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ATP Finals, Zverev è il vero anti Sinner: contro Rublev basta un break per set, esordio convincente per Sascha

Parte senza intoppi l’avventura di Zverev, che batte con un doppio 6-4 un coriaceo Rublev. Nessuna palla break concessa, percentuali alte al servizio: Sascha è bello solido.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Sinner chiama, Zverev risponde: doppio 6-4 su Rublev e bella vittoria nel primo match della campagna torinese del tedesco, che non concede palle break e sfrutta immediatamente le due (una per set) che si guadagna in coda a un match equilibrato, dominato dalle percentuali al servizio. Implacabile Sascha: chiude con l’80% di punti conquistati sia con la prima che con la seconda, con 9 ace e una capacità di guidare lo scambio sui game sul proprio servizio invidiabile. È lui l’altro Sinner: se c’erano dubbi, dopo stasera sono stati fugati in fretta.

Sascha glaciale: una palla break basta e avanza

Sulla carta era la sfida più equilibrata della giornata, anche se visto l’esito della sfida precedente c’era comunque da aspettarsi qualcosa di imprevedibile. Eppure il primo set non ha tradito le attese: servizi solidi e dominanti, con il solo Zverev in grado di trovare due palle break nel settimo gioco, facendosene bastare una per trovare il modo per volgere a proprio favore la contesa.

Le percentuali con la prima sono addirittura superiori per Rublev (80% contro 75%), che paga però qualche difficoltà di più con la seconda (intorno al 60%: il tedesco invece pareggia i numeri con la prima), fondamentale che finisce per rivelarsi determinante in coda a un primo parziale in equilibrio (quasi) totale, che Zverev porta a casa con un pizzico di mestiere in poco più di mezz’ora.

Secondo set fotocopia del primo: basta una palla break

Il secondo set è la fotocopia esatta del primo: percentuali bulgare al servizio, tanto che non si ricorda game che finisca per andare ai vantaggi. Rublev supera indenne il temuto settimo gioco, dando la sensazione che almeno il tiebreak stavolta è da considerare salvo.

Ma è il nono gioco a fare la differenza: dopo un game nel quale Zverev serve l’impossibile, il tedesco si presenta carico nel gioco successivo, salendo sullo 0-30 grazie a un dritto steccato di Rublev e a uno strettino fatto alla perfezione. Il russo accorcia sul 15-30, poi ancora una volta è uno strettino di diritto a consegnare a Zverev due palle break. Come nel primo parziale, ne basta una per concretizzare il sorpasso e andare a servire per il match.

Rublev ha un sussulto con un dritto che gli vale il primo punto del decimo gioco, ma è l’ultima gioia di serata: il tedesco infila un ace (l’ottavo, con la seconda…), un serve and volley, un servizio e rovescio e un altro ace, giusto per non farsi mancare nulla.

È Sascha l’anti Sinner: prova superata

Impressioni? Zverev solido come pochi altri se ne vedono in questa fase della stagione, candidato autorevole al ruolo di primo antagonista di Sinner. Insomma, nulla che già non si sapesse dopo quanto visto a Bercy: Sascha è bello carico, e mercoledì contro Ruud potrebbe staccare in anticipo il pass per le semifinali.

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