Il colpo è da novanta, il messaggio che arriva ai rivali forte e chiaro: Luna Rossa tra due anni a Napoli non vuol fare la comparsa, e per dimostrare al mondo intero che questa dovrà essere l’occasione per mettere finalmente le mani sull’America’s Cup ha deciso di strappare ai detentori della vecchia brocca uno dei migliori velisti. Anzi, forse il migliore in assoluto: Peter Burling, artefice delle ultime tre vittorie di Emirates Team New Zealand, nel 2027 fará parte del team italiano. Che l’ha corteggiato a lungo, e a quanto pare ha trovato gli argomenti giusti per convincerlo a imbarcarsi in una nuova elettrizzante sfida.
- Burling sta alla vela come CR7 e Messi stanno al calcio
- L’emozione di Burling: “Qui per portare la prima coppa a Luna Rossa”
- Sirena raggiante: “Il ruolo di Burling è ancora da definire”
- La suggestione: un tandem Burling-Tita al timone
Burling sta alla vela come CR7 e Messi stanno al calcio
Burling alla corte di Patrizio Bertelli è un colpo sensazionale. Tracciando un parallelo in ambito calcistico (cosa comune a tanti) somiglia tanto a quando la Juventus strappò Cristiano Ronaldo al Real Madrid, o il PSG che prese Messi dal Barcellona.
Perché Burling è un top player assoluto in campo velico: al netto delle tre America’s Cup vinte nel recente passato, la sua carriera è fatta di tre medaglie olimpiche (un oro a Rio, un argento a Londra e un altro a Tokyo) e ben 12 medaglie mondiali, di cui 7 d’oro conquistate tra il 2006 e il 2016.
Ma le tre vittorie con Emirates Team New Zealand l’hanno consacrato una volta di più nell’Olimpo della vela. E dovesse arrivarne una quarta con Luna Rossa, la leggenda assumerebbe contorni mai visti prima.
L’emozione di Burling: “Qui per portare la prima coppa a Luna Rossa”
Da giorni si susseguivano voci su un contatto tra il consorzio italiano e il timoniere neozelandese. La conferma dell’approdo di Burling nel quartiere generale di Luna Rossa è arrivata proprio quando l’ormai ex Kiwi è sbarcato a Cagliari, dove Max Sirena e i suoi ragazzi hanno già cominciato i lavori in vista dell’edizione 2027 dell’America’s Cup.
“Sono davvero orgoglioso di entrare a far parte di Luna Rossa per la 38esima America’s Cup. Regatare contro questo team iconico è sempre stato elettrizzante e avere oggi l’opportunità di farne parte è un vero onore.
L’innovazione e la determinazione che Luna Rossa porta nella competizione mi hanno sempre ispirato. Ringrazio tutti per la calorosa accoglienza ricevuta e non vedo l’ora di lavorare insieme a un team di altissimo livello come questo e di dare il massimo per contribuire a conquistare la prima America’s Cup per Luna Rossa”.
Sirena raggiante: “Il ruolo di Burling è ancora da definire”
Quello che ancora non è stato annunciato è il ruolo che Burling andrà a ricoprire nel team italiano. Max Sirena, nell’accogliente letteralmente a braccia aperte il velista neozelandese, ha lasciato intendere però che il ruolo sarà di primo piano.
“Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Peter Burling, che è stato a lungo nostro avversario e in questi anni ha trovato certamente il modo di farsi apprezzarne sia per lo straordinario talento velico, sia per la correttezza e la sportività in competizione.
Sebbene il suo ruolo esatto non sia ancora definito, farà certamente parte del sailing team, rinforzando la leadership del core group di Luna Rossa, e contribuirà anche in altre aree chiave dello sviluppo.
Peter apporta un grande valore sportivo, tecnico e umano e siamo certi che la sua presenza darà una spinta importante a tutto il team, infondendo nuova energia, esperienza e determinazione in vista della sfida che abbiamo davanti”.
La suggestione: un tandem Burling-Tita al timone
Le voci dei ben informati davano Luna Rossa pronta ad affidare il timone alla coppia composta da Ruggero Tita e Marco Gradoni, dando per scontata la staffetta con James Spithill e Francesco Bruni.
Con Burling in squadra, pensare di non affidargli uno dei due filoni appare oltremodo straniante: averlo tolto ai campioni in carica è stato un colpo clamoroso, ma non sfruttarne l’esperienza, le qualità tecniche e di ingaggio nei match race sarebbe qualcosa di imperdonabile.
Il campo delle ipotesi è largo: carta d’identità (ed esperienza) alla mano, un tandem con Tita (piuttosto che Gradoni) sembrerebbe essere una soluzione più che plausibile. E non dovrebbe passare molto prima di sapere se sarà anche quella individuata dal consorzio italiano.