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Basket NBA, Doncic illumina il Natale! Jacquez jr. e Brunson show, i Celtics fanno la festa a LeBron

Le partite di Natale regalano una prestazione super di Luka Doncic, che ne firma 50 nel successo die Mavs su Phoenix. I Lakers cadono contro i Celtics, Miami batte Phila

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

L’uragano di Natale arriva da Lubiana: per combattere la nostalgia di casa, Luka Doncic ha deciso di sfogare tutta la sua voglia di feste rifilando un cinquantello (dicasi 50 punti) nel successo esterno dei Dallas Mavericks in casa dei Phoenix Suns, che ha chiuso un’edizione dell’NBA XMas Day che di cose da dire ne ha avute tante. Con i Celtics che sono andati a banchettare a mezzogiorno in casa dei Los Angeles Lakers, e con Miami che grazie all’ennesima steal della coppia Spoelstra-Riley (il messicano Jaime Jacquez jr.) hanno battuto i Philadelphia Sixers, orfani di Joel Embiid (ma Miami era senza Jimmy Butler).

Per il resto, Nikola Jokic non s’è dovuto dannare nemmeno troppo l’anima per spingere i suoi Denver Nuggets contro i Golden State Warriors, mentre Jalen Brunson s’è preso la scena al MSG, spedendo in orbita i Knicks contro i Bucks di Giannis Antetokounmpo. Insomma, partite mai banali e tante storie da raccontare. Come nella migliore tradizione di Natale.

Cinquanta sfumature di Luka Doncic

Luka Magic è l’uomo copertina, quello che ha sfornato la prestazione da consegnare agli annali di storia. Non è il Grinch, piuttosto una perfetta incarnazione di Santa Klaus, che passa con la slitta e tutto quel che trova “abbatte”. Dal camino ha fatto scendere 50 punti, aggiungendo 15 assist (qualcuno oggettivamente ai limiti del fantascientifico), 6 rimbalzi, 4 palle recuperate e 3 stoppate, giusto per non farsi mancare nulla. Altri 10 punti e avrebbe raggiunto Bernard King, primatista di punti nell’XMas Day, ma la prestazione resta surreale. E arriva nella notte in cui Doncic supera il traguardo dei 10.000 punti in carriera, arrivati ben prima dei 25 anni ed entrando in un club assai ristretto di cui fanno parte soltanto LeBron, Bryant, Anthony e McGrady).

Dallas è in un momento piuttosto favorevole, al netto dell’assenza di Kyrie Irving, che è anche la ragione per la quale Doncic deve lavorare più del dovuto. Phoenix, che crolla nell’ultimo quarto, è in forte regressione: Durant non ha nascosto il proprio malumore, tanto che ad oggi i Suns sarebbero fuori persino dal play-in, l’esame di riparazione con vista sui play-off. Nomi alla mano, uno spreco di talento immane.

Jaime Jacquez jr.: gli Heat l’hanno fatta un’altra delle loro!

Jaime Jacquez jr. ha tutto per diventare l’ennesima scoperta sensazionale del front office dei Miami Heat. La scelta numero 18 dell’ultimo Draft ha già fatto parlare di sé nelle scorse settimane, ma nella prima partita di Natale della sua giovanissima carriera ha trovato il modo per farlo una volta di più: con 31 punti e 10 rimbalzi ha trascinato gli Heat verso una vittoria tutt’altro che scontata contro i Sixers, che seppur orfani di Embiid si presentavano alla sfida con i favori del pronostico.

Jacquez jr. sembra essere sbucato dal nulla, ma quel che fa vedere è qualcosa di veramente unico: non perde una palla, gestisce al meglio ogni possesso, non trema quando deve guardare frontalmente il canestro e tentare la conclusione. Era dal 1985 (Pat Ewing) che un rookie non faceva registrare una doppia doppia da 30+10 in una partita natalizia. Di più: è la settima prestazione all time di un debuttante nell’XMas Day. Anche in questo caso, decisivo è il quarto periodo: a Phila non bastano i 27 di Harris e i 25 di Oubre jr. per avere la meglio sui ragazzi terribili di Spoelstra. Con i quali al solito è bene evitare di scendere a patti.

Jokic glaciale dalla lunetta, Murray rifinisce: Warriors ko.

Chissà se aveva la testa al pranzo di Natale o a qualche gara ippica, sta di fatto che Nikola Jokic una volta tanto s’è limitato a fare il suo. E nel successo dei Nuggets sui Warriors ha banchettato soprattutto dalla lunetta, siglando tutti e 18 i tiri liberi che gli avversari gli hanno concesso. Steve Kerr s’è lamentato dei troppi fischi arbitrali, ma in generale Golden State vive un momento difficile: Curry ha tirato malissimo (7/21) e non ha mai inciso per davvero, col solo Andrew Wiggins andato oltre quota 20 con 22 punti. Alla fine però le castagne del fuoco ai campioni in carica le ha tolte Jamal Murray, chirurgico nelle fasi calde dell’ultimo quarto, dove ha punito a più ripresa la difesa ospite.

Brunson si prende il Natale nella Grande Mela

La giornata di Natale s’era aperta con la prestazione monstre di Jalen Brunson nel successo dei Knicks sui Bucks: i 38 punti del talento di NY sono bastati per avere la meglio su una versione un po’ svagata di Milwaukee, col solo Antetokounmpo capace di tenere alto il ritmo (32 punti e 13 rimbalzi) e Lillard che, al netto dei 32 punti realizzati (più 8 assist), in difesa ha faticato tantissimo, soprattutto tirando male dall’arco (4/13). New York in realtà ha vinto di squadra: ben quattro i giocatori sopra i 20 punti, e la sconfitta patita tre giorni prima è vendicata.

L’unicorno abbatte LeBron. i Celtics passano a LA

Il piatto forte di giornata era quello servito alla Crypto.com Arena di Los Angeles, dove i Lakers hanno ospitato i Celtics nella sfida più evocativa della lega. Vinta nella versione natalizia da Boston, che veleggia al primo posto nella Eastern Conference e che sembra aver trovato in Kristaps Porzingis la pedina giusta per completare il mosaico al servizio di Jayson Tatum. Il lettone ha firmato 28 punti, a tratti rendendosi immarcabile per la difesa di casa. Tatum ne ha fatti 25, mettendo però in bella mostra sul gomito la fascia col 24 gialloviola di Kobe, suo grande idolo.

Non è stata la serata migliore per LeBron James, alla 18esima partita di Natale della sua carriera: 16 punti, 9 rimbalzi e 8 assist, ma nei momenti chiave la sua presenza è stata assai marginale (e solo 5/14 al tiro). Tanto che nei Lakers ha fatto rumore la prestazione di Anthony Davis, fatta di 40 punti e 13 rimbalzi. Non è bastata però per piegare la resistenza dei Celtics, che hanno ricevuto dividendi anche da un ottimo Derrick White da 18 punti e 11 assist (8/13 dal campo, +16 di plus/minus).

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