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Basket LBA, top e flop della 6a giornata: un Varnado s'è abbattuto su Venezia, Tonut rialza Milano

Non c'è più una squadra imbattuta nella LBA: Bologna e Venezia cadono a Cremona e Pistoia e vengono raggiunte in vetta da Trento e Brescia. I migliori e i peggiori del turno.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non c’è più una squadra imbattuta, ma c’è un equilibrio che spaventa per quanto è bello ed elettrizzante. Il campionato di Serie A è ormai decollato e in vetta s’è formato un meraviglioso quartetto, con Bologna e Venezia che nella domenica più pazza della stagione corrente hanno inciampato per la prima volta nel torneo, raggiunte da Trento e Brescia che non si sono fatte scappare l’opportunità di tornare a contatto. E con Milano che un po’ a fatica ha risalito un po’ della corrente che aveva lasciato strada facendo, affidandosi al sempre verde Tonut nel successo ottenuto ai danni di Brindisi, sempre più in caduta libera.

Gli exploit di Pistoia e Cremona testimoniano però che per le grandi designate non c’è mai da tirare il fiato: l’Europa è un fardello che pesa sulle spalle di squadre che si trovano costrette a giocare anche a 48 ore di distanza da una battaglia continentale, e questo aiuta a rimescolare le carte. Tanti gli uomini copertina inattesi di un turno che certo non ha deluso le attese.

Basket Serie A: i top della sesta giornata

JUSTIN KYLE JAWORSKI 9,5. Napoli ormai è una certezza, non più una semplice rivelazione, e la cosa bella è che propone ad ogni giornata un nome nuovo da mettere in copertina. Stavolta è il turno di Jaworski, che mette il dito nella piaga negli accoppiamenti (spesso troppo soft) pensati in difesa dalla Carpegna Prosciutto, rispedita al mittente assieme alle velleità di ribaltone in virtù di una serata caldissima dall’arco, dove lo statunitense infila 7 delle 10 triple tentate.

Sbarcato in estate nel golfo partenopeo, Justin s’è già messo in azione, mostrando di avere tecnica e qualità in abbondanza per poter recitare un ruolo da prim’attore. Tanto che ha già fatto vacillare il record di triple segnate in maglia GeVi da Mike Penberthy una vita fa (9) e non è escluso che da qui alla prossima primavera possa divertirsi ad abbatterlo. Intanto ha consentito a Napoli di tornare a fare la voce grossa anche in trasferta.

GRANT GOLDEN 9. Il pivot di Cremona è il vero crack di giornata. Perché ha reso la vita impossibile ai lunghi di casa Virtus nel successo col quale la Vanoli ha inflitto il primo dispiacere in campo nazionale a Luca Banchi. La statistica più atipica riguarda però i rimbalzi catturati: appena uno, ma s’è perso il conto di quanti palloni abbia sporcato e quante volte abbia fatto il taglia fuori sotto canestro, consentendo ai compagni di accalappiare palloni in quantità (23 i rimbalzi difensivi contro i 16 della Virtus).

Poi però ha dimostrato di avere la manina fatata nella metà campo avversaria, segnando 8 dei 9 tiri tentati e poi mostrandosi freddissimo dalla lunetta (6 su 6). Cavina può sorridere perché adesso tutti hanno capito che la Vanoli non è una meteora, ma una solida certezza.

JORDAN VARNADO 9. “A Pistoia non si vince, semmai si segna più punti della squadra di casa”, recita uno striscione che ha onore al pubblico arancione. A Pistoia, se non si vince, è perché Jordan Varnado decide che a farlo debbano essere lui e i compagni. Con 26 punti, 5 triple a bersaglio sulle 7 tentate, 5 rimbalzi e una palla recuperata, il talento da Brownsville s’è abbattuto come un tornado (rima baciata e scontata, ma stavolta ci sta) su una Reyer che s’era presentata all’appuntamento ancora imbattuta.

Fare di nome Jordan magari aiuta, ma le stats stagionali non lasciano spazio a molti dubbi: 19 punti di media a partita, 52% dall’arco, 4 rimbalzi a partita. In casa Estra hanno trovato il loro vate.

STEFANO TONUT 8. Milano aveva bisogno di una boccata d’ossigeno, e anche il buon Stefano andava a caccia di un rilancio deciso dopo una prima parte di stagione un po’ appannata. Proposito mandato a referto grazie a una prova solida, certo agevolata dall’inconsistenza di una Happy Casa che davvero non riesce a cavare un ragno dal buco. Tonut l’ha infilzata senza indugiare oltre a inizio terzo quarto, chiudendo con 16 punti realizzati in 23’ e un 4/5 dall’arco che fa ben sperare per il proseguo dell’annata, sua come di casa Olimpia.

Basket Serie A: i flop della sesta giornata

KYLE WEEMS 4,5. Diamine, Halloween è passato, ma Weems è tornato a mostrare la sua peggiore versione possibile. E nel ko. netto di Tortona contro Brescia l’ex Virtus è andato decisamente in confusione: soli 4 punti a referto tirando 1/9 dal campo (0/3 da tre), con due palle perse e un plus/minus di -14 che dice tutto della sua serata davvero negativa. Difficile spiegare l’involuzione rispetto alle tre precedenti gare nelle quali aveva viaggiato a quasi 18 punti di media, tirando col 57% dal campo. Se Weems non gira, la Bertram tutta ne risente. Sarà bene fare in modo che si sia trattato solo di un incidente di percorso.

HAPPY CASA BRINDISI 4. La situazione si fa preoccupante, per giunta col fardello di non aver visto ancora Dragan Sakota sedersi in panchina (ha accusato un piccolo malore prima della palla a due con Milano: situazione da monitorare con attenzione). Perdere di 30 punti contro l’Olimpia ci potrebbe anche stare, ma senza nemmeno scendere in campo no. E poi, a onor del vero, Milano oggi come oggi appare vulnerabile come mai lo è stata in passato.

Insomma, non c’è nulla di cui poter essere contenti in casa brindisina, con Morris e Laszewski in difficoltà e in generale con un roster che in attesa del rientro di alcuni big out (ieri out Bayehe, Johnson, Laquintana e Senglin) fa troppa fatica. Ma le sconfitte si sommano, e la strada si fa sempre più impervia.

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