Stavolta le parole non sono servite a nulla: quelle tanto care a Nick Kyrgios, per distacco il re del trash talking del mondo del tennis, che nella “sua” John Cain Arena non è stato però in grado di superare il britannico Jacob Fearnley. Che gli ha ricordato quanto il campo sia diverso dai social, dove Nick ne ha per tutti: eliminazione bruciante e senza appello nel primo turno degli Australian Open e una nuova coltre di dubbi sulla sua testa, perché la condizione fisica è apparsa un po’ rivedibile, al netto di colpi di genio e sparuti gesti tecnici sui quali nessuno può obiettare.
- Nick fuori forma: impossibile pensare di fare di più
- La reazione nel terzo set, il tiebreak buttato alle ortiche
Nick fuori forma: impossibile pensare di fare di più
La fine corsa di Kyrgios nello slam che doveva sancirne il ritorno in grande stile nel mondo ATP è arrivata in modo precoce contro un avversario ostico, ma di certo alla porta di una vecchia volpe come Nick. Che ha lottato come ha potuto per tutta la partita, senza peraltro tradire eccessivi problemi al polso (se n’era lamentato a margine dell’uscita di scena a Brisbane, dove ha giocato anche in doppio con Djokovic).
Fatale all’australiano è stata soprattutto qualche sbavatura di troppo nel corso del primo set, giocato sul filo del rasoio fino però al sanguinoso tiebreak, perso 7-3. Fearnley a quel punto ha capito che c’era margine per poter insistere: nel secondo set il britannico s’è fatto bastare un break per volgere la contesa a proprio favore e spingere il rivale sull’orlo del burrone.
Kyrgios allora ha deciso di prendere tempo e fiato, chiamando un medical timeout, e almeno ha dato la sensazione di voler ancora lottare con le unghie e con i denti per provare a evitare un tracollo che sul 2-0 pareva ormai imminente, nonostante il sostegno incondizionato del pubblico di Melbourne, tutto schierato a favore del proprio beniamino.
La reazione nel terzo set, il tiebreak buttato alle ortiche
La reazione tanto attesa nel terzo set c’ha messo un po’ prima di arrivare, perché il primo a trovare il break ancora una volta è stato Fearnley, tanto da ipotizzare una chiusura ormai rapida e indolore. Spalle al muro, e senza più nulla da perdere, Kyrgios però ha trovato energie nascoste grattando letteralmente il fondo del barile: nel sesto gioco ha ritrovato un po’ di spinta e ha trovato finalmente il break, nel tripudio della John Cain Arena. Poi ha cominciato a dare spettacolo, firmando un punto assurdo nel corso del settimo game (prima battendo da sotto, poi improvvisando un dritto dietro la schiena senza alcun motivo), quasi irretendo Fearnley che di colpo ha perso smalto e consistenza, rischiando anche di finire sotto nel punteggio (altra palla break annullata).
Nick ha tenuto senza assilli la battuta prolungando il set fino al tiebreak, dove però ha sciupato tutto partendo male (0-2) e offrendo un unico lampo, cioè recuperando un mini break con un gran recupero in corsa, chiuso con uno smash. Da quel momento in poi, però, è sparito dal campo: 5 punti di fila del britannico e tanti saluti, con 7-2 finale e sipario. Magra consolazione: avrà più tempo per sparare a zero sui social contro tutto e tutti. Ma intanto le partite le vincono gli altri (Sinner compreso).