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Basket LBA, top e flop della 7a giornata: è tornato Ale Gentile e l'Olimpia Milano inciampa (di nuovo)

Si è formato un trio in testa, con Bologna che si spartisce lo spazio con Venezia e Brescia. Torna protagonista Ale Gentile, che batte la sua ex Olimpia Milano.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il quartetto è diventato un trio, perché Trento ha perso un giro e ha salutato la vetta, dove restano ben ancorate Bologna, Venezia e Brescia. Ma la settima giornata di Serie A ha detto molte cose: intanto dell’ennesima caduta di un’Olimpia Milano con la testa (chissà) già rivolta al derby di Eurolega di martedì sera contro la Virtus, che in un modo o nell’altro sembrerebbe aver distolto la squadra di Messina dalle faccende più strettamente “domestiche”.

E poi dell’ennesima conferma di Napoli (benvenuti al Pullen show) e Reggio Emilia, belle realtà di un inizio di stagione nel quale anche le piazze solitamente più periferiche riescono a dire la loro. E poi ancora del ritorno in auge di quell’Alessandro Gentile che lentamente si sta riprendendo un po’ di spazio sul palco, decisivo per Scafati ma in generale capace di riprendere in mano le fila del discorso, lasciato in qualche palazzetto d’Europa. Si rialza anche Sassari, anche se è strano pensare che questa debba essere una notizia.

Basket Serie A: i top della 7a giornata

JACOB PULLEN 10. Dica 33. No, non sappiamo se Pullen sia un dottore, ma di sicuro con quel numero ha una certa familiarità. E lo scopre a proprie spese Varese, freddata sulla sirena dall’ennesima bomba di serata di un Jacob in versione “toro scatenato”. Lui e Zubcic combinano per oltre la metà dei punti della Gevi (57 su 97), ma soprattutto Pullen dimostra di sapersi prendere la scena quando più conta. Tanto da mandare ai posteri un quarto periodo da 20 punti, in coda peraltro a una gara dove trova 7 tiri dall’arco su 12 tentativi (record personale) e una valutazione di 43 che eguaglia il suo best datato 2014-15 quando giocava a Brindisi. Impossibile prendergli la targa, impossibile stargli addosso e arginarlo: Napoli ha tante gemme, ma questa è preziosa come poche.

ALESSANDRO GENTILE 9. L’aspettava chissà da quanto una serata così. Milano dalla parte opposta del campo, la palla che scotta ma che finisce puntualmente nella retina ogni qualvolta se ne avverta il bisogno. Per una sera almeno, Ale ha fatto un salto nel passato e s’è ripreso la scena tutta per sé: 15 punti, 8 rimbalzi e tutta l’energia necessaria per spingere Scafati verso l’impresa, e amplificare ulteriormente la crisi dell’Olimpia. Gentile è l’anello che s’incastra perfettamente con una squadra che tira a meraviglia dall’arco (12/22: Rossato è il miglior tiratore da tre per percentuali e viaggia col 65% nelle ultime 6 gare giocate, con 13 tentativi a segno su 17), ma che quando serve affida i palloni chiavi nelle mani del figlio di Nando. Decisivo oltre ogni ragionevole dubbio.

VASILIS CHARALAMPOPOULOS 9. Sassari s’è desta, e se Tyree non fa notizia (ventello e tante cose buone, come da attese), la prova del greco è di quelle che stordiscono per bellezza, efficacia e pragmatismo. Una sentenza dal campo: 4/4 in area, 4/5 dall’arco, la soluzione migliore possibile alla quale Piero Bucchi ha potuto affidarsi per impedire a Trento di rimettere il naso avanti. Ma la cosa più bella la manda a referto proprio nel momento in cui la Dolomiti Energia si era rifatta pericolosamente sotto, rispedita al mittente con una bomba ignorante che vale oro colato. La Dinamo prova a uscire così dalla crisi e la prova di Charalampopoulos è di quelle che fanno ben sperare per il futuro.

RICCARDO VISCONTI 8. Bamforth è l’uomo copertina di Pesaro, che “espugna” la Vitrifrigo Arena battendo nel finale Tortona. Ma senza Riccardo Visconti, probabilmente il campo di casa sarebbe rimasto ancora preda di qualche ospite venuto da lontano. Sono i suoi 9 punti consecutivi segnati a inizio quarto periodo a permettere alla formazione marchigiana di restare incollata a una Bertram che aveva rimesso il naso davanti, pensando anche a spingersi verso la fuga decisiva. Invece Visconti non è stato dello stesso avviso: tre liberi, poi due bombe delle tre di serata e la Carpegna Prosciutto ha ripreso fiato, lanciandosi poi in un finale a rotta di collo, vinto prima nella testa e poi sul parquet.

Basket Serie A: i flop della 7a giornata

ARTURS STRAUTINS 5. La situazione di Tortona è complicata, perché gli infortuni stanno generando problemi in una roster che così profondo a quanto pare non è. Senza Obasohan, per il lettone si stanno aprendo spazi invitanti anche in avvio di partita, ma dopo l’incoraggiante prova contro Sassari sono arrivate due brutte battute d’arresto contro Brescia e a Pesaro, nelle quali poco o nulla ha funzionato. Alla Vitrifrigo per Strautins un misero 1/7 dal campo (0/3 dall’arco), due rimbalzi, un assist e un -15 di plus/minus che non ammette molte recriminazioni.

NICOLÒ MELLI 4,5. Milano ha tanti problemi, su tutti l’incapacità di Shields di ergersi a protagonista da qualche settimana a questa parte. Di Nick Melli s’è detto, giustamente, che le fatiche estive lo hanno condizionato, ma adesso la sensazione è che non sia più solo un problema di condizione. Contro Scafati ha sbagliato tanto, anzi troppo, concedendo facili penetrazioni in area, faticando in attacco dopo un avvio promettente, soprattutto dando la sensazione di non essere troppo presente con la testa, prima ancora che con il corpo. Se l’Olimpia non ritrova il suo capitano, i guai sono solo che destinati ad aumentare.

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