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Antonio Di Gennaro verso l'addio alla Rai dopo promozione Adani, lo sfogo dell'ex regista

Manca comunicazione ufficiale ma quelle fatte fino alla semifinale di Euro2024 sono state le ultime telecronache dell'ex spalla di Alberto Rimedio

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Fino alla semifinale di Euro2024 è stata la seconda voce del principale telecronista della Rai, ovvero Alberto Rimedio, ma ora Antonio Di Gennaro potrebbe aver chiuso la sua carriera come opinionista per la tv di stato. La promozione di Lele Adani, che ha già fatto la spalla a Rimedio nella finale di Berlino tra Spagna e Francia e che da settembre commenterà anche le partite della Nazionale italiana, potrebbe voler dire l’addio dell’ex regista di Fiorentina e Verona come confessa lui stesso in un’intervista a La Repubblica.

Di Gennaro al passo d’addio in Rai

A domanda precisa sulle voci che si rincorrono e che vorrebbero quelle di Euro2024 come le sue ultime telecronache della Nazionale con la Rai, dopo la promozione di Adani, Di Gennaro risponde: “Non ho ricevuto ancora comunicazioni ufficiali, ma se così fosse non sarebbe un problema. Sono sei anni che commento gli azzurri ed è inevitabile che prima o poi arrivi il momento di cambiare qualcosa. So solo che in tutti questi anni ho dato il meglio di me e ho lavorato con la massima professionalità. Ho un contratto sino al 2025 con la Rai, più un’opzione per l’anno successivo. Vedremo cosa ci sarà da fare”.

Il disorientamento di Di Gennaro di fronte alle prove degli azzurri

Ha molto colpito la sua cronaca in Italia-Svizzera, quando – lasciando da parte il consueto aplomb – ha bacchettato pesantemente gli azzurri di Spalletti: “La prima cosa che ho fatto appena rientrato a Bari dopo un mese in Germania? Una cena a base di frutti di mare. Commentare eventi del genere è sempre un piacere, ma non nascondo di avere vissuto un certo disorientamento nel vedere giocare così male la nostra nazionale. Ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile fare quella figuraccia contro la Svizzera. Il gol dello 0-2 subito in avvio di ripresa, è la fotografia fedele di una squadra che davvero non c’era in tutti i sensi. Un po’ mi ha ha ricordato alcune brutte prestazioni del Bari nello scorso campionato”.
Tre anni fa aveva raccontato invece il titolo conquistato un po’ a sorpresa dagli azzurri di Mancini: “Non ci davano favoriti, eppure siamo arrivati sino in fondo, portando a casa un trofeo che mancava da una vita. Mancini ha avuto più tempo a disposizione rispetto a Spalletti, ma questo non giustifica il rendimento così mediocre in Germania. Io pensavo che saremmo già usciti dopo la fase a gironi, la partita contro la Spagna era stata davvero avvilente: abbiamo perso 1 a 0, ma di gol ne avremmo potuti subire sei. Quella fiammata di Zaccagni contro la Croazia ci aveva illusi che un altro Europeo sarebbe stato ancora possibile, ed invece contro la Svizzera abbiamo toccato il fondo”.

Per Di Gennaro dopo Totti e Del Piero il vuoto

E come altre volte, si torna a parlare di mancanza di giovani e di talenti: “I giovani ci sarebbero pure, ma in serie A non giocano mai. Per il capitolo talenti, ad essere onesti, gli ultimi sono stati Del Piero e Totti. Ma si può fare bene anche con giocatori bravi e di carattere, come è accaduto tre anni fa, quando avevamo in difesa Chiellini e Bonucci, e la qualità di Verratti e Insigne“.

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