Quanto accaduto a Edoardo Bove domenica pomeriggio e che, chiunque avesse assistito ha impresso nella propria memoria, necessita di risposte. Di diagnosi che vadano ad individuare le cause che hanno determinato, poi, le condizioni del centrocampista della Fiorentina e che lo hanno portato all’arresto cardiaco.
La storia di Edo arriva da lontano. Da Roma e dalla Roma, società che lo ha cresciuto una volta individuato quel talento sui campetti poco distanti da dove è cresciuto un riferimento assoluto della gloria giallorossa, Francesco Totti.
- Bove, la ricostruzione degli esami sul cuore
- La scelta della Roma
- La risonanza magnetica al cuore
- Il passaggio alla Fiorentina
Bove, la ricostruzione degli esami sul cuore
Gli interrogativi sullo stato delle cose si susseguono con incessante costanza, con insistenza da parte di quanti hanno seguito e stanno cercando di mostrare vicinanza e sostegno a Edoardo, i suoi genitori e la sua famiglia tutta che lo ha affiancato nel suo percorso calcistico quando, ragazzino, ha incominciato a dimostrare le qualità note. Anche Flavio Cobolli, presente ieri al Galà del tennis, ha rivolto all’amico fraterno una dedica nelle stories per testimoniare il grande affetto che li lega.
Si attende un nuovo bollettino, certo, dopo l’ultimo reso noto dalla Fiorentina in accordo con l’ospedale Careggi dove Edo si trova ricoverato nel reparto di TI di cardiologia. A Trigoria, Bove era di casa, assistito e monitorato con attenzione. Soprattutto per quel che attiene al suo cuore.
Secondo quel che riporta oggi la Gazzetta dello Sport, si è attivata una ricerca delle strutture sanitarie in cui Bove ha negli anni svolto le visite per l’idoneità agonistica, per capire quali accertamenti siano state effettuate e per evitare complicazioni legate alla salute del giocatore. E a quanto risultato da tale indagine, Bove sarebbe stato seguito con estrema aderenza al protocollo per ottenere l’idoneità sportiva e, dunque, nel massimo rispetto all’iter previsto.
La scelta della Roma
Stando a quanto riferito dal contenuto odierno, la Roma avrebbe avuto sempre contezza del problema al miocardio di Bove adolescente e soprattutto della miocardite post Covid del 2020 comunicato anche dallo stesso giocatore durante le varie anamnesi delle idoneità , compresa quella svolta prima del trasferimento a Firenze.
La società giallorossa ha svolto per anni le visite di idoneità agonistica dei suoi tesserati presso l’Istituto di medicina dello sport di Villa Stuart, selezionato dalla Fmsi come un centro di riferimento e riconosciuto come eccellenza medica dalla Fifa. Un centro d’eccellenza – ribadiamo – riconosciuto anche all’estero e dotato di un personale medico e sanitario di altissimo livello.
La risonanza magnetica al cuore
Bove, al pari di altri colleghi (di Roma e un tempo anche della Lazio) ha effettuato qui i suoi esami e dalla clinica romana hanno confermato alla Gazzetta che oltre agli esami cardiaci previsti dalla legge per l’idoneità (Ecg, Ecg sotto sforzo e in Serie A ecocardiogramma) da tempo – ma soprattutto dopo il 2020 – su indicazione dello staff sanitario della Roma sarebbe stato regolarmente sottoposto a risonanza magnetica al cuore.
Un esame non richiesto, non indispensabile ma che consente di evidenziare e di tenere sotto stretto controllo medico l’organo cardiaco e che – soprattutto se fatto con mezzo di contrasto – è in grado di rivelare la presenza di cicatrici pregresse pur nella consapevolezze che anche a questo esame approfondito potrebbero sfuggire quelle più ridotte e meno evidenti. Insomma, si possono rilevare con altissima percentuale, ma non vi è certezza assoluta.
Sarebbe questo il motivo per cui tutte le risonanze effettuate sull’ex centrocampista della Roma oggi alla Fiorentina avrebbero dato esito negativo, ma sarebbero state evidenti dopo l’ arresto cardiaco e dalla nuova risonanza sarebbe emersa la cicatrice in modo più visibile.
Il passaggio alla Fiorentina
Nella passata stagione, la Roma ha cambiato partner medico passando alla clinica Paideia-Mater Dei, dei suoi servizi medico-sanitari usufruisce già la Lazio; qui Bove ha effettuato la visita di idoneità agonistica prima di andare in prestito alla Fiorentina, dove – proprio in virtù dell’autorizzazione inviata dai giallorossi – ci si è limitati ai test all’interno del Viola Park senza chiedere una nuova idoneità .
Senza accesso agli esami, nel pieno rispetto e nella tutela del diritto alla privacy del giocatore la Gazzetta però ha ottenuto un riscontro sulla piena aderenza al protocollo, anzi. Con la mole di indagini effettuate – che non avrebbero mostrato criticità – il giocatore sarebbe arrivato a Firenze.
Qui, dall’inizio della stagione, non è noto se Bove abbia effettuato ulteriori risonanze o meno. In attesa di conoscere se simili esami siano stati ripetuti, Edo continua a seguire la sua Viola come fatto ieri sera in Coppa Italia in attesa di comprendere o meno se e quando gli verrà impiantato il defibrillatore sottocutaneo come avvenuto per Christian Eriksen, il quale ha poi lasciato l’Inter – per i noti motivi – e ricominciato altrove la sua carriera. La sua vita.