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Alessandro Del Piero, il Pinturicchio bianconero che ha inventato un tiro

La storia di Alessandro Del Piero è indissolubilmente legata a quella della Juventus, squadra di cui è stato a lungo capitano e in cui è rimasto dopo la retrocessione in serie B

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Storie da leggenda, quelle con la maglia della Juventus sono tante da raccontare. Forse anche troppe. La Juventus è stata la casa dei principali talenti del calcio italiano nel corso di una storia ultracentenaria. Ricercare tutte le leggende della Vecchia Signora negli annali del calcio potrebbe essere un lavoro decisamente complicato. E allora meglio cominciare da quelle leggende che sono ancora fresche nella memoria di tutti con uno dei più grandi di sempre: Alessandro Del Piero.

I primi calci a San Vendemmiano e poi il Padova

Come molte delle storie di grandi calciatori, anche quella di Alessandro Del Piero nasce lontano dalla grande città e in particolare al San Vendemmiano. Per il ragazzo nato a Conegliano si tratta di un viaggio di pochi chilometri che lo porta da casa alla vicina San Vendemmiano dove sin dai primi momenti comincia a mettersi in evidenza. Del Piero dimostra subito di essere speciale ma la madre vorrebbe vederlo giocare in porta, in Veneto fa freddo e per la signora Bruna quello di rimanere tra i pali è il modo migliore per non sudare e dunque non ammalarsi. Il talento cristallino di Alex viene subito fuori ed il sacerdote del paese, nel doppio ruolo di presidente della squadra, prova a promuoverlo ai dirigenti del Padova, che però sono perplessi visto il fisico decisamente esile del ragazzo.

L’arrivo a Padova però è solo rimandato e arriva nel 1992 com la squadra Allievi. L’esordio in serie B data 15 marzo 1992 quando subentra nel match contro il Messina, il 22 novembre successivo arriva anche il primo gol nel 5-0 contro la Ternana.

Causio e Boniperti lo portano alla Juventus

Il suo periodo a Padova non è di quelli che fanno strabuzzare gli occhi. In serie B Del Piero mette insieme solo 14 presenze e un gol. Ma Boniperti vede qualcosa in lui, il consiglio su questo ragazzino dalla faccia pulita arriva da Franco Causio che se ne innamora appena lo vide giocare e fa pressioni sul presidente per acquistarlo. La Juventus investe 5 miliardi di lire in quella che sembra un’operazione un po’ avventata ma che avrà ritorni clamorosi. I primi passi in maglia bianconera li muove nella squadra Primavera allenata da Cuccureddu vincendo il Torneo di Viareggio e poi lo scudetto di categoria nel 1994.

L’esordio con la Juventus il 12 settembre 1993

Non passa molto tempo prima dell’esordio in Prima squadra che arriva il 12 settembre del 1993 a Foggia quando prende il posto di Fabrizio Ravanelli. Tre giorni dopo arriva anche la sua prima apparizione internazionale subentrando nel match contro la Lokomotiv Mosca. Del Piero sta lentamente prendendosi la Juventus ma basta aspettare solo qualche giorno prima della vera e propria esplosione. Al 37’ della ripresa dopo un’azione iniziata da Baggio, Del Piero segna la sua prima rete nella massima serie contro la Reggiana. In quella stagione Del Piero collezione 14 presenze complessive tra campionato, Coppa Italia e Coppa Uefa, alternando il suo impegno con la squadra primavera.

Nella stagione successiva arriva anche il primo gol in Coppa Uefa contro il CSKA, ma ora Del Piero è a tutti gli effetti parte della squadra e il 4 dicembre arriva anche il gol che lo consacra agli occhi di tutti i tifosi italiani: è l’85’, Alessandro Orlando lascia partire un lungo lancio dalla fascia sinistra, la palla arriva nella zona di Del Piero, è uno di quei palloni che è già difficile controllare ma il genio di Alex gli dice di tirare e lui si inventa un clamoroso esterno destro con la palla che supera Toldo e regala la vittoria alla Juventus per 3-2. Sarà probabilmente uno dei gol più belli della carriera di Del Piero.

L'esultanza con la linguaccia di Del Piero Fonte:

La proverbiale linguaccia di Del Piero: esultanza di rito dopo il gol

Gli anni dei trionfi in bianconero

La stagione 1994-1995 è quella della consacrazione di Del Piero che alla fine di quell’anno conquista scudetto e Coppa Italia con la maglia della Juventus e debutta anche con la maglia della nazionale nel marzo del 1995. I dirigenti della Juventus alla fine di quel campionato fanno una scelta decisamente coraggiosa e forse anche impopolare lasciando andare via Roberto Baggio ed affidando le chiavi della squadra a Del Piero.

La scelta paga alla grande con Del Piero che trova anche il primo gol in Champions League contro il Borussia Dortmund, con quel tiro che poi diventerà il suo marchio di fabbrica. La stagione è da sogno ed il 22 maggio a Roma arriva anche la vittoria contro l’Ajax nella finale di Champions League. Un anno magico per Del Piero che ancora giovanissimo conquista due quarti posti nella corsa al Pallone d’Oro nel 1995 e nel 1996.

In quegli anni la Juventus fa incetta di successi con la vittoria nella Coppa Intercontinentale, proprio firmata da Alex. L’anno successivo i bianconeri arrivano di nuovo in finale, Del Piero parte dalla panchina e segna un meraviglioso gol di tacco che però non basta per evitare la sconfitta contro il Borussia Dortmund. La Vecchia Signora domina vincendo lo scudetto nel 1997 e nel 1998.

Del Piero in finale contro l'Ajax Fonte:

Alessandro Del Piero contrastato dal giocatore dell’Ajax Winston Bogarde durante la finale di Champions League del 1996

Da Pinturicchio a Godot, il copyright è dell’avvocato Agnelli

La stagione 1998-1999 vede Del Piero cominciare con qualche piccolo problema. Pinturicchio come lo ribattezzerà l’Avvocato Agnelli ci mette un po’ a trovare la forma migliore che però sembra arrivare con l’inizio dell’autunno. Dura poco però perché l’8 novembre ad Udine nel tentativo di calciare a rete arriva il primo grande infortunio della sua carriera con la rottura del legamento crociato anteriore e posteriore e una riabilitazione che durerà 9 mesi. Alla fine di quel campionato però la Juventus decide di dargli piena fiducia facendogli un rinnovo da 10 miliardi di lire all’anno e rendendolo uno dei calciatori più ricchi al mondo. Il ritorno in campo si fa attendere e per lui stavolta l’Avvocato trova un nomignolo diverso “Godot”.

Le due stagioni successive non furono però le migliori di Del Piero. Il problema al ginocchio sembra averne condizionato il rendimento e la tenuta sul campo, facendogli perdere un po’ di quell’esplosività che era stata uno dei suoi tratti distintivi e la stagione con Ancelotti in panchina si chiude male anche per la squadra che perde lo scudetto nella “piscina” di Perugia. Stagione con alti e bassi anche quella successiva con i bianconeri che chiudono ancora al secondo posto il campionato.

Ottimo rapporto con Lippi, con Capello così e così

La fase successiva della carriera di Alessandro Del Piero sarà caratterizzata non solo dal suo grande talento in campo ma anche dalla sua capacità di mettersi al servizio della squadra. In panchina torna Lippi, e Del Piero torna a giocare ad altissimi livelli contribuendo da capitano alla vittoria dello scudetto, conquistato all’ultima giornata ai danni dell’Inter. Vittoria tricolore anche nell’anno successivo dove però arriva la delusione della sconfitta in finale di Champions.

Nella stagione 2004-2005 in panchina arriva Fabio Capello e tra i due i rapporti non sono mai idilliaci. La squadra vira verso il giovane talento Zlatan Ibrahimovic e le gerarchie cambiano ma anche in questa occasione Del Piero fa sempre la sua parte chiudendo la stagione con 17 gol con la Juve che vince ancora lo scudetto (che sarà poi revocato). Nella stagione successiva arriva ancora un altro titolo per la Juventus ma sta per aprirsi la stagione di Calciopoli che diventa un terremoto nel calcio italiano.

Il capitano resta bianconero anche in serie B

Lo scandalo Calciopoli manda gambe all’aria il calcio italiano proprio alla vigilia dei Mondiali. Si apre una maxi inchiesta che coinvolge la Juventus per illeciti sportivi ed arriva la revoca degli ultimi due scudetti oltre che la retrocessione in serie B. Tanti giocatori di primo piano lasciano la Juventus, le offerte per Del Piero reduce dalla vittoria al Mondiale non mancano. Ma Pinturicchio decide di rimanere in serie B: “Un cavaliere non lascia mai la sua Signora”, dirà il numero 10 bianconero che sarà protagonista dell’immediata risalita in serie A.

La storia spesso tormentata con la nazionale

Nonostante i tanti successi con la maglia della Juventus, la storia di Alex Del Piero con la maglia della nazionale non è stata altrettanto fortunata. La prima apparizione importate è quella dell’Europeo del 1996 con Sacchi con l’Italia che esce nella fase a gironi. Nel 1998 ai Mondiali in Francia, il protagonista è più Baggio di lui e chiude la sua esperienza senza andare a segno.

Agli Europei del 2000 in Francia invece il dualismo è con Francesco Totti. Sono anni difficili per la nazionale azzurra che fa fatica a trovare la sua dimensione e anche per Del Piero che viene spesso criticato. Nel 2006, nell’estate più difficile, però cambia tutto con gli azzurri che vincono il Mondiale con Del Piero tra i protagonisti di quella straordinaria cavalcata.

Del Piero a segno contro la Germania Fonte:

Alessandro del Piero in gol contro la Germania nella semifinale mondiale del 2006

Del Piero: l’addio alla Juve e l’esperienza in Australia

Alessandro Del Piero sa come rimanere in disparte. Non bastasse il talento a celebrarlo come uno dei più grandi della storia del calcio italiano ci pensa il suo carattere, sempre lontano dalle polemiche. Il suo ruolo alla Juventus diventa quello di secondo o terzo violino, sa mettersi al servizio della squadra e continua a conquistare successi e titoli tricolori fino al 13 maggio del 2012 quando gioca la sua ultima gara con la maglia della Juventus.

Da lì vola in Australia per provare l’esperienza di giocare anche in quel campionato con la maglia del Sydney. Rimane due stagioni prima di provare una nuova avventura internazionale stavolta in India con il Delhi Dynamos prima di mettere definitivamente fine alla sua carriera da professionista nel 2014.

Alessandro Del Piero: i numeri di una carriera

Elencare tutti i numeri di una carriera da sogno per Alex Del Piero non rende l’idea della sua grandezza, su tutti quei numeri che ora elenchiamo basta solo 1: il numero di tiri che porteranno il suo nome per sempre.

  • 513 presenze con la maglia della Juventus
  • 208 gol segnati con la maglia della Juventus in serie A
  • 56 presenze in Coppa Italia
  • 25 gol segnati in Coppa Italia
  • 127 presenze nelle Coppe Europee
  • 51 gol nelle Coppe Europee
  • 6 Campionati italiani
  • 1 Coppa Italia
  • 4 Supercoppe Italiane
  • 1 Champions League
  • 1 Coppa Intercontinentale
  • 1 Supercopppa Uefa
  • 1 Coppa Intertoto
  • 1 Mondiale
  • 1 Tiro alla Del Piero

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