Il tempo delle rivincite suona presto: Matteo Arnaldi e Novak Djokovic di nuovo l’uno contro l’altro, nemmeno un mese dopo l’incrocio di Madrid che sorrise a 32 denti al tennista ligure, gettando ulteriori ombre sulla risalita verso l’olimpo del campionissimo serbo. Che domani avrà un’opportunità più unica che rara per far valere la propria forza, trovando motivazioni extra nel provare ad affondare colui che sui campi di Spagna l’aveva rispedito indietro con perdite. Tanto che da quel giorno Nole è tornato a giocare soltanto oggi, liberandosi in due set del sempre temibile Marton Fucsovics.
- Un mese dopo, Nole ha l'occasione per vendicarsi...
- Quando il servizio funziona è dura battere Arnaldi
- Primo set cinico, tiebreak del secondo perfetto
- Anche Darderi c'ha preso gusto: Nakashima ko, ora Rublev
Un mese dopo, Nole ha l’occasione per vendicarsi…
Insomma, sembra quasi che Djokovic abbia deciso di voler ripartire verso la scalata al Roland Garros (il suo unico obiettivo della stagione sul rosso) provando a fare subito i conti col passato, cioè tentando di esorcizzare il ko. con Arnaldi del mese scorso.
Per il ligure, un esame doppiamente complicato: a Madrid seppe interpretare nel modo migliore una partita comunque strana e mica semplice, magari sfruttando anche l’altitudine (nella capitale spagnola si gioca a oltre 600 metri) che in certi frangenti si rivelò sua amica.
A Ginevra troverà condizioni magari un po’ differenti, ma la curiosità è tanta nel riuscire a vedere come se la caverà Nole, che solitamente se sbaglia una volta sa sempre come trovare il modo per correggere il tiro la volta successiva. Curioso poi che entrambi abbiano superato ostacoli ungheresi per ritrovarsi nei quarti del Gonet Geneve Open: detto di Fucsovics, sconfitto in due set da Djokovic (6-2 6-3), Arnaldi ha avuto ragione di Marozsan, che sembra aver perso il tocco magico contro gli italiani.
Quando il servizio funziona è dura battere Arnaldi
La prova del sanremese è stata solida e convincente, a tratti anche più di quella mandata a referto all’esordio contro Gaston, peraltro piegato solo al terzo. Stavolta sono bastati due set per far tornare i conti: 6-3 7-6 il punteggio finale di una partita segnata da un’interruzione di più di un’ora e mezzo per la pioggia, che pure non ha tolto certezze ad Arnaldi, che al momento dello stop aveva appena vinto il primo set.
Buonissime le percentuali al servizio per l’italiano, che ha raccolto il 70% tanto con la prima che con la seconda, cosa che gli ha permesso di non subire alcun break nel corso del match. E tradizione confermata contro Marozsan, che contro Matteo aveva già perso nei due precedenti disputati nei circuiti minori prima di tre anni fa.
Primo set cinico, tiebreak del secondo perfetto
A decidere la contesa, pochi punti: nell’ottavo gioco del primo set, dopo tre palle break non sfruttate, Arnaldi riesce a convertire la quarta ai vantaggi e scappa sul 5-3, dopo che in avvio di partita era toccato a lui salvare una palla break avuta dall’ungherese (da applausi il set point, che ha ricordato una “bandeja” di padel che ha lasciato il povero Fabian impietrito).
Nel secondo non c’è molto da disquisire: dominano i servizi, tanto che dopo la palla break annullata da Marozsan con un ace nel primo gioco dopo la ripartenza non succede granché. Si arriva al tiebreak, dove Arnaldi però si mostra molto più solido e continuo, abile a chiudere sul 7-3 e a spiccare il volo verso i quarti di finale. Dove ritroverà il suo grande idolo Nole, reduce dalla prima vittoria stagionale sul rosso. E chissà stavolta che piano tattico utilizzerà Matteo per provare ad avere la meglio.
Anche Darderi c’ha preso gusto: Nakashima ko, ora Rublev
Per l’Italia è comunque una giornata da incorniciare: oltre ad Arnaldi e a Cobolli, vincitore contro Davidovich-Fokina, ad Amburgo fa festa anche Luciano Darderi, che batte in tre set Brandon Nakashima e si prendere un quarto di finale che fa morale e rimette in buona luce il 23enne di Villa Gesell.
Il 7-5 6-7 6-2 finale avrebbe potuto essere ancora più netto se non ci si fosse messo di mezzo un tiebreak del secondo set un po’ buttato via, con l’americano che s’è imposto per 9-7 dopo aver dovuto annullare ben tre palle match (Luciano era avanti 6-3, ma poi ha incassato un contro parziale di 6-1).
Già nel primo set Darderi era stato bravo a risalire la corrente, passando dal 3-5 al 7-5 finale. Nel terzo, subito avanti di un break, l’italo-argentino ha cambiato marcia dopo essere stato ripreso, chiudendo agevolmente per 6-2 e lanciandosi all’assalto del 500 tedesco, dove nei quarti sfiderà il russo Rublev, col quale non ha mai giocato in passato.