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Boxe, clamoroso faccia a faccia di 10 minuti tra Usyk e Fury: la rivincita è già cominciata

Sale l'attesa a Riyadh per la rivincita tra Tyson Fury e Oleksandr Usyk. Il britannico si sente forte come non mai: "Stavolta ci arrivo preparato"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Dieci minuti di sguardo fisso, glaciale, come se davvero il tempo si fosse fermato. Fino a quando, dopo almeno 8 minuti di totale immobilismo, qualche parolina di troppo pronunciata da Tyson Fury ha cominciato a far surriscaldare gli animi, con Oleksandr Usyk che non è arretrato di un centimetro. Alla fine li hanno dovuti dividere, ma lo spettacolo i due sfidanti l’avevano già dato abbondantemente in pasto ai curiosi: Usyk-Fury è già cominciato, e quello di domani sera si presenta davvero come il match più atteso non solo di questa annata, ma forse dell’intera decade di pugilato. Almeno per quel che riguarda il mondo dei massimi.

Una sfida diversa dalla precedente

Perché Fury, che a maggio arrivò un po’ “lungo” per via di diversi problemi riscontrati durante le fasi di preparazione alla prima sfida contro il pugile ucraino, stavolta è parso davvero tirato a lucido. Tanto che in molti sono convinti che sia lui il favorito della rivincita in programma a Riyadh, il cui inizio è indicato attorno alla mezzanotte europea (diretta Dazn).

Difficile azzardare un pronostico: il Gipsy King ha dalla sua una stazza superiore e un allungo poderoso, che se in giornata può detonare qualunque rivale. Usyk fa della costanza il suo punto di forza, cercando di accorciare i colpi e salendo di tono col passare delle riprese. Dopo la vittoria per split decision dello scorso 18 maggio, il pugile di Sinferopoli è rimasto l’unico dei due ancora imbattuto (22 incontri vinti, 14 prima del limite), con Fury che ha incassato il primo ko. dopo 34 vittorie e un pareggio.

Fury, la chance della vita: Dubois terzo incomodo?

Invero il britannico sa che questa è davvero un’occasione che non si ripresenterà più alla sua porta: se non vince stavolta, probabile che non avrà una terza possibilità per ritentare la scalata alle principali cinture dei massimi, tutte appartenenti a Usyk (che ha dovuto rendere vacante quella IBF, conquistata da Daniel Dubois contro Anthony Joshua a fine settembre a Londra).

Dovesse imporsi Fury, allora è plausibile l’idea di una terza sfida, una sorta di “bella” per decretare davvero chi è il re dei massimi. Altrimenti Usyk dovrà cercarsi un nuovo sfidante, magari proprio Dubois (battuto nell’agosto 2023 per ko. alla nona ripresa) oppure il neozelandese Joseph Parker, che dovrebbe sfidare proprio Dubois a febbraio per la cintura IBF.

Un duello “visivo” che vale già come primo round

Quanto visto in conferenza stampa ha reso davvero elettrica l’atmosfera attorno al match. Rivedibile semmai la scena che gli organizzatori (astutamente) hanno confezionato per cercare di sfruttare quel momento per promuovere le “eccellenze” arabe: una sfilza di figuranti in abiti tradizionali, impegnati a suonare musiche rituali mentre sul palco i due sfidanti si guardavano impassibili, giurandosene di santa ragione.

Alla fine Mauricio Sulaiman, presidente della WBC, ha provato un po’ a incalzarli, finendo però per non ottenere alcun risultato tangibile. Quando Fury ha cominciato a rivolgere qualche minaccia a Usyk, quest’ultimo ha risposto a più riprese dicendo “no”, poi i due sono stati progressivamente distanziati e portati via dai rispettivi entourage.

Se qualcuno voleva prendersi un vantaggio (anche solo psicologico), quanto accaduto ha sostanzialmente lasciato ogni cosa invariata. Sia Usyk che Fury faranno bene a contenere tutte le energie per domani sera, quando comunque vada il mondo volgerà gli occhi verso Riyadh sperando di vedere qualcosa di ben diverso dalla farsa tra Paul e Tyson di fine novembre.

Fury minaccioso: “Ci sarà molto dolore in questo match”

A margine della sfida “visiva”, Fury ha ribadito di sentirsi veramente forte come non mai: “Farò un sacco male al mio avversario. Questo fottuto pezzo di… lo metterò sicuramente nel cassetto dei feriti. Non ho nient’altro da dire, se non che ci sarà molto dolore e sofferenza in questo combattimento che guarderete. Questo è tutto quello che mi sento di dover far sapere al mondo”.

Usyk, al solito, non ha risposto. S’è limitato a dire di aver studiato bene l’avversario, scoprendo nuovi punti (a duo dire) deboli. Con due così, lecito aspettarsi di tutto.

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