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ATP Pechino, Cobolli spreca 10 palle break e cede con Medvedev. Paolini da incubo: che crollo contro Linette

Netta sconfitta per 6-4 6-0 di Jasmine Paolini (apparsa decisamente stanca) contro la polacca Linette. Cobolli spreca 9 palle break e Medvedev lo castiga. Alle 13 c'è Sinner

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Comincia male la mattinata degli italiani impegnati in terra d’Asia: aspettando i match di Flavio Cobolli contro Daniil Medvedev e quello di Jannik Sinner contro Jiri Lehecka, Jasmine Paolini crolla senza appello contro Magda Linette nel terzo turno del WTA 1000 di Pechino, di fatto mostrando una condizione giocoforza in calo che potrebbe anche suggerirle di fermarsi per qualche settimana, così da tornare poi tirata a lucido per gli ultimi appuntamenti dell’anno tra Billie Jean King Cup e WTA Finals a Riyadh.

Paolini scarica: Linette vince 6-4 6-0

La sconfitta della numero 5 del mondo, oltre a costarle l’opportunità di scavalcare Rybakina alla numero 4, è pesante anche per il modo con il quale matura. Una partita in bilico nel primo set, nel quale l’azzurra però parte subito male, subendo il break nel gioco d’apertura (pesa un doppio fallo sulla terza palla break concessa e poi ancora una altro nel terzo game.

La reazione della garfagnina arriva nel quarto gioco, dove arriva il primo controbreak, e ne arriva un altro due giochi dopo, tanto che sul 4-3 la sensazione è che il peggio sia ormai passato. Ma dall’ottavo game in poi Linette mette la proverbiale quarta marcia e approfitta di tanti errori gratuiti dell’italiana: sono in totale 9 i giochi vinti consecutivamente dalla polacca, che deve salvare una palla break nell’ottavo gioco prima di imporre il proprio ritmo. Paolini collezionerà alte palle per strappare il servizio alla rivale, ma in un modo o nell’altro nessuna va a buon fine: la polacca è scatenata e capisce che la giornata è felice, trovando le soluzioni giuste per mettere per impedire all’azzurra di riprendere quota.

Alla fine Jasmine vince la miseria di due turni di battuta sugli 8 giocati, pagando dazio a una percentuale al servizio davvero troppo bassa (42% di punti vinti con la prima) che non produce alcun risultato. Tanto che adesso Paolini potrebbe anche decidere di rinunciare al WTA 1000 di Wuhan per tornare a casa e preparare il finale di stagione con tutta la calma necessaria, poiché la fatica sembra aver presentato il conto, come già si era intuito durante la trasferta americana di agosto e settembre.

Rimpianti Cobolli: spreca 10 palle break contro Medvedev

Chi invece se ne torna a casa con qualche buon rimpianto è Flavio Cobolli, che contro Daniil Medvedev fa i conti con la maledizione delle palle break non sfruttate: ne arriva a contare addirittura 11, di cui soltanto una convertita in un break che serve solo ad allungare un po’ il secondo set, dove comunque il russo alla fine trova il modo per spuntarla.

Il 6-2 6-4 in favore del numero 5 del mondo (che vincendo il torneo a Pechino scavalcherebbe Djokovic, guadagnando una posizione) matura invece grazie alla straordinaria capacità di Medvedev di sfruttare le poche opportunità concesse da Cobolli: tutte le prime 4 le palle break avute sulla racchetta sono state trasformate in altrettanti giochi, di fatto rendendo improbo qualsiasi tentativo di rimonta di Flavio.

Che in qualche modo a Pechino ha mandato segnali importanti di crescita, come dimostra la vittoria “di pura resilienza” ottenuta contro Bublik (annullando anche una palla match) e l’affermazione ben più netta contro Kotov negli ottavi. Cobolli da questa settimana è ufficialmente nei top 30, anche se Machac (in semifinale a Tokyo) potrebbe farlo scendere virtualmente alla 31 (e anche Lehecka, ma qui si spera che Sinner dia una mano…). Medvedev però, come già successo un mese fa agli US Open, s’è rivelato un ostacolo ancora troppo impervio.

Italia, record in top 100 rimandato… per 4 punti!

Piccola nota a margine: ieri l’Italia è andata a un passo dall’ottenere uno straordinario record, mai fatto registrare in oltre 50 anni di classifiche ATP computerizzate: Mattia Bellucci ha infatti raggiunto la posizione numero 101 nel ranking, a soli 4 punti dal francese Halys. Tutta “colpa” delle vittorie nei tornei Challenger di Orleans del britannico Fearnley e in quello di Lisbona dello svizzero Ritschard, che proprio a un passo dal traguardo hanno scavalcato l’azzurro issandosi alla posizione 98 e 99 (inutile dirlo: best ranking per entrambi).

L’Italia insegue da tempo il record di 10 tennisti italiani in top 100, e mai come in questo fine settimana c’è andata vicino. Poco male: Bellucci nel pomeriggio italiano giocherà nel tabellone cadetto a Tokyo affrontando il giapponese Shimizu, e se dovesse entrare nel main draw l’appuntamento con la storia sarebbe soltanto rimandato di una settimana.

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