Pescara, ne ha anche per la Roma e Mourinho

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

A Zdenek Zeman bastano poche parole per creare perturbazioni di dibattiti e polemiche. Ma il boemo non è soltanto un elemento divisivo che non conosce sfumature, separando con le sue parole estimatori e detrattori: è anche, e soprattutto, portatore di una idea di calcio e di concetti all’epoca rivoluzionari applicati a questo sport, anche se discontinui nei risultati sul campo. Sia come sia, nella sua lunghissima e complessa parabola da allenatore Zeman è tornato a febbraio alla guida del “suo” Pescara, conducendolo ai playoff di Serie C per cercare di salire al livello successivo.

Zeman: “Il Napoli ha meritato, le altre troppo discontinue”

Nel frattempo, il tecnico dei Delfini ha rilasciato una intervista alla testata ticinese Tio.ch. E ancora una volta, le sue frasi laconiche sono state in realtà dense di implicazioni e, immaginiamo con una certa facilità, polemiche.

Ovviamente si è partiti dal trionfo del Napoli, la cui vittoria per Zeman è “meritata” giacché “ha dominato dall’inizio alla fine. […]. Nessuno ha avuto la continuità e la qualità per poter competere con loro”. E questo laddove, sempre secondo il boemo, gli altri club hanno faticato a trovare la stessa costanza “neppure all’interno di una stessa partita”. E giù la prima stoccata.

“Caso Juve? Solo in Italia succedono queste cose”

Ma è quando si tocca un argomento che è praticamente la nemesi del tecnico, ovvero la Juventus, che la guida del Pescara emana una sentenza riguardo le vicissitudini giudiziarie del club che rinvigorirà le ruggini tra lui e la piazza bianconera. Il primo commento è ficcante: “Purtroppo solo in Italia succedono queste cose, siamo abituati. Ora bisognerà attendere l’esito del processo e le decisioni della Federazione italiana e dell’UEFA”. Alla domanda se, secondo il suo parere, il club rischia alla fine di ritrovarsi con una sanzione, Zeman ha così illustrato: “La Juve ha diversi problemi su più livelli, fra i quali la manovra degli stipendi. Secondo me alla fine pagherà per quanto fatto”.

Intanto, come da prassi, sono partite sui social le reazioni alle parole di Zeman, in particolare quelle riguardo alla Juve (al netto degli insulti che ovviamente non riporteremo). Alessandro De Cinti twitta: “Il bello della democrazia in Italia. Dare voce al senso comune di frustrazione verso chi raggiunge obiettivi. Sono 30 anni di ossessione per il buon Zeman. Avesse mai citato un’altra società o giocatore non Juve. Con i social sarebbe stato il più grande influencer antiJuve”. Ed Erald Labi punge: “Zeman, più parole contro la Juventus che punti in serie A”.

“I risultati della Roma non riflettono il gioco di Mourinho”

Altra questione calda, l’andamento in campionato della sua ex Roma. Ed altra sentenza tranchant: “Come risultati sta meglio rispetto a quanto fa vedere sul campo”. Zeman è abbastanza d’accordo sul fatto che il gioco espresso dall’allenatore dei giallorossi, agli antipodi del calcio offensivo di cui il boemo è sempre stato latore, non sia esattamente un bel vedere: “Mourinho è seduto, è la squadra che non gioca un calcio attrattivo. Forse però l’allenatore non ha gli elementi giusti per l’impostazione che vuole dare alla sua squadra”.

Zeman non vuole smettere con il calcio

Ancora, sulla serratissima lotta per accedere alla prossima Champions League, Zeman liquida così: “È una grande lotta, attenzione anche all’Atalanta». E sull’esito del derby europeo tra Milan ed Inter e su chi andrà in finale, ammette: “Difficilissimo rispondere”.

Ed infine ha ammesso che alla veneranda età di quasi 76 anni si diverte ancora “un sacco” a fare calcio. “Il mio cuore e la mia testa vogliono andare avanti perché la motivazione è sempre al massimo. Non so se arriverà il giorno in cui sarò stufo”.

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