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Atp Madrid: Musetti, la crisi non conosce fine. Paolini come Nadal: lascia un game alla baby Jimenez

Altra battuta d'arresto all'esordio per Musetti, la terza su 4 tornei sul rosso disputati: Seyboth si dimostra più continuo. Paolini sul velluto, già certa di salire alla n. 12.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La via crucis di Lorenzo Musetti non accenna a terminare la propria corsa. Che a Madrid sbatte una volta di più contro il brasiliano Thiago Seyboth Wild, con conseguente terza eliminazione al primo turno nei quattro tornei stagionali disputati sulla terra. Che salvo diversa comunicazione rimane la superficie prediletta del carrarino, che pure da un anno a questa parte ha imboccato una strada che continua a seminare più dubbi che certezze. Con la top 30 mondiale (dalla quale non esce dal settembre 2022) che tra pochi giorni dovrebbe estrometterlo dal giro.

Musetti fa pochi errori, ma li paga a caro prezzo

I perché di una crisi così conclamata non sono facili da spiegare, ma una cosa è certa: Musetti ha un talento naturale incredibile, è un ragazzo serio e grande lavoratore, ma da qualche mese a questa parte non riesce più a esprimersi con la continuità necessaria per stare al passo con i migliori. Tanto che se anche un giocatore “normale” come Seyboth Wild, prossimo a entrare nei primi 60 del mondo, riesce a venirne a capo con così tanta semplicità è naturale preoccuparsi.

Il brasiliano ha avuto un merito enorme: quello di non sbagliare pressoché nulla nei punti chiave del match, quelli che hanno confezionato il 6-4 6-4 che ha condannato il toscano all’uscita al primo turno. Musetti peraltro non ha sfruttato le 4 palle break concesse dal rivale, che invece di palle per togliere il servizio se n’è procurate cinque, facendosele bastare un paio (una per set). Se questo doveva essere un test verso gli Internazionali d’Italia, probabilmente Lorenzo sa che non è andato affatto nel modo desiderato.

Il risveglio, poi l’ennesima delusione

E dire che la partenza era sembrata promettere tutt’altro scenario: appena un punto concesso a Seyboth Wild nei primi due turni di battuta, poi però nel quinto gioco il fardello di uno 0-40 da recuperare, con la terza palla break del gioco risultata fatale. Il brasiliano al servizio si dimostra efficacissimo, lasciando a sua volta le briciole al carrarino che prova a rientrare nel set, senza però riuscire a ottenere quel break che avrebbe potuto evitare il 6-4 finale.

Nel secondo la partenza è più lenta, con un’altra palla break salvata nel primo turno al servizio, ma il problema è Seyboth non concede nulla sui suoi turni di battuta, mentre dopo aver cercato di forzare con la risposta finalmente comincia a mostrare qualche segnale di nervosismo (soprattutto col giudice di sedia), con più di un gratuito a dare man forte alle speranze di Musetti.

Che nell’ottavo gioco si procura un’altra palla break, puntualmente annullata. È un passaggio chiave: nel nono game Lorenzo accusa un piccolo calo e subito il rivale ne approfitta, convertendo la palla break che s’è procurato. La reazione dell’italiano non basta: Seyboth chiude ancora sul 6-4 e va a prendersi il vincente della sfida tra Shevchenko e Alcaraz.

Paolini “senza pietà”: lascia solo un game alla baby Jimenez

Per fortuna le soddisfazioni anche sul rosso arrivano in campo femminile da Jasmine Paolini, che non ha avuto alcun problema a superare l’andorrana Jimenez Kasintseva lasciandole appena un misero game nel secondo set (in pratica ha fatto come Nadal con Blanch: 6-0 6-1).

Esordio sul velluto per la garfagnina, che curiosamente ha perso un turno di servizio riuscendo però a strapparlo in ben 7 occasioni alla giovanissima rivale, classe 2005 e attuale numero 335 del mondo (si avvicinerà alla 300 grazie alla qualificazione nel main draw).

Per quanto sia stata semplice, la vittoria assume comunque un valore tutto particolare per Jasmine, che da lunedì prossimo male che vada sarà numero 12 del mondo, ritoccando il suo best ranking. Al secondo turno Paolini sfiderà la francese Caroline Garcia, con la quale in passato ha già giocato 8 volte, ottenendo tre vittorie ma tutte concentrate negli ultimi tre precedenti, disputati da ottobre 2023 in poi.

Bronzetti, il coraggio non basta: vince Rybakina

Poco ha potuto anche Lucia Bronzetti contro Elena Rybakina, la numero 4 del mondo: il 6-4 6-3 finale non rende neppure troppa giustizia all’italiana, che invero se la gioca a viso aperto, trovando anche due break ma concedendo qualcosa di troppo al servizio (4 quelli ottenuti dalla kazaka), che riesce a indirizzare sui binari desiderati gli scambi più importanti del match.

Una partita che comunque servirà a Lucia per fare ulteriore esperienza e guadagnare qualche informazione utile in vista della campagna di Roma, dove al pari di tutte le connazionali spera di riuscire a dare man forte alle ambizioni di Jasmine Paolini.

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