Lunga vita a Marco Belinelli. Che a 38 anni sembra invecchiare meglio, proprio come il vino: Bologna se lo gode, ma forse l’Italia intera capisce che uno così, in barba alla carta d’identità , è un valore aggiunto imprescindibile per pensare di poter fare rotta per davvero verso Parigi 2024. Intanto il Beli fa proseliti con una Virtus che a piccole dosi sta tornando sotto, anche se poi là davanti continua ad esserci Brescia, solitaria dopo la sconfitta della Reyer Venezia nel primo confronto contro Walter De Raffaele, cioè il suo passato recente più illustre e vincente. Anche Milano però ha ripreso a correre, con Pesaro che per ora non sembra vedere la luce (Sacchetti ne ha di lavoro da fare). Mentre Napoli e Reggio continuano a fare quello che tanto spesso gli hanno visto fare: vincere, convincere, sognare.
Basket Serie A: i top della 17a giornata
- MARCO BELINELLI 8,5. Alla sua età buona parte dei colleghi sfoglia la margherita, dovendo scegliere tra un ruolo di contorno, uno da protagonisti nelle serie inferiori o semplicemente un chiodo attaccato alla parete, dove appoggiare le scarpe. Belinelli no, Belinelli alla sua età (tra due mesi saranno 38 le primavere sulle spalle) continua a dispensare magie, ergendosi ad assoluto protagonista tanto in campo nazionale che continentale. Tralasciando le polemiche del passato (resterà un mistero il perché Scariolo non lo teneva in debita considerazione), meglio gustarsi il presente: a Varese segna 20 punti con 8/15 dal campo e nemmeno un giro in lunetta (rarità ), mostrando i muscoli quando più conta. E adesso parte la fronda per portarlo al preolimpico: Poz, puoi tenerlo fuori uno così?…
- JACOB PULLEN 8. Altro giro, altro ventello, altra vittoria. Jacob Pullen fa felice la GeVi Napoli, che continua a marciare nei piani alti grazie all’astuzia e alla precisione chirurgica del pretoriano di Milicic. Che a Brindisi, contro una delle squadre più calde del momento, decide di mettersi in proprio nelle battute finali, sparigliando le carte. Prima firma la tripla dell’allungo decisivo con 13 secondi da giocare, poi rientra nella propria metà campo e strappa letteralmente la palla dalle mani di Bartley, che pure è il motivo per il quale l’Happy Casa ha ancora ragione di credere in una salvezza altrimenti fuori portata. Pullen però stavolta ha deciso che doveva vincere lui: avercene di talenti così.
- KYLE WEEMS 8. Quando Weems gioca così, forse gli avversari farebbero bene a farsene una ragione. Croce e delizia di Tortona, che pure da quando è arrivato Walter De Raffaele le marce ha cominciano a spingerle verso l’alto. Weems contro la Reyer ha alzato l’asticella: 20 punti in 28’, con percentuali altissime dal campo (8/12, quasi una sentenza dentro l’area), aggiungendo anche 4 rimbalzi. Weems è l’anima di una squadra che non si vuole dare per vinta e che ha voglia di riprendersi ciò che una stagione sin qui deficitaria le ha tolto. Contro le big sale di livello: gli avversari farebbero bene a prenderne nota.
- SHAVON SHIELDS 7,5. A campione risponde campione. Occhio a dare per morta Milano: le fatiche del doppio impegno si fanno sentire, considerate anche le assenze mica da ridere, ma intanto Shavon Shields ha riaperto bottega e messo a referto un’altra prova importante, firmando 17 punti (4/4 in area, più altre due triple) nel successo dell’Olimpia in casa di Pesaro. Fa anche un paio di cose mica male, vedi la palla recuperata a fine secondo quarto con la quale spezza l’equilibrio di un match sin lì complicato. Shields, se in grado di giocare, è un valore aggiunto troppo importante per Messina. Che non se ne priverà mai, anche se dovesse farlo giocare su una gamba sola.
Basket Serie A: i flop della 17a giornata
- STEFANO GENTILE 5. Che Sassari stia vivendo una stagione sulle montagne russe non è un mistero, ma la prestazione offerta da Stefano Gentile nel ko. contro Treviso lascia davvero perplessi. Una sola tripla tentata in 16’ sul parquet, dove non è riuscito nemmeno a sporcare una voce sul proprio tabellino personale. Zero tiri, zero, rimbalzi, zero assist, zero di zero. Non che i compagni facciano tanto meglio, ma uno come lui in uscita dalla panchina non può non produrre nulla. L’auspicio è che si sia trattato solo di una serata storta.
- DOLOMITI ENERGIA TRENTO 4,5. Quarta sconfitta di fila per Trento, e allora non può essere solo un caso. Vero che davanti a sé la Dolomiti Energia aveva la capolista, ma è il modo col quale matura la sconfitta a dissipare dubbi e perplessità in casa trentina. Mai in partita gli uomini di Galbiati, che pagano anche le fatiche europee ma che denotano troppi passaggi a vuoto. Tolto Grazulis (16 punti), per il resto nessuno riesce a incidere. E adesso diventa pericolosa anche la situazione di classifica, perché da dietro le minacce cominciano a farsi notare. Situazione critica, per giunta alla vigilia della trasferta di Venezia…