Trasparenza. Questa è la parola d’ordine degli arbitri dopo la rovente domenica di serie A caratterizzata da violenti polemiche per decisioni che hanno condizionato la lotta per lo scudetto e per le coppe. E’ il designatore Rocchi a metterci la faccia a Open Var, l’approfondimento settimanale in onda su Dazn, per far sentire gli audio tra Var e arbitri e commentarne le decisioni. Alla fine tutti promossi con un rimprovero solo per episodi pregressi.
- Il dialogo tra Doveri e Barella
- Giusto il rosso a Gimenez
- Il rigore revocato al Napoli
- La risposta a Ranieri
Il dialogo tra Doveri e Barella
Il caso più bollente riguarda il rigore concesso alla Lazio dopo l’intervento del Var nella gara con l’Inter. Doveri non aveva fischiato nulla sul mani di Bisseck, viene fatto ascoltare l’audio del Var che dice: “Eh, è larga un po’… “. Poi, dopo altre immagini: “Sì, fa un movimento, però vienila a valutare“, il consiglio all’arbitro Chiffi. “Ti faccio vedere la dinamica. Aspetta, ho anche un’altra camera…” ma Chiffi se n’è già andato, la prima immagine gli è bastata per fischiare.
“Ci stiamo giocando la vita qui“, gli dice l’interista Barella”, “Anche noi”, la risposta del fischietto romano. Che cambia idea e concede il penalty che poi realizza Pedro. Lapidario RocchI. “Allarga il gomito probabilmente in maniera istintiva, verso il pallone. Siamo di fronte a un calcio di rigore da concedere, l’interpretazione del fallo di mano è corretta. La posizione di Chiffi non è delle migliori in campo”.
Giusto il rosso a Gimenez
Anche il Milan si era lamentato molto per l’espulsione lampo di Mancini per la gomitata a Mancini: Conceicao aveva ricordato come lo stesso fallo di Beukema su Gabbia non era stato sanzionato nella finale di coppa Italia: “È condotta violenta – spiega Rocchi – Gesto non bello di Gimenez, questa è la strada che dobbiamo seguire, serve coerenza e disincentivare questi gesti”. E sul fallo di Beukema ammette: “Era meno intensa ma è il gesto: era da rosso”.
Il rigore revocato al Napoli
Rocchi ha commentato anche il rigore prima concesso e poi tolto in Parma-Napoli agli azzurri. Il Var motiva così: «Simeone prima sgambetta da dietro il difensore e poi ci cade sopra, la palla la prende il difensore che gli sta dietro e poi non riesce ad andare a prendere la palla». Rocchi commenta: «Revisione fatta veramente bene, dimostrano di aver capito la via procedurale. Prima vanno sul rigore che era da concedere senza discussioni. Molto bravi nella ricerca del fallo nell’azione, a Doveri propongono revisione in maniera corretta. Si percepisce la tensione che c’è in campo, riceviamo critiche com’è normale. Ma i ragazzi riescono a rimanere freddi e lucidi. Questa clip è molto esplicativa. Si è lavorato molto bene sia dal punto di vista procedurale che dal punto di vista tecnico». Nella stessa gara il tocco di mano di Balogh non è punibile: “Mentre se il pallone fosse finito sul braccio destro sarebbe stato da rigore”.
La risposta a Ranieri
Arriva anche la risposta a Ranieri per un episodio dubbio della settimana prima, il contatto Pasalic-Konè che aveva portato al calcio di rigore a favore della Roma contro l’Atalanta, poi tolto dall’arbitro Sozza in seguito alla revisione al monitor. Viene mostrato il lavoro della Sala Var sui frame dell’azione che coinvolge i due centrocampisti. Poi viene interpellato Sozza: “Ti consiglio una On-Field Review per revoca del calcio di rigore”. A quel punto, il direttore di gara si dirige al monitor: “A toccare, lo tocca. Per capire se c’è ammonizione…”. Parla poi la Sala Var: “Il contatto è minimo. Spetta a te dire se è ammonizione. Lui si lascia andare, il difensore non chiude mai l’intervento”. A chiudere, la revoca: “Il contatto c’è. Non è rigore ma non è neanche simulazione“, spiega Sozza a de Roon.
“Dalla prospettiva dell’arbitro, il contatto sembra un’altra cosa. Dunque, si può comprendere la scelta”, spiega Rocchi. “Il Var propone una camera migliore, dando un punto di vista diverso da quello di Sozza. Su questa tipologia di contatti abbiamo fatto un lavoro molto importante; secondo me siamo anche coerenti. L’obiettivo è ridurre i rigori leggeri, a fine anno tireremo le somme, ma i numeri sono ottimi. Attenendoci alla linea che stiamo seguendo, questo non può essere un calcio di rigore”.
Sulla simulazione: “Simulare è una cosa, il contatto è un’altra. Questo è un contatto che non porta a un calcio di rigore, ma non deve essere obbligatoriamente una simulazione. Non vorrei passasse il concetto che una simulazione serva a rafforzare una non decisione: la simulazione è una cosa importante. La revisione è stata un’ottima chiamata, in questo caso”.
Infine non era da rigore il contatto Mc Kennie-Freuler. “Situazione complessa valutata bene da Doveri in campo – dice Rocchi -. Freuler entra nella linea di corsa del difendente. La difesa del pallone? È una lettura ma si vede la corsa lineare di McKennie”.