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Basket Eurolega, Pozzecco batte Trinchieri e salva (per ora) la panchina dell'Asvel: show in sala stampa

Boccata d'ossigeno per Gianmarco Pozzecco, in bilico tra voci di esonero e polemiche con la proprietà dell'Asvel: le parole dopo la vittoria sullo Zalgiris di Andrea Trinchieri.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Appeso a un filo sottile, che poteva essere tagliato in caso di sconfitta contro lo Zalgiris Kaunas e invece è rimasto teso, anzi tesissimo. Gianmarco Pozzecco ha vinto il derby tra tecnici italiani di Eurolega e – almeno per ora – ha salvato il suo posto in panchina all’Asvel Villeurbanne. Il 93-79 a spese della formazione lituana, da poco presa in carico da Andrea Trinchieri, ha interrotto una serie nera di dieci sconfitte di fila dei bianconeri in Europa e scongiurato, per qualche giorno, un esonero che in Francia danno comunque per certo. Al termine della gara, consueto show del Ct dell’Italbasket in sala stampa. Avevate dubbi?

Pozzecco in bilico: i ringraziamenti a Trinchieri

Uno show inaugurato dai ringraziamenti all’amico Trinchieri: “Prima della partita si è preso cura di me, l’ho apprezzato molto. Lo Zalgiris gioca una buona pallacanestro, Andrea è uno dei migliori allenatori d’Europa. La vittoria? Ce la siamo meritata. Molte volte siamo stati così vicini a vincere, ma non l’abbiamo fatto. È stata durissima, ho visto i giocatori soffrire, così come Edoardo Casalone, o Pierric Poupet (membro dello staff che molti in Francia indicano come suo successore, ndr). Dedico questa vittoria al mio staff, che è sempre con me, e sono contento soprattutto per loro. Abbiamo visogno di un aiuto dal mercato, se ce lo daranno saremo felici. Altrimenti continuerò a fare del mio meglio, non sono abituato a lamentarmi”.

Il codice etico del Poz: lavorare, lavorare, lavorare

Dal parquet all’etica il passo è breve, soprattutto se a guidare il discorso – a ruota libera – è uno come il Poz: “Quando si inizia a fare qualcosa, si ha un codice etico. Io naturalmente alleno questo squadra e farò del mio meglio, anche se ci mancano dei giocatori. Continuo a lavorare con la stessa professionalità e pazienza, sono dalla parte del club e sono davvero felice di quello che ho fatto fino a questo momento. I risultati non sono tutto, ma contano. Ognuno può pensarla diversamente da me. Io però so che continuerò a lavorare e a fare del mio meglio, i tifosi lo meritano”.

Asvel, la dura vita degli allenatori secondo Pozzecco

Dura la vita per gli allenatori, secondo il Ct azzurro. Perché non dipendono da loro stessi, ma dai propri giocatori: “Non ero un giocatore professionista quando ho iniziato a giocare a quattro anni, ma mio padre è stato prima assistente e poi allenatore in prima divisione. So come funziona, penso di avere una buona etica del lavoro, di essere onesto e di capire tutto. Non mi lamento, ripeto. Se sei giocatore è un po’ più facile, perché dipende da te. Come allenatore è diverso, ma mi comporto allo stesso modo”.

Che succede ora? La previsione del tecnico sul futuro

Quindi la previsione sul futuro: a Villeurbanne si aspettavano di più da Pozzecco, più delle tre vittorie in 19 partite di Euroleague. “Sono pronto a fare qualsiasi coda decida il club, rispetto tutte le decisioni”, ammette l’allenatore italiano. “Ma ho la mia etica e continuerò a fare del mio meglio, soprattutto per i giocatori. Non sono concentrato su me stesso, cerco solo di aiutare i miei assistenti e i miei giocatori a raggiungere i loro obiettivi. Sono molto contento che contro lo Zalgiris un paio di ragazzi abbiano dimostrato il loro talento. Non faccio caso al mio futuro, siamo professionisti e il club deve prendere le sue decisioni“.

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