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Angelo Binaghi scatenato: la frase su Sinner e i cretini sembra una frecciata a Federica Pellegrini. Poi loda Nadal

Il presidente federale Binaghi torna sulla vicenda che ha avuto per protagonista Sinner: "Lo farà maturare, ora sa da chi guardarsi le spalle. E quanta invidia nei suoi confronti...". Messaggio per la Pellegrini?

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

I cancelli del Foro Italico si sono aperti per il via delle partite di qualificazione in vista degli Internazionali d’Italia, dove tutto però fa rima con un nome, anzi due: Jannik Sinner è desideroso di rimettere le scarpe e prendere in mano la racchetta, pronto a farlo soprattutto nel cuore della Capitale, vestita a festa come nei giorni più belli. E l’Italia del tennis ha voglia di mostrarsi bella: lo vuole soprattutto Angelo Binaghi, presidente federale che a poche ore dal via del torneo romano ha fatto capire di saper bene da che parte stare. Quella di Sinner, naturalmente.

L’accusa verso chi ha accusato Sinner: ce l’ha con Pellegrini?

In un’intervista rilasciata a Radio 1 Sport, Binaghi è tornato (si spera) per l’ultima volta sulla vicenda che ha riguardato il numero uno del mondo, quindi la sospensione pattuita con la WADA per tre mesi.

“Questa vicenda, al di là da come uno la pensi, è servita a Jannik per capire come il mondo sia popolato da cretini invidiosi. Ne abbiamo dovuti ascoltare tanti, con tutte le critiche che anche in Italia si sono levate nei suoi confronti. E il fatto che certe accuse siano arrivate da campioni o campionesse del mondo dello sport dimostra che nessuno è esente da questi meccanismi e soprattutto da queste idiozie”.

A tanti, per non dire a tutti, è sembrato evidente quale fosse il “bersaglio” al quale Binaghi puntava: Federica Pellegrini, una delle grandi “accusatrici” di Sinner, a suo dire trattato in maniera differente rispetto a molti altri atleti capitati nelle sue stesse condizioni.

L’insegnamento: “Da adesso Jannik selezionerà i suoi amici..:”

Binaghi non ha voluto dissipare del tutto i dubbi, ma ha preferito andare oltre e precisare alcuni concetti. “Quanto è successo aiuterà Sinner a maturare come uomo, ancor prima che come sportivo. Fino alla vicenda Clostebol, Jannik aveva affrontato la propria carriera tennistica da professionista come è giusto che fosse per un ragazzo appassionato, ovvero col sorriso sulle labbra, sempre con la voglia di divertirsi e scherzare, disponibile con tutti.

Quel che è accaduto gli servirà però per cominciare a fare selezione, anche perché il mondo del tennis professionistico è uno spaccato di quella che è la nostra società: c’è un’altissima percentuale di cretini che danno le opportunità a quelli che, come Jannik, non lo sono”.

Regolamenti, ignoranza e la lode a Nadal (che ha difeso Sinner)

Binaghi, insomma, c’è andato giù pesante: l’idea che Sinner potesse realmente pensare di dire basta è quella che più di tutte lo ha spaventato. “Certe cose accadono perché c’è tanta ignoranza. Ad esempio ci sono quelli che intervengono a sproposito, persone che magari non hanno il tempo e a volte neanche la capacità di leggere pagine e pagine di regolamenti, sentenze e ricostruzione dei fatti accaduti. Ma in sostanza chi se ne importa di tutti questi?”.

Infine, un plauso a chi Sinner lo ha sempre difeso, cioè Rafa Nadal: “A livello umano, Rafa era, è e sarà sempre il numero uno. Ha parlato bene: Jannik ha subito un’ingiustizia, ma ora lasciamo che a parlare sia il campo”.

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