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Australian Open, fine della corsa per Musetti: Shelton è più solido e la chiude in 4 set

Si ferma al terzo turno l’avventura a Melbourne di Lorenzo Musetti: Shelton si mostra più cinico nei momenti decisivi ed elimina il toscano in 4 set. Affronterà Monfils.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Lotta, sbuffa, risale la corrente e fa tutto quello che è nelle sue possibilità, Lorenzo Musetti, ma aglio ottavi di finale avanza Ben Shelton, uno che quando si ricorda di avere i colpi del fuoriclasse non offre più tante possibilità di replica agli avversari. L’americano chiude la contesa in quattro set (6-3 3-6 6-4 7-6): Musetti spreca punti pesantissimi nei momenti chiave, soprattutto nel tiebreak (tre errori gratuiti, alcuni figli di una fretta immotivata) e saluta il primo slam della stagione.

Problemi fisici in avvio, ma è stato “vero” Lorenzo

È una sconfitta che lascia tanti rimpianti, soprattutto perché di opportunità Shelton ne ha concesse per consentire all’italiano di volgere la contesa a proprio favore. Musetti ha fatto il suo, ma non è bastato. Magari a ciò potrebbe aver contribuito anche un fastidio al costato che nel corso del primo set, con lo statunitense avanti 4-1, lo ha convinto a chiamare il fisioterapista per un breve massaggio, con un medico accorso per misurare la temperatura corporea e la pressione.

Vedendo il proseguo della gara, è difficile dire se davvero il problema possa aver realmente condizionato il match del toscano, che ha avuto subito due opportunità per il contro break nel corso del primo set, dove Shelton s’è fatto bastare il gioco strappato in avvio di parziale per chiudere sul 6-3.

Nel secondo l’equilibrio s’è fatto più marcato e stavolta Musetti ha saputo volgere a proprio favore l’occasione che il rivale gli ha concesso: sanguinoso un doppio fallo che ha portato Lorenzo ad avere una palla break sul 30-40 del sesto gioco, sfruttata al termine di uno degli scambi più spettacolari di tutto l’incontro. A quel punto al servizio il toscano ha archiviato la pratica, guadagnandosi la parità dopo un’ora e mezzo vibrante e aperta ad ogni scenario.

Il crollo vicino, la reazione da fuoriclasse

La sensazione è che basti veramente poco per spezzare una lancia a favore dell’uno o dell’altro contendente. E il terzo set ne è la fedele riprova: battaglia vera su ogni punto, ma al servizio Musetti resta dominante e si guadagna sempre l’opportunità per restare incollato alla partita. I rimpianti però fioriscono tutti nel corso del decimo game, con Shelton avanti 5-4: sul 40-15, Lorenzo commette due errori gratuiti davvero millimetrici e si ritrova costretto ad annullare la prima palla break del parziale, che diventa set point (tutta colpa anche di un maledette doppio fallo sul 40-30), col nastro che da una mano enorme all’americano, bravissimo poi a chiudere col dritto dopo essersi aperto il campo.

Quattro punti consecutivi che spaccano in due l’incontro e che consegnano a Shelton una spinta enorme, tanto che da quel momento in poi arriveranno altri 10 punti in fila (totale dunque 14) per confezionare il break nel secondo gioco del quarto set. Musetti è letteralmente al gancio, ma trova le energie per risalire la corrente e rimettere clamorosamente tutto in discussione: sale 0-30 nel quinto gioco, approfitta di un doppio fallo di Ben per guadagnarsi due palle break e sfrutta la seconda, rimettendosi in carreggiata. E poi chiude a zero il game sul proprio servizio, ristabilendo la parità.

Tiebreak stregato: tre errori gratuiti e Shelton ringrazia

Diventa ormai una partita totalmente in mano a chi serve, tanto che non si gioca praticamente più in risposta e ci si fionda dritti al tiebreak. Dove Musetti approfitta subito di un errore a rete di Shelton per strappare un minibreak, vanificato però da due errori gratuiti consecutivi di dritto che ribaltano la situazione. È un’altra forzatura abbastanza innaturale di Lorenzo (palla in rete) a consentire al rivale di girare al cambio campo avanti per 4-2, ma sul 5-3 è ancora una volta caparbio Lorenzo a trovare il modo per strappare il secondo minibreak e riportare il tiebreak in equilibrio.

Il punto decisivo risulta essere l’11esimo: serve Musetti che si apre bene il campo e con un passante lungo linea sembrerebbe anche trovare il punto, ma Shelton arriva sulla palla, obbliga l’italiano a una risposta di puro contenimento e poi lo infila con una volée nemmeno troppo difficile. Sul match point e servizio a favore Ben non si fa pregare: vincente in angolo e contesa chiusa.

Quando è entrata la prima (il 70% delle volte), lo yankee ha ottenuto l’81% di punti contro il 74% di Musetti, che la prima l’ha messa in campo nel 60% dei casi. E non è bastato vincere il 63% di punti con la seconda (contro il 48% di Shelton) per girare la partita dalla propria parte. Insomma, tanti rimpianti e la sensazione di un’occasione sciupata, pensando al fatto che sarà Monfils a sfidare Ben in una parte di tabellone decisamente piena di sorprese, con Fritz eliminato dal francese.

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